Luther Blisset, “autore” di uno dei romanzi più intelligenti degli ultimi anni, è in realtà un nome multiplo, ovvero uno pseudonimo multi-uso liberamente adottabile nelle comunità di hackers, operatori del virtuale, squatters, riviste underground e in generale da tutta una rete di artisti e performer a partire dagli anni ottanta. In Italia il Luther Blisset Project è stato caratterizzato da una serie di azioni diffamatorie nei confronti dei mass-media e da una ferrea critica rivolta ai concetti di diritto d’autore e di proprietà intellettuale. Nel caso specifico, dietro al nome multiplo si celano quelli di quattro scrittori bolognesi, Roberto Bui, Giovanni Cattabriga, Federico Guglielmi e Luca Di Meo. Dal 2000 questi scrittori hanno cessato di utilizzare il nome di Luther Blisset e hanno avviato il progetto Wu Ming, che non a caso significa “anonimo” in cinese mandarino. Il libro, edito da Einaudi, tratta delle vicende di un anabattista radicale e delle sue lotte in diversi movimenti religiosi sorti come conseguenza della riforma protestante.
Il libro copre un arco di tempo di trenta anni, durante i quali il protagonista si ritrova coinvolto nella guerra dei contadini al fianco di Thomas Muntzer, celeberrimo avversario della corruzione ecclesiastica, partecipa poi alla ribellione di Munster e fugge successivamente ad Anversa e a Venezia, cambiando ogni volta la sua identità. Ma chi è Q? Sarà l’ombra del protagonista, un misterioso personaggio al servizio del cardinale cattolico Giovanni Pietro Carafa. La lotta fra i due, spirituale e politica, avrà un epilogo sorprendente. Q è un libro avvincente, diretto e magistralmente costruito, dove le linee di separazione inesistenti fra materiale e spirituale, mentale e fisico, filosofico e politico, mostrano tutta la loro inconsistenza. Spionaggio, filosofia, teologia, storia, vera storia intrisa di passioni e turbamenti della mente umana, Q è un romanzo che tratta di sentimenti spirituali e politici, facendo riflettere il lettore su come in questo mondo non esista anima separata dal sangue di chi la porta.
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