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Street Play



Cover del libro

Aprendo il libro Street Play e guardando velocemente le foto sembra che Martha Cooper abbia fatto un viaggio nel tempo in un era sconosciuta, probabilmente quella di Ken Shiro: il Lower Eastside di New York City alla fine degli anni ’70 era ridotto decisamente male, nulla a che vedere con quello che si può vedere oggi: i palazzi erano in gran parte fatiscenti se non praticamente distrutti. I giovani ragazzi dell’epoca però riuscivano a trovare il modo di passare il tempo per strada giocando con gli oggetti più assurdi: smontavano macchine, improvvisavano banchetti per strada, costruivano vere e proprie baracche sui marciapiedi. Un’immagine piuttosto differente da quella di oggi, costellata di cellulari e I-pod ma soprattutto dove a un bambino, da solo, per strada, dopo 5 minuti gli fanno la festa.

Street Play è quindi una collezione di splendide foto dell’epoca, scattate dalla stessa Martha Cooper, a cui il famoso writer Mare 139 ha dato voce, avendo vissuto in prima persona, proprio in quegli anni, le stesse avventure che la fotografa di ‘Hip Hop Files’ ha immortalato. Tecnicamente impeccabile, ogni foto ha in più la verniciatura UV (quella sorta di patina lucida che dona alla stampa lucentezza e contrasti maggiori): ovviamente tutte le foto, più di 100, sono in bianco e nero.

Una curiosità: l’ultimo scatto del libro immortala un giovanissimo HE3, accovacciato con un blackbook in mano davanti ad un suo bombing. Da cui Martha Cooper dice che ha iniziato ad interessarsi sempre più al fenomeno del writing, e più in generale dell’hip hop, che l’hanno portata a pubblicare i libri ‘Subway Art’ e ‘Hip Hop Files’.

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Federico