Cinquanta anni fa, alle tredici e cinquantotto del dodici gennaio millenovecentoquarantotto Ole Kirk Christiansen depositava il brevetto del mitico mattoncino LEGO, uno degli oggetti più creativi che la mente umana abbia mai creato, vi basti sapere che con soltanto sei mattoncini (quelli classici che tutti conosciamo) sono possibili 915 milioni di combinazioni diverse, praticamente infinite…
Oggi LEGO Company produce 19 miliardi di pezzi all’anno e in cinquant’anni ne ha sfornato l’esorbitante numero di 400 miliardi, circa 62 per ogni abitante della terra. Numeri impressionanti che non possono non far riflettere sulla genialità di questa semplice idea. Ed è proprio la semplicità la forza della LEGO, un sistema di assemblaggio basato su moduli, in continua espansione e crescita: non esiste un solo elemento che non sia collegabile al mattoncino originale.
Dal ’48 ad oggi l’azienda Danese ha vissuto momenti più o meno felici, rispondendo alle numerose crisi con kit di montaggio sempre più innovativi ed avanzati (si va dai treni, allo spazio fino ad arrivare agli indiana jones e bionicles di oggi) ciò nonostante è riuscita a mantenere il suo caratteristico messaggio positivo (LEGO infatti è l’acronimo di due parole danesi LEg e GOdt, gioca bene), basti pensare che fino agli anni settanta non erano prodotti mattoncini di color verde, al fine di non poter creare oggetti militari.
Con i migliaia di componenti prodotti sino ad oggi (ed altri che arriveranno sicuramente in un prossimo futuro) è possibile creare in maniera intuitiva ogni cosa reale o immaginata, con variabili pressoché infinite.
Considerare i mattoncini colorati un semplice gioco per bambini è sicuramente riduttivo, infatti giocare con la LEGO è sicuramente uno dei primi approcci alla progettazione creativa che un essere umano può avere.
Partendo da questo presupposto non risulta difficile capire come molti artisti, ingegneri e scenziati si cimentino con questo strumento per progettare le proprie creazioni, producendo statue, mosaici e macchine complesse.
Zbigniew Libera ha prodotto una serie provocatoria di confezioni LEGO intitolata “Campo di concentramento LEGO”, ed ambientata in un campo di concentramento
Andrew Lipson ha ricreato gli scenari impossibili dell’artista matematico Maurits Cornelis Escher
L.U.G. (LEGO User Group) è un’associazione per lo sviluppo di progetti complessi collettivi.
Esiste in oltre un software di progettazione, sviluppato e distribuito gratuitamente dalla LEGO Company che permette di costruire, suggerire e ordinare modelli autocomposti.
Ma la creatività LEGO non ha limiti applicativi, lo dimostra il fatto che sia stata usata anche nelle università per studiare comportamenti sociologici, fino ad arrivare al progetto, che definire originale parrebbe riduttivo, del “Reverendo” Brendan Powell Smith ha rappresentato l’intera Bibbia con diorami LEGO.
Cinquant’anni fa nasceva il mattoncino LEGO, compagno di giochi per milioni di sognatori…
Auguri Mattoncino LEGO
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