The way of the Samurai
di Shinichiro Watanabe
Samurai Champloo è il nuovo manga di Shinichiro Watanabe, già acclamato autore di Cowboy Bebop. Narra le avventure di Jin, Mugen e Fuu, tre bislacchi personaggi che si ritroveranno, loro malgrado, compagni d’avventure nel Giappone medioevale del periodo Edo. Il manga unisce elementi propri della cultura giapponese dell’epoca (quindi samurai, ninja, ronin e quant’altro) ad elementi tipici della cultura hip hop (graffiti, break dance, scratch e qui mi fermo per non rovinare la sorpresa). Inutile dire che il manga è uno scialo ma non è del cartone che mi voglio occupare, bensì della sua colonna sonora, dietro la quale si cela Fat Jon, mc-producer dei Five Deez, simpatica cricca hip hop che salta fuori da Cincinnati, Ohio. Dalla serie animata, composta di 26 episodi, sono stati tratti ben 4 cd (rispettivamente “Departure”, “Masta”, “Impression” e “Playlist”), tutti di ottima fattura, che vedono la partecipazione, oltre al già citato Fat Jon di personaggi della scena hip hop giapponese del calibro di Tsuchie, Nujabes e Shingo02, mc nipponico che compare nella sigla di apertura. La musica è molto d’atmosfera, si mantiene spesso e volentieri su toni jazz, dal sapore east coast ma con una forte influenza giapponese per alternarsi a qualche pezzo più scatenato che nella serie animata punteggiava le scene d’azione. Se conoscete Fat Jon potete avere un’idea di come suona il disco, altrimenti vi consiglio di accaparrarvi “Koolmotor” disco d’esordio dei Five Deez dove tra l’altro troviamo anche lo stesso Shingo02 in “Sexual for Elizabeth”.
Ok direte voi, ma che c’entra ‘sta roba??? Oh un tunn’eri quello de’ vinili te?? Infatti.
Il furbissimo Fat Jon, ha pubblicato nel maggio 2007 tramite la sua etichetta Ample Soul, un cofanetto di tre vinili che raccoglie il meglio dei pezzi estratti dai quattro cd. Il tutto ovviamente STRA-limitato a 1000 stilosissime copie. Inutile dire, che dopo aver imparato il japponese al CEPU sono riuscito a metterci le mie manine sopra con mio sommo gaudio e giubilo. Il cofanetto è già di difficile reperibilità ma si trova ancora (solo sui siti jappo, sui siti scritti in qualcosa di vagamente comprensibile a noi occidentali -forget about it!-) e la serie è già diventata di culto. Il valore dell’oggetto è quindi destinato ad aumentare verso cifre scomode. Non venitemi poi a dire che non ve l’avevo detto. Try to cop it suckaaaaass!
Ps. Un ringraziamento enorme ad Hiro, il nostro jappano preferito, senza il quale questo simpatico cofanetto si troverebbe nelle manine di qualche samurai del mixer invece che nelle mie.