Lezione di storia n° 2
Indipendenza: una condizione da ricercare combattendo contro il sistema di quei tempi.
Per le donne italiane questo percoso inizia intorno agli anni 60 (ci avviciniamo alle “rivoluzioni” del 68) con una presa di posizione che parte dall’abbigliamento: indossare i pantaloni è stato un gesto simbolico (ma anche pratico) attraverso il quale le nostre donne hanno iniziato la scalata per l’abbattimento di vecchie leggi, vecchi tabù, privilegi ed arroganza maschili.
Partendo dalla liberazione sessuale e rivendicando i propri diritti, le nostre donne si sono date da fare per abbattere quelle leggi che sancivano l’inferiorità della donna nella famiglia e all’interno della società. Sono entrate a far parte di ambienti di lavoro che erano prerogativa maschile (tribunali, consigli di ammistrazione, ecc), hanno combattutto per avere un peso nella politica e poter avere delle leggi più o meno eque.
Fino a quegli anni (ricordiamoci che stiamo parlando di appena 40 anni fa) donna=madre; la percentuale delle donne impiegate in uffici pubblici non poteva superare il 10%; non si poteva divorziare, non si potevano usare anticoncezionali, non si poteva abortire. La lotta femminile in questo senso è stata desitnata alla conquista e all’affermazione della propria indipendenza, sopratutto l’autorità in campo familiare (dopo si è potuta allargare anche negli altri campi). Questo ha lasciato parecchio stupiti gli uomini in quel periodo: per secoli si sono sentiti superiori sia in famiglia che in società; ad un certo punto sono stati messi in difficoltà, hanno tentato di resistere e di reagire, ma alla fine hanno dovuto adattarsi alla situazione, correggendo il loro atteggiamento, rinunciando ad antichi privilegi e assecondando le richieste di queste donne che poco assomigliavano alle madri che li avevano cresciuti.
Quello che è stato fatto da queste donne ancora oggi viene portato in qualche modo avanti; tante sono state le conquiste ma ancora tante se ne possono fare, e tante vanno mantenute. Ci sono infatti, ancora oggi, movimenti cattolici e laici della destra che tendono nei loro attuali programmi a “ridimensionare” il peso ed il ruole delle donne.
L’evoluzione è un percoso, continuiamo a camminare…