L’importanza degli addii, di tutti quei ricordi e quelle persone che inevitabilmente siamo costretti a lasciare, per la natura stessa della vita, di questo cammino che non premia quasi mai l’immobilismo e l’indecisione. E se andando avanti troviamo strade imboccabili che differiscono dai nostri compagni di viaggio, non c’è motivo di cambiare rotta. E non perché l’egoismo porti più lontano di altri sentimenti, ma solo perché è così. Le amicizie e i rapporti non sono zavorre, e non hanno la funzione oscena di tenerci saldi su di un cammino che vede la separazione come atto idiota. La separazione è coraggio, il coraggio è virtù e la virtù è salvezza. Non c’è chilometro che possa rompere l’invisibile legame che unisce le persone, possiamo andare e tornare e ripartire ancora e con noi porteremo sempre quell’infrangibile certezza di essere amati da qualcuno. È il concetto di casa che stravolge la visione, perché la casa non è il posto dove uno nasce, ma il posto in cui uno decide di vivere, dove uscendo dalla soglia trova qualcuno ad aspettarlo col sorriso sulle labbra. Si può lasciare una casa, la si può abbandonare, ma non si distruggerà mai, perché anche a distanza di anni ci sarà qualcuno ad aspettarti con un usurata scritta “Welcome”. Noi faremo una festa il 29 Febbraio e se a qualcuno venisse l’assurda idea di domandarsi il perché, noi risponderemo con la musica, sicuri che sarà una notte come tante altre, forse bella, forse brutta, una notte come inizio dell’ennesimo cammino, che parte da un addio e arriva chissà dove, ma con alla base le solide fondamenta di un’amicizia che non può finire!