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FORSE NON È PIÙ NEL KANSAS
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-0 al 25



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Se non fosse Italia probabilmente ci stupiremmo tutti, ma nella colorita classe europea, il “nostro” paese non rientra certo tra gli studenti modello.

Diciamo che siamo più della categoria “è un ragazzo intelligente, potrebbe fare quello che vuole, solo che non si impegna, si fa distrarre.” Oggi è il giorno 25, se fosse Dicembre, tutti sarebbero qui a lamentarsi del buonismo e del troppo lavoro, invece è un 25 qualsiasi, di un mese che probabilmente per tante persone, in circostanze normali, rimarrebbe tra i mille altri passati. Destino vuole, invece, che questo venerdì comune sia il postumo di una forte sbronza, che lascia spaesati e con quel senso di pesantezza impossibile da scacciare. Ieri è caduto il governo Prodi e fa sorridere il fatto che storicamente solo due governi sono caduti e ambedue vedevano a capo il buon vecchio professore, allora ci sarebbero diverse domande in cerca di uscita dal limbo delle non risposte. Mi viene in mente uno di quei film di second’ordine(sempre che si scriva così), dove l’assassino casualmente è anche quello con la faccia più cattiva, magari uno zio (lo zio Mastella in questo caso).

Insomma una cosa evidente che solo i personaggi della storia non riescono a notare.

Quando si parla di politica si rischia sempre di cadere nel banale, quando si parla di polita italiana il rischio diventa certezza, vorrei poter ripercorrere, se solo avessi tempo e memoria, tutte le ridicole tappe della storia politica di questa bizzarra repubblica, sarebbe sufficiente nominare un paio di personaggi per far si che la colazione di stamattina torni prepotentemente di moda.

Magari è un divertente gioco, utile per riempire le giornate di vuote chiacchiere e inutili riforme, dura quel che dura, dopodiché, scendono i divertiti ragazzini lasciando spazio ad altri, ed in questo susseguirsi di sprechi intellettivi, regna sovrana la regola classista del rinnovamento chiuso, dove a giocare sono sempre gli stessi vecchissimi bambini.

Quindi oggi è il 25 e stasera c’è la festa allo Space, mentre una valanga di chiacchiere sommergerà questo ed altri giorni, io sarò lì, tirato in un angolo a bere litri di autostima, sicuro che la mia piccola vita poco dipenda da anziani ignoranti seduti comodamente in qualche stanza troppo riscaldata, quindi mi ingozzerò, ballerò e riderò. Non per celebrare e non per dimenticare. Solo per vivere. È la cosa più importante.