L’arte sa nuotare, parola di Blub Intervista di Diana Di Nuzzo
di Diana Di Nuzzo18 Dicembre 2014
I fiorentini ormai lo conoscono bene: parliamo di Blub, lo street artist che ha tappezzato le mura di Firenze (ma pare che abbia iniziato il suo lavoro in Spagna circa un anno fa) con alcune delle icone più importanti del nostro panorama artistico, a cui Blub ha messo la maschera ed il boccaglio, a simbolizzare quello che è il suo slogan principale: “L’arte sa nuotare”, ossia non annega nella crisi attuale. Visto che vuole mantenere la sua identità segreta, lo abbiamo raggiunto virtualmente con questa intervista.
Cosa pensi della crisi attuale, soprattutto nel mondo dell’arte e nella vita odierna? Questo frangente storico ti ha spinto a cominciare a far Street Art?
“L’arte sa nuotare” rappresenta proprio l’andare controcorrente al pensiero della crisi, che poi la metti dove ti pare, mondo dell’arte, attualità… La crisi sta nelle menti, nelle parole, nei fatti e poi nelle azioni, dilaga e penetra poi ovunque. Ormai ci siamo dentro fino al collo…non voglio dilungarmi oltre altrimenti darei energia a questa crisi. Ne parlano tutti e vorrei evitare di continuare a farlo, piuttosto mi fa impazzire l’ideogramma cinese che per rappresentare la parola crisi ha due segni, e cioè CRISI = OPPORTUNITÀ, come a dire che ciò che si nasconde dietro un problema può diventare una benedizione. Se non ci fermiamo di fronte al muro della crisi, possiamo trovare una porta che ci apre altri scenari. Voglio vederla così… quindi metto la maschera a ciò che rappresenta l’arte, la cultura o la scienza, e la vedo dietro ad un oblò, come un mondo parallelo.
E seguire il cammino dell’arte non è stata una decisione ma una conseguenza naturale della vita.
Dove ti vedi tra 10 anni?
Tra 10 anni? Boh. Viaggiare, tornare a viaggiare.
In quale città vorresti lasciare il segno in futuro?
Non ho idea di dove né cosa farò… Adesso mi piacerebbe tornare a Londra o andare a New York e Rio de Janeiro, ma non voglio identificarmi troppo con quello che faccio, lascio fluire le cose e magari mi sorprenderò a fare qualcosa a cui non avrei mai pensato.
Quale, tra tutte le icone che hai messo sott’acqua, è quella a cui sei più affezionato, e perchè?
Ho un debole per Cecilia, la dama con ermellino, e la ragazza con l’orecchino di perla, perché sono belle loro. Dalí con la maschera ci sta tutto, penso che gli avrebbe fatto piacere, e Babbo Natale che ha lo sguardo spiritato.
Cosa disegnavi quando eri piccolo?
Da piccolo disegnavo persone. Facevo molti ritratti.
Cosa ti affascina del panorama Street Art e quali sono i tuoi artisti di riferimento in questo ambito?
Della Street Art mi piace l’effetto sorpresa, vedi arte dove non te l’aspetti, fai “wow” e questo provoca emozioni. Come riferimenti non saprei, ma mi fa impazzire ovviamente Banksy, per me il top, Blek le rat il francese top dei top… In Italia Eron, geniale e bravissimo. Non so, ce ne sono tanti. Ovviamente i friends Clet, Exit/enter e Urban Solid.
Come pensi che una città come Firenze possa risollevarsi dal suo attaccamento al passato, e guardare finalmente al futuro?
Per Firenze auspico quello che già sta accadendo. Firenze ha alle spalle un valore inestimabile per quanto riguarda l’arte, ma guardare avanti permette di crearne ancora. Se ci guardiamo dietro ci incagliamo, e adesso Firenze, grazie anche alla Street Art sempre più attiva, sta facendo grandi passi in avanti. Firenze ha un Karma artistico comunque.
Quale è la tua strada preferita di Firenze?
La strada preferita non c’è, ma preferisco le viuzze, tipo Medioevo ovunque io mi trovi.
Per continuare a seguire Blub nelle sue peregrinazioni, non dovete fare altro che tenere d’occhio il profilo Instagram di “Blub, l’Arte sa nuotare”. Vedremo in quali abissi andrà a finire.