Buona vita, goldiani. Come ve la passate? Siete contenti adesso che c’è veltroni? Io sto fondando il PPP (pippo, pluto&paperino) e presto scenderò in campo col mio marchio disegnato da un grande artista, protagonista della scena culturale del novecento, figlio di papa giovanni paolo 2 e milly d’abbraccio. Però devo assolutamente sbrigarmi a presentare la mia lista perché i concorrenti mi stanno mettendo alle corde. È iniziata la corsa alla sedia, come quella che si faceva da bambini, dove metti le sedie in circolo, tutti ci girano intorno fino alla fine della musica, e chi rimane in piedi, ciccia.
Ed ogni volta se ne toglie una. Vi svelerò il mio programma quanto prima, prima, però (bello il giuoco di parole) sto facendo spionaggio industriale per fregare le idee dei due avversari. Ivi, vi confido che sto studiando come loro fanno ad avere ogni volta l’immagine più fresca, nuova, stimolante, propositiva. Sono ossi duri, ma cadranno. Le loro strategie di comunicazione sono affascinanti, i loro marchi sono simbolo della società che galoppa sfrenata verso l’ignoto, conscia delle proprie capacità, coesa, dinamica & granitica, perfettamente rappresentata dalle vittorie della nazionale. È il paese del bengodi, la pace regna sovrana, la tranquillità si appalesa nei toni tenui, la solidità delle intenzioni viene sottolineata da arcobaleni tricolori: è un paese grande, anzi è un GRANDE PAESE! Vi renderete conto, cari elettori che non potremo mai competere con loro, perché loro non competono.
Chi ti direbbe mai che è un paese di merda? Chi che ti stanno togliendo il lavoro da sotto i piedi (ah, fra un anno e mezzo apre il mercato del mediterraneo: vedrete come si riderà), che stai vivendo per COMPRARE e non vieni pagato per LAVORARE. Mah, nessuno. Nel frattempo vi consiglio di andare a vedere come si presentano i partiti nordici, tra marchio, sito, utilizzo di media e social networking…
vabbè, cari goldiani, buona vita e, cribbio, conto nel vostro supporto elettorale.
http://www.cianomagentagiallonero.com/2007/11/23/qui-la-soluzione-e-anche-peggio-del-problema/
