Una sorpresa su cinque, l’illusione infantile di scartare un uovo di cioccolato e incontrare esattamente quello che si desidera. È una probabilità che torna paurosamente anche da grandi. Uno su cinque. Perché se tra cinque buone sorprese se ne nascondesse una brutta, forse si crescerebbe viziati, credendo che le possibilità del mondo riservino rosei traguardi.
Probabilmente sarebbe tutto diverso.
Invece già da bambino te la schiaffano in faccia quella maledetta crudezza, in cui il tuo inutile e plasticoso desiderio, si nasconde tra cinque “trabiccoli da montare” e tu affannosamente cerchi, mangi e compri, solo per il gusto di sorridere nello scoprire la bramata tartallegra. Poi arrivi a scuola e ti dicono che la terra non è esattamente tonda, che assomiglia molto di più ad un ovale e quell’immagine ti torna, nera fuori e bianca dentro, un uovo dolce che nasconde nefaste probabilità. Un “uovo” le cui le sorprese lasciano quasi sempre l’amaro in bocca. E viene quasi da dire: “ma io tanto lo sapevo”. Però lo stupore ti coglie comunque, non ci puoi far niente, per quanto tu sia preparato alla devastante stupidità umana, sempre ti prende alla sprovvista.
Così ieri ho acceso il computer… cercando speranzoso la buona sorpresa, mi chiedevo se fosse arrivato il visto per la convocazione di Kuzmanovic, perché dicono che il ragazzo sia forte… ma il gioco delle probabilità non lascia scampo… una su cinque… una su cinque… una su cinque… si apre fiorentina.it… fisso una scritta, leggo un articolo, scopro una realtà.