Boa di struzzo, pasties roteanti sui seni, lunghi guanti di raso… e tanta confusione!
Dopo l’apparizione sanremese dell’acclamata Dita Von Teese con la sua performance Burlesque gli articoli e l’attenzione dei media per questo mondo si è amplificata a dismisura, ma non sempre le informazioni riportate sono corrette ed esaurienti.
E’ uno strip-tease? E’ una danza? E’ uno show?
Qualche passo indietro nel tempo…
Era il XIX secolo, in Gran Bretagna e negli Stati Uniti gli show di Burlesque erano delle vere e proprie “parodie” del mondo aristocratico, spettacoli per divertire le classi più povere beffandosi dei “ricchi” e delle loro abitudini (da qui la parola burlesque, derivata da burlesco/burla, ovvero prendere in giro, scherzo).
Durante queste serate c’erano canzoni, balli, comicità, il tutto abbinato ad un’esile trama e, già dagli anni 60 dell’800, era in uso mettere sul palco signorine poco vestite.
Nonostante un po’ di scandalo iniziale, il pubblico si abituò presto a questo tipo di intrattenimento, e moltissimi spettacoli divennero famosissimi.
Gli impresari dell’epoca capirono subito qual’era l’ingrediente fondamentale e, mentre i numeri comici diminuivano, aumentavano i cm di pelle scoperta delle ballerine.
Ma lo streaptease arrivò solo in un secondo momento, quasi per caso: si parla del 1917 dove, durante uno spettacolo dei fratelli Minsky (impresari newyorkesi di questo tipo di show) la ballerina Mae Dix perse accidentalmente pezzi del suo costume e da lì…esultanza massima del pubblico.
Da quel momento divenne parte integrante dello spettacolo (cosa non proprio ben vista dalla stampa e dalla polizia dell’epoca), riducendo il Burlesque a streaptease inframezzati da comici da strapazzo.
Il che rendeva tutto molto più a rischio: negli anni 20 molti teatri furono chiusi per “corruzione della morale pubblica”.
Proprio per ovviare a questo tipo di sanzioni, ecco che fecero la loro comparsa sulle scene i “g-string” (ovvero i tanga) ed i “pasties” (i puntini da applicare sui capezzoli).
Ma ormai i teatri Burlesque erano banditi, la parola stessa era proibita e molti proprietari li trasformarono in semplici cinema.
Le eroine di quest’arte continuano a comparire sulle riviste maschili; alcune di loro, durante gli anni 40, riuscirono a crearsi delle piccole compagnie e cominciarono a proporre spettacoli sempre più originali, dove la figura centrale era l’artista stessa e la sua capacità di essere originale, stravagante ed ironica nello stesso tempo (oltre che poco vestita).
Intorno agli anni 60 l’attenzione per il Burlesque calò notevolmente, lasciando il posto alla pornografia e alla novità dei film a luci rosse, diventando un reperto del passato.
Ma qualcosa accadde…
Jennie Lee, meglio conosciuta sulle scene come “The Bazoom Girl”, cominciò a raccogliere materiale sul Burlesque, riempiendo il suo ranch californiano.
Alla sua morte, l’amica ed artista Dixie Evans decise di trasformarlo in un museo: ecco che nel 1992 nacque il Exotic World Home of the Movers & Shakers’ Burlesque Museum and Striptease Hall of Fame e nello stesso anno, per pubblicizzare la cosa, istituì il premio Miss Exotic World (attualmente la competizione più importante in questo campo).
E’ quindi dagli anni 90 in poi che si parla di Neo Burlesque, una vera e propria rinascita, grazie anche a personaggi come Bettie Page, Dita Von Teese, Angie Pontani (recensita su questo blog diverso tempo fa—metti link), Dirty Martini.
Festival, raduni, concorsi si sono moltiplicati, portando addirittura il Burlesque in televisione.
I tipi di spettacoli attualmente in circolazione si ispirano al passato, ma sono arricchiti di elementi sottratti a sottoculture come il punk, il gothic, il rockabilly, diventando delle vere e proprie performance artistiche d’avanguardia.
In più si è recuperata la componente ironica, forse molto più forte che in passato; grande attenzione è prestata ai costumi, alle musiche , agli accessori.
Un mondo colorato, kitsch ed eccessivo, dove lo striptease è solo un pretesto per divertirsi ed esibirsi.
E in Italia? A breve le interviste con due personaggi chiave del Burlesque nel nostro paese…
Siti di riferimento italiani: