Se su Wikipedia ci fosse la voce “Local Heroes” (e, badate bene, non è detto che in futuro non possa accadere..) l’immagine che vorrei sarebbe la foto del Generale.
Sì perchè Stefano Bettini, in arte Il Generale (con l’articolo sia chiaro, che di Generale ce ne sta uno solo) è a giro da una vita ma riesce sempre a fondere l’esperienza del veterano con l’entusiamo del ragazzino.
L’ultima volta che ho incontrato il Generale è stato un anno fa: l’occasione era un’intervista celebrativa che festeggiava i vent’anni dall’uscita di un 7” destinato ad entrare nella storia “San Marco Skankin/Non è un miraggio Roberto Baggio“.
E’ infatti il primo disco di raggamuffin in italiano, e arriva da Firenze.
Cerchiamo di capire cosa è successo al buon Bettini in questi ultimi 12 mesi.
“Quando ci siamo visti un anno fa era anche uscito il mio ultimo lavoro in studio “Mille modi”, disco di cui vado molto fiero, sia per i suoi contenuti, sia per il modo in cui è stato realizzato.”
Il disco infatti fu realizzato tramite sottoscrizione popolare, o meglio una sorta di “microcredito locale” come lo definisce il Generale.
“Intendo ripetere questa forma di finanziamento, ma in modo diverso, magari coinvolgendo negozi, associazioni, pub o pizzerie. Voglio rimanere nell’ambito dell’indipendenza, dell’autoproduzione, che sono gli ambienti dove mi trovo meglio. Oltre al disco, ho proseguito la mia esperienza con Tony e con la One Drop Band (il cui disco uscirà prossimamente, ne parleremo qui su goldworld). Ed ovviamente sto già lavorando al nuovo disco con diversi produttori: tra questi Ciro (aka Prince Vibe) e Fede (aka K9). Sto registrando al Ciretnek Studio dei Michelangelo Buonarroti oltre allo studio di Dj Afghan, a Ferrara, dove ho avuto modo di conoscere un vostro amico, Alien Dee (che, ve lo anticipo,sarà presente con un bel featuring).
Non so dirti ancora quando uscirà il disco che, come mio solito, più che un concept, sarà una raccolta dei lavori degli ultimi due anni. Tirerò una somma e vedrò cosa mettere e cosa no. Il disco non sarà dissimile da “Mille modi” ma ci saranno meno featuring. O almeno questo è quello che sembra al momento, poi chissà. Il progetto è tutto in divenire, al momento ci sono già 13 pezzi pronti. L’uscita prevista è per l’inizio del 2011.”
Oltre al nuovo disco, ed alla varie forme di live (che vedremo fra poco) il nostro Generale ha pensato bene anche di scrivere un libro (“Paperback Reggae“, scritto a 4 mani con Pier Tosi per la casa editrice Olimpia) e di allargare le sue collaborazioni anche ai Cantori dell’Ottava Rima (e di questa, qui su Goldworld, ve ne avevamo già parlato.)
“L’esperienza con i Cantori, dopo il successo dello scorso anno, prosegue con rinnovata energia. Il prossimo appuntamento è per il 7 luglio in piazza Matteotti a Scandicci in occasione del premio “Il Cappello di Altamante”, dedicato alla scomparsa di Altamante Logli che apriva, con le sue rime, il mio disco “In Transito”.”
Il post sull’evento sarà a breve su goldworld, nel frattempo vi posso anticipare che ne faranno parte, oltre al Generale, un paio dei nostri Locals preferiti: La Primiera ed i De’canters.
“Tornando al discorso dal vivo, mi muovo in due modi: col classico live assieme a Tony ed alla One Drop o utilizzando basi e beats nella formula “Veterano Vibrante” (che è anche il probabile titolo del prossimo disco) assieme a gente come Marc One dei Bomba Bomba o con I’Cerchioni.”
Quali sono le differenze tra il reggae odierno e quello di 20 anni fa?
“Sicuramente il fenomeno reggae è diventato più di massa: ci sono più persone che lo seguono, tanti giovanissimi e questa è una buona cosa. Poi il versante “regionale” del reggae italiano si è, forse, un po’ troppo adagiato su posizioni giamaicane. Anche la competizione è cresciuta molto ma questo è sintomo della quantità di buoni gruppi che sono emersi nella scena, specialmente in Toscana.”
Che effetto faceva fare reggae a metà degli anni ’80? Che tipo di reazioni ottenevi?
“Tutto era molto diverso, la gente era più “ignorante” nel senso buono del termine. Alle feste tutti chiedevano sempre Bob Marley perchè era l’artista più conosciuto (o addirittura l’unico conosciuto) ed anche perchè Marley era un giamaicano con un appeal molto “rock”. Nei centri sociali, ad esempio, si suonava reggae tra un concerto punk e l’altro e questo, all’epoca, fu uno shock dato che molti consideravano il movimento come un genere da discoteca.”
Credi di essere un artista che, nella sua carriera, ha raccolto meno di quanto ha seminato?
“Parlerei di percorso più che di carriera. Forse sì, probabilmente per colpa mia, ma non mi va di fare del vittimismo. Ho dovuto scegliere, nella mia vita, se fare il musicista come lavoro o come diletto: ho avuto un’occasione e non l’ho colta. Diciamo che sono un professionista come tecnica ma non come attitudine! (ride)”
Chiudiamo col sorriso: un anno fa ti chiesi se, dopo Batistuta e Baggio, avresti fatto anche un pezzo su Jovetic. Mi rispondesti che era presto, magari in seguito a qualche vittoria di prestigio in Champions League. Oggi che mi rispondi?
“Che le vittorie sono arrivate..poi però ce l’hanno rubata. Vabbè.”
Idolo.
Per ulteriori informazioni i siti da cliccare sono:
oppure webchanneltv dopo potete trovare degli estratti dal suo dvd celebrativo e ancora, potete scrivere al generale qui: stefagene@yahoo.it.
Il Generale non è su Facebook, e il Generale non fa le top 5.
Ma lui è IL Generale, cazzo.
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