Regia di Claudio Cupellini
Produzione Italia 2007
Che il cinema italiano voglia assomigliare a tutti i costi a quello americano a volte lo capiamo in modo strano. Già perché nel pensare a questo concetto ci immagineremmo tutti un film fatto di riprese degne di tale nome oppure un cast eccezionale o ancora una storia ben raccontata. Nel caso di lezioni di cioccolato la similitudine col cinema americano la ritroviamo solo nel product placement più sfacciato che il nostro cinema ricordi dopo “Il mio miglior nemico”di Verdone.
E’ la Perugina che dà i natali alla pellicola e fin qui tutto bene ma poi si assiste ad una sfilata ininterrotta di prodotti che cercano più o meno una giustificazione pazer esistere
( vedi oust nella scena dell’incendio ).
Il film racconta la storia di un geometra che cerca il risparmio a tutti i costi per ottenere il massimo guadagno facendo lavorare nei cantieri extracomunitari in nero e senza protezione. Succede così che un suo operaio Kamal cade dal tetto e per evitare la denuncia il geometra Mattia frequenta al suo posto la scuola di cioccolato.
Il cast secondo me non brilla. Ma d’altronde se il film è affidato a Violante Placido, una cagna di attrice: sempre identica in qualunque ruolo, monotona e stavolta anche in evidente fuori forma; e Luca Argentero, ex grande fratello, che però tutto sommato potrebbe anzi insegnare qualcosa alla Placido; che cosa ci si vuole aspettare?
La regia è assente e se ripenso al meraviglioso Chocolat in cui la cascata di cioccolato liquido risvegliava tutti i miei sensi, bhe con questo film non è successo proprio nulla.
Comunque la commediola non è poi malvagissima, qualche risata di cuore te la strappa e la storia scorre leggera proprio come si propone.
Però possibile che tutti gli italiani giovani debbano essere sempre rappresentati come dei nevrotici instabili, siamo proprio così?