È comune pensare che l’alta velocità sia un’opera importante per il riammodernamento del nostro Paese. E in effetti potrebbe anche esser così; ma anche stavolta, purtroppo, il condizionale è d’obbligo.
L’altro giorno ascoltando la radio mentre tornavo a casa, sono venuto a conoscenza della maxi inchiesta della Procura di Firenze riguardante il tunnel dell’alta velocità ferroviaria.
“L’indagine – si legge – pone grossi dubbi sulla qualità dell’opera e al momento conta ben 31 persone indagate, fra queste: imprenditori, dirigenti di Italferr e Rfi (due società del gruppo ferrovie), funzionari e consulenti ministeriali”.
I presunti magheggi all’italiana citati nel mio sottotitolo, quelli di cui secondo le intercettazioni telefoniche “nessuno si sarebbe mai accorto”, si riferiscono ai cosidetti “conci” per il rivestimento delle due gallerie parallele che attraverseranno Firenze.
In seguito alla sciagura del 1999 nella galleria del Monte Bianco in cui morirono 39 persone, la legislazione europea impone che nella costruzione di gallerie venga utilizzato un numero crescente di fibre di polipropilene, materiale in grado di evitare che l’umidità contenuta nel calcestruzzo comporti sfaldamenti esplosivi dello stesso in caso di incendio.
Il quantitativo imposto dalla legge è di 3 kg per metro cubo, nei rivestimenti del tunnel fiorentino l’intenzione era quella di non arrivare neanche a 2 kg per metro cubo con conseguente abbattimento dei costi di realizzazione e un maggior guadagno per tutti.
Tranne che per i fruitori finali.
Al reato di frode in pubbliche forniture, si aggiungono anche quelli di associazione a delinquere, abuso d’ufficio e corruzione. L’inchiesta infatti non cercherà di far luce solo sul presunto utilizzo di materiali non conformi, ma anche sulla collusione con la criminalità organizzata nell’affare dei rifiuti di scavo, sui verbali falsificati riguardanti la stabilità di una scuola media e sul montaggio con “componenti non affidabili” della testa rotante di “Monnalisa”, la trivella che avrebbe dovuto scavare il tunnel.
Don’t stop me now don’t stop me now
‘Cause I’m having a good time… having a good time
[…]
If you wanna have a good time just give me a call!
cantava Freddie Mercury nella sua canzone…
E’ abbastanza tragicomico pensare ai 31 presunti colpevoli che al ritmo di Don’t stop me now cercano di farla franca. Purtroppo però, nuovamente, la realtà supera già la fantasia.