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Eliogante



Eleganza, eleganza, eleganza.

L’importante è quello.

Essere eleganti sta alla base di tutto, e non sorridete, non è sufficiente vestirsi bene e muoversi con equilibrio, l’eleganza vera è un’altra cosa.

Qui si parla dei piccoli gesti che condiscono il quotidiano, non è elegante per esempio applaudire la musica, non è elegante ascoltare i Baustelle e non è assolutamente elegante esporre manifesti con su scritto Poggibonsi, mi meraviglio che qualcuno si sia permesso di farlo, dopotutto le sedie al Saschall erano state messe apposta per chiarire il messaggio, anche per i duri di comprendonio.

Cribbio (cribbio è elegantissimo) dico io, ma che gente c’è al mondo?

Eleganti sono stati gli Elio e le storie tese, che nonostante l’ineleganza del pubblico fiorentino, hanno continuato ugualmente a suonare.

Il Saschall è sempre stato lì, con la sua personalissima rotonda, piccola ma elegante, il paninaro, le zozze e la poco elegante sede della radio televisione italiana.

Tutto nella norma insomma, tutto tranne il suono che già dalle 18:00 si poteva udire dall’esterno, io e Sara arriviamo sul posto con larghissimo anticipo, spinti dall’elegante sogno di incontrare i maestri, di poterli toccare e magari persino intervistare.

Già a quell’ora la gente iniziava ad arrivare, tutti fermi sulle porte dell’improvvisato tempio, preparati per ascoltare le profetiche note dei re del buon gusto.

Il concerto è iniziato alle 21.00, a voi che non c’eravate mi sento di dire molto poco, anche perché la vostra assenza è stata un atto decisamente non elegante, sappiate solo che vi siete persi probabilmente una delle migliori serate dell’anno solare (considerando che i mesi a venire non saranno certo conditi da eleganti vicissitudini).

In ogni caso, noi che ci aspettavamo tanto troppo mille siamo riusciti comunque a stupirci della genialità degli Elio, quindi immagino cos’abbiano pensato tutti coloro che, trascinati o capitati tra le grinfie dello spettacolo, si siano dovuti sorbire due ore e mezzo di purezza artistica, con un Mangoni impareggiabile a far da cornice al già esagerato intrattenimento.

Roba da impazzire.

Son tornato a casa con una paresi facciale per il troppo ridere.

Cosa dire di più?

Solo il rimpianto di non esser riuscito a intervistarli, ma forse è stato meglio così, l’intervista non è elegante e noi che dei profeti abbiam deciso di portar la parola, faremo del loro verbo un nuovo indirizzo, camminando a testa alta spargeremo l’eleganza a partire dall’utenza di questo sito.

Un grazie ad Omar che mi ha permesso di esserci e un grazie a Gesù che ha fatto nascere e incontrare gli Elio e le storie tese.

E grazie all’eleganza, che se non ci fosse bisognerebbe inventarla.
set on flickr