Il Petroliere
Di Paul Thomas Anderson USA 2007
Durata 158 min
Ambientato a cavallo tra due secoli (il diciannovesimo ed il ventesimo) il “Petroliere” racconta le gesta di Daniel Plainview (un bravissimo Daniel Day Lewis), cercatore di oro nero negli sconfinati paesaggi americani.
Paul Thomas Anderson si conferma bravissimo, dopo “Boogie Nights” e “Magnolia”, nel ritrarre fortune e miserie di personaggi decadenti, descrivendo nel contempo una società avida e disillusa, afflitta dal Dio-denaro e da falsi profeti, dove non è difficile trovare inquietanti paralleli con quella odierna (il 19 marzo scorso ricorreva il triste, quinto, anniversario dell’inizio del conflitto in Iraq).
Chi esce sconfitto in questa pellicola è l’uomo, descritto come avaro, capitalista, tendenzialmente misogino: disposto a tutto pur di arricchirsi, compreso il calpestare persone, valori, la sua stessa famiglia (in questo caso il figlio).
Non ne esce bene nemmeno la Chiesa, che viene qui mostrata come strumento di controllo delle masse invece che di salvezza personale. Il titolo è purtroppo l’ennesimo scempio dei traduttori (e degli importatori fifoni!) italiani: l’originale è infatti “There will be blood” (scorrerà del sangue), titolo che palesa la metafora petrolio=sangue ricorrente in tutto il film.
I pozzi di petrolio come ferite dell’anima di un uomo consunto dall’ideale dell’arricchimento, la sordità del figlio come esplicita metafora dell’incomunicabilità generazionale. Molto bella anche l’atmosferica colonna sonora composta da Jonny Greenwood dei Radiohead (e che te lo dico a fare).
Gran film.