La sensazione più triste che vivi dopo aver visto il nuovo film della Marvel il giorno della sua uscita è realizzare che quello è il momento più lontano dall’uscita del prossimo.
Ebbene sì. La lunga attesa è terminata e, dopo 141 minuti di goduria e regressione anagrafica, ora mi sento un po’ vuoto.
Non è un mistero che io sia appassionato di supereroi e che qualsiasi pellicola tratti l’argomento merita, dal mio personalissimo punto di vista, una visione.
Si, anche Elektra.
Si, anche i Fantastici 4 (a proposito, il nuovo trailer non è affatto male).
Si, anche Capitan Basilico (sì raga, esiste davvero).
Ovviamente visionarli non vuol dire apprezzarli, ma se c’è un film dove è presente un personaggio con il costume (o come direbbe Cap con un uniforme) ha libero accesso a un momento della mia vita.
Ad ogni modo niente vale quanto un film della Marvel Studios.
No, la saga degli X-Men non è della Marvel, ma è della Fox.
No, i Fantastici 4 (vecchi e nuovi) non sono della Marvel, ma è della Fox.
No, i film su Spiderman (fortunatamente solo quelli vecchi) non sono della Marvel, ma è della Columbia e della Sony (forse i più incompetenti).
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Ma torniamo a parlare di quelli bravi.
I Marvel Studios sono stati in grado di creare un Universo che incredibilmente regge (sì ok, dimentichiamoci che hanno anche realizzato Iron Man 3) e il nuovo film, Avengers: Age of Ultron, ne è la prova.
ATTENZIONE, POTENZIALI SPOILER (se non avete ancora visto il film fermatevi pure qui)
Il film riparte dalla fine di Captain America, The Winter Soldier, con lo S.H.I.E.L.D. ormai distrutto e i Vendicatori Uniti contro l’H.Y.D.R.A. e in particolare contro il Barone Von Strucker che sta effettuando esperimenti con lo scettro di Loki in Sokovia (in realtà il castello dove è stato girato è ad Aosta, dove sono stato durante le riprese, giusto per farvi capire quanto sono infognato)
I primi cinque minuti sono talmente esplosivi e potenti che ti ritrovi immerso nell’Universo Marvel senza neanche rendertene conto e senza i troppi gap di continuity ai quali siamo stati abituati dai film sugli X-Men (ovviamente sto parlando per chi segue la saga nella sua interezza e non si ferma alla visione della singola pellicola).
Sappiamo dove erano quasi tutti prima di quel momento – l’unico di cui non si sa niente è Occhio di Falco, ma durante il film capiremo meglio perché – e siamo nel vivo di una battaglia che, per intensità e potenza visiva, ci ricorda quella di New York del primo Avengers.
È proprio nel mezzo di questa battaglia che incontriamo due nuovi supereroi: Quicksilver e Scarlet.
Anche qui non si può che apprezzare il gap qualitativo sulla costruzione dei personaggi rispetto ai competitor della Marvel.
Il Quicksilver che abbiamo visto in X-Men, Giorni di un futuro passato era decisamente troppo veloce e forte (infatti vorrei capire come mai non se lo sono portato dietro dopo aver visto con che facilità riesce a far evadere Magneto – il padre – dalla prigione di massima sicurezza situata sotto il Pentagono), mentre la versione di Joss Whedon si stanca, non riesce ad evitare tutto e soprattutto sembra “realistica” nella sua irrealtà.
La storia poi decolla definitivamente nel momento in cui, al rientro dalla missione in Sokovia, Stark e Bunner decidono di utilizzare lo scettro di Loki – che contiene una delle sei Gemme dell’Infinito -che hanno recuperato per realizzare il progetto Ultron, un intelligenza artificiale utilizzata come sistema di difesa globale, che purtroppo prende il sopravvento, uccide J.A.R.V.I.S. e intraprende la sua missione per la distruzione del genere umano.
Da lì in poi il film, che era già decollato dal primo secondo, diventa ancora più esplosivo e, mentre la storia si sviluppa in modo coerente e appassionante, vengono piantati semini che vedremo sbocciare nei prossimi film: si iniziano a vedere tensioni tra Iron Man e Cap in vista di Captain America, Civil War, si vede il Wakanda, la terra di Black Panther e si torna a parlare delle Gemme dell’Infinito in vista di Avenger, Infinity War.
Non mancano le battutine umoristiche che abbiamo apprezzato anche nel film precedente (o perlomeno io le ho apprezzate), senza scadere mai nel patetico (non faccio più i nomi, ma guardate la concorrenza)
Non voglio aggiungere troppo perché il film merita davvero di essere visto e i colpi di scena non mancano.
Se però volete tre buone ragioni in più per andare a vederlo:
- Il combattimento tra Hulk e Iron Man
- La gag del martello di Thor
- La Visione
E ora, fra una puntata di DareDevil e una di Marvel Agents of S.H.I.E.L.D., non resta altro che tornare al cinema in attesa del prossimo film della Marvel Studios: Ant Man.