Dah Shinin’
Visto che l’altra volta avevo parlato di Black Moon e di Boot Camp Click, ecco qui “Dah Shinin’” disco d’esordio per gli Smiff-n-Wessun. Tek e Steele, gli mc, se ne escono da Brooklyn (o come la chiamano loro “Bucktown”, la città dove si spara) e difficilmente passeranno alla storia nel ruolo di mangiamicrofoni. Il vero protagonista del disco è infatti il beat, sempre grasso, oscuro e fumoso, perfetto paesaggio per gli intenti criminali del duo di rappers: considerate che siamo circa metà anni ’90, quindi bandane, timberland fuori dai pantaloni e giacconi larghi. Le tematiche sono sempre quelle hardcore, da gangster di periferia: bitches, guns & blunts. Tanti blunts. Niente di nuovo quindi sul fronte delle liriche, ma veramente da applausi la produzione dei beatminerz (da sempre garanzia di qualità) che realizza beats da spezzarcisi sopra il collo, conditi da una costante e malvagia linea di basso che permea tutto il disco. L’album è molto coeso nel suono e scorre meravigliosamente nel vostro Ipod dall’inizio alla fine (di quanti dischi hip hop odierni potete dire la stessa cosa? Francamente, qual è l’ultimo disco hip hop che avete sentito per intero senza saltare neanche una traccia???).
Gli Smiff-n-Wessun non è che abbiano mai avuto tanta fortuna. Ma certo non sono nemmeno andati a cercarsela. Quando uscì il disco – adesso accreditato come un classico dell’underground – non se lo sono filati in molti, visto che in quel periodo eran tutti fuori di testa per Biggie e il Wu-tang (giustamente direi, ma insomma Mtv ogni tanto si può anche spegnere no??). Dopo l’uscita del disco, che comunque ha venduto qualcosa come 300mila copie, i simpatici zuzzurelloni di Brooklyn si sono beccati una causa dalla Smith & Wesson, azienda americana tristemente famosa per la sua produzione di pistole. Ovviamente, la causa, l’hanno persa. Nel frattempo l’etichetta che ha pubblicato il disco (Nervous Wreck, la conoscete per forza) è fallita. I nostri si ritrovano quindi senza etichetta e senza nome. Ma certo questo non li ferma dai loro propositi di portare Brooklyn sulla bocca di tutti. Di qui il cambiamento di nome in Cocoa Brovaz, chiaro riferimento alle loro origini ed all’amore per la ganja. L’idea – forse geniale, forse no – è quella di produrre “Super Brooklyn” brano che va a campionare in modo molto esplicito la colonna sonora di Super Mario Bros della Nintendo. Il brano in questione è mooooooolto particolare, o lo si ama o lo si odia. Io personalmente sono della seconda opinione. Ovvio che anche qui c’è scappata la causa in tribunale ed il brano non ha mai visto la luce ufficialmente. Ciononostante, tutto il buzz che si è venuto a creare sulla faccenda ha portato i nostri amichetti ad un contratto con la Rawkus, altra storica etichetta di hip hop indipendente, che però condivide con la Nervous il destino di una fine prematura. La carriera dei gunclappaz di Brooklyn termina più o meno qui: se è vero che sono usciti altri album a loro nome (nuovamente col vecchio moniker Smiff-n-wessun) è anche vero che il più rappresentativo è questo disco d’esordio. A differenza del disco dei Black Moon, di questo è ancora possibile trovare l’originale a prezzi decenti (meno di 30 euro, poi ovviamente dipende dalla fortuna che avete con le aste). Inoltre è stampato come si deve, quindi su doppio vinile, per poterlo suonare nei club oltre che nella vostra cameretta. Fatevi un favore e dategli un ascolto.