Stasera è il nuovo singolo di Martina May .
Martina May, giovane cantautrice e interprete romana, desidera diffondere l’R’n’B in Italia andando a colmare quel vuoto sonoro presente nel nostro bel paese. Qualcuno di voi la conoscerà già, magari l’avete sentita nei featuring con artisti della scena rap italiana: con Sercho in “Più Facile”, con Achille Lauro in “Scarpe coi tacchi 3 – La Fine”, con Ghemon in “In Due” e con i Cor Veleno in “Spezzami l’anima”.
Oggi la talentuosa Martina presenta il suo singolo da solista, fuori l’8 dicembre per l’etichetta Asian Fake e disponibile sulle principali piattaforme streaming. Con Stasera Martina May si piazza fra le novità musicali dell’anno. Stasera è un incontro attraente in cui restare sedotti grazie alla voce avvolgente di Martina May. La strumentale è stata prodotta da Frenetik e Sine One.
Ciao Martina, ci racconti il tuo percorso artistico?
Ho iniziato e lasciato presto gli studi di pianoforte per dedicarmi allo studio del canto.
La musica è diventata una professione intorno ai 18 anni, quando ho iniziato a esibirmi su piccoli e grandi palchi in giro per l’Italia, con diverse band. Si trattava per lo più di cover: divertente all’inizio ma frustrante successivamente, quando mi sono resa conto di essermi stancata di cantare cose scritte da altri che non mi rappresentavano. Parallelamente, da quando sono poco più di una bambina, frequento il mondo del rap italiano, in particolar modo quello della mia città, Roma. Questo mi ha dato la possibilità di conoscere quelli che sono tra i migliori artisti sulla scena e poter collaborare con alcuni di loro (Cor veleno, Ghemon, Coez, Kento, Achille L, ecc…). È così che ho iniziato la mia “trasformazione” in una cantautrice, oltre che interprete, facendo sì che il mio amore per la scrittura si potesse fondere con quello per la musica.
Del tuo ultimo lavoro e della sua musica: da dove prendi ispirazione, hai dei miti?
La mia musica prende ispirazione da quello che mi succede ogni giorno, dalle mie lotte quotidiane contro il mondo esterno e anche contro me stessa. Dalla vita di chi mi sta intorno, dai racconti degli amici o semplicemente a volte, da qualcosa che ho letto o visto e mi ha particolarmente colpito. Non sono una poetessa, mi piace molto raccontare storie che possano essere comprese da chi mi ascolta, nelle quali ognuno possa ritrovare la sua dimensione, un aspetto della propria vita o magari una situazione che ha vissuto. Non ho miti assoluti, cambio idea troppo spesso.
Cosa significa essere una donna che fa musica?
Semplicemente niente di diverso rispetto a ogni altra donna che opera nella nostra società. Significa, molto spesso, lavorare il doppio dei tuoi colleghi per ottenere credibilità, dover spiegare ogni volta qual è il tuo ruolo e in parte anche rinunciare alla tua individualità, come se ogni volta che parlassi, dovessi farlo a nome di tutte le altre donne musiciste.
Quali progetti per il futuro e dove potremo incontrarti?
I miei progetti per il futuro? Nel piccolo: il mio primo disco. In grande: portare l’R&B in Italia, scovare artisti italiani che sappiano farlo e creare una sorta di legacy. Spero che mi possiate incontrare su diversi palchi d’Italia molto presto! Altrimenti, se volete, sono a casa sul divano davanti a NBA 2k.