Una semplice pennellata su un muro bianco, ieri sera ha dato inizio a questo sogno tanto desiderato.
Un normale contrasto tra bianco e nero, che ha portato alla realizzazione parziale di un’opera assolutamente unica. Il pensiero, l’idea riportata ad un pubblico ansante, in uno stile affascinante. Un lettering preciso e pulito. Una frase significativa orgogliosamente scritta su una parete.
“Political language is designed to make lies sound truthful and murder respectable, and to give an appearance of solidity to pure wind.” è una citazione tratta dal saggio “Why I Write” di G.Orwell del 1946.
Decisamente lascia da pensare e nel contesto di ieri sera, anche lo spettatore più scettico si è lasciato trasportare in un vortice di suoni e immagini, rendendo l’atmosfera onirica.
L’evento a lungo atteso in una città in cui l’originalità è un optional e la base dell’odierno è l’antico, ha fatto sì che la speranza del “nuovo” riaffiorasse per dare avvio ad una nuova era d’innovazione e manifestazioni pubbliche di letterering, writing e graffiti. Un nuovo periodo in cui il pensiero è reso libero.
E tutto è partito da una banale pennellata di Luca Barcellona aka Bean One.
Ma questa è solo la prima parte di un evento che si protrarrà per ancora due giorni.
Il resoconto della serata, inutile dirlo, è stato eccellente, fantastico e onirico.
Se volete partecipare a questo incanto, il mio consiglio è di raggiungerci questa sera, per credere che anche i sogni diventano realtà.
Anya