Se le mie mani fossero più svelte, ci sono pensieri che sfuggono e non ritornano ed è un peccato. Versi non fecondati che vivono felici in qualche limbo, lontani da sguardi e mani moleste.
Magari un giorno qualcuno inventerà una fotocamera per immortalare le idee e non farle scomparire sotto i colpi indifferenti del tempo. È strano questo Sabato, ha il gusto della Domenica, sarà che ultimamente non esco molto e tutti i giorni mi si confondono. Tanto aspettare, tanto contare al contrario e in poche ore è finito tutto. Lo space mezzo vuoto alle ore 23:30 mi aveva spaventato, Danex appoggiato alla colonna con lo sguardo disilluso e Britni Spiarz(si scrive sicuramente così) di sottofondo mi avevano letteralmente terrorizzato. Poi qualcuno deve essersi reso conto dell’infinita tristezza del clima e ha messo fine allo stillicidio musicale a fruizione di massa, deve aver sicuramente detto: “facciamo iniziare il giappano e quel tipo appoggiato alla colonna.” La magia di un gesto, con la spinta di paio di negroni e il ghiaccio si è frantumato. Devono essermi passati mille pensieri per la testa in quel momento, ed è qui che probabilmente mi sarebbe stato utile un immortalatore di idee, non perché ciò che mi frullava nel cervello fosse particolarmente interessante, ma solo per riuscire a capire, in questo giorno dopo, com’è che sono finito al piano di sopra, totalmente catturato dal prodotto delle magiche mani della Music Gold Crew. L’unico rammarico è di non aver sentito Dj Hatcha.
Comunque questa comunità goldiana diventa sempre più affiatata, ormai è una certezza! Grandi ragazzi! In Gold We Trust!