Spesso a giro per il centro capita di vedere uno scorcio di città o un palazzo bellissimo che è sempre stato sotto i nostri occhi, ma per qualche motivo non abbiamo mai notato.
Lo stesso accade con alcuni personaggi fiorentini che sono apprezzati e conosciuti fuori dalle nostre mura e di cui noi non sappiamo niente.
È il caso di DJ Craim, fenomeno del turntablism (i dj che fanno gli scratch) classe ’87, pluri-premiato nel mondo e molto attivo nel resto di Italia, anche grazie al progetto underground Artificial Kid.
Ecco qualche breve domanda per conoscere meglio il suo punto di vista su una città apparentemente immobile.
Come ti sei avvicinato a questo mondo?
Ho iniziato a 9 anni un po’ per caso grazie a mio fratello DJ Shot, più grande di me, che si era comprato il primo giradischi a cinghia quando aveva 14 anni.
Poi tutto è si è evoluto in modo naturale, prima seguendo contest mondiali grazie alle VHS reperibili a quel tempo, poi partecipando in prima persona in principio nel circuito nazionale e in seguito in quello mondiale (8 titoli nazionali e 2 secondi posti mondiali).
Tutte queste gare ti hanno permesso di vedere molte realtà. Dove sei stato e cosa ti ha impressionato di più?
Per citarne alcune, sono stato a Tokyo, Londra, Praga, Cracovia e Vienna, dove si svolgevano le competizioni alle quali partecipavo e mi ha colpito molto l’apertura della gente nel campo musicale, mondo che in Italia rimane molto di nicchia.
Cosa ne pensi della scena musicale fiorentina?
Credo che a Firenze non siano mai mancate realtà musicali interessanti,ma ultimamente il pubblico ha cominciato a rendersene conto. A mio parere la cosa ha abbastanza coinciso sia con l’organizzazione di grossi eventi sia con il fatto che gli stessi che hanno suonato per anni a Firenze sono riusciti ad esibirsi fuori dalla Toscana. La gente comincia a prenderti sul serio se suoni fuori, anche se sei il solito.
Qual è il locale cittadino che preferisci?
Non ce n’è uno in particolare. Per i live il Viper rimane il migliore per palco e impianto, ma come la Flog e il Tenax, ha bisogno di molto pubblico per far si che la serata appaia riuscita.
Ci sono realtà più piccole, purtroppo frammentate, dove credo che in futuro sia possibile tirar su qualcosa che vada più incontro alle molte e difficili richieste dei fiorentini.
Cosa manca a Firenze secondo te?
Non credo manchi nulla dal punto di vista ne di spazi ne di iniziative, anzi, ultimamente c’è pure troppo, ma è un bene la vedo come una cosa positiva.
Se volete vederlo all’opera (e vi assicuro che è uno spettacolo) potrete trovarlo il 21 maggio a Fabbrica Europa alla Stazione Leopolda.
Tra le altre cose da segnalare in settimana per gli amanti della musica elettronica da non perdere mercoledì 18 Nicholas Iammatteo al Logic (via de’Macci 79r) e per tutti coloro che seguono il rap giovedì 19 c’è Inoki alla Casa della Creatività (Vicolo di Santa Maria Maggiore, 1).
Foto di Keeho Casati
Pubblicato su La Nazione del 15 maggio 2011