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Noisia



L’appuntamento lo conoscete: il primo ottobre, per il settimo compleanno di Gold, con la consueta complicità di Switch, i Noisia sfondarenno il Viper Theatre.

Mentre state lì a contare i giorni sul calendario, potete leggervi l’intervista con Thijs, che dall’Olanda ci racconta del loro amore per la tecnologia ed, ovviamente, per la drum n bass..

DeivYo Thijs! Dove sei? Che combini?

ThijsSono in studio, in Olanda, cazzeggio tra una produzione e l’altra.

DeivState registrando cose nuove? O siete ancora in promozione del vostro disco? (“Split the atom”)

ThijsContinuiamo a suonare a giro, un po’ di feste, un po’ di show. Sì, saremmo in produzione ma l’importante è continuare a suonare alle feste! (ride)

DeivSiete soddisfatti del vostro disco? E’ andato bene?

ThijsSi siamo soddisfatti soprattutto perchè finalmente abbiamo un disco, un qualcosa che si possa sentire dall’inizio alla fine. Prima avevano solo una lunga collezione di singoli, la gente ci conosceva per quello, magari veniva alle nostre serate e conosceva una sola canzone. Abbiamo dato un senso al disco che ha un buon collante, non è solo, appunto, una collezione di singoli.

DeivAvevate addosso una bella responsabilità visto il successo dei vostri lavori fino ad adesso.

ThijsSì è vero, è stato difficile. Volevamo che fosse la cosa migliore che avessimo mai fatto. Non a caso per mesi non siamo riusciti a scrivere niente.. il materiale non era abbastanza buono.. ma alla fine ce ne siamo usciti con un disco che rappresenta bene il nostro sound. L’idea era di fare un disco che piacesse dall’inizio alla fine, senza le intro da dj che ammorbano troppa drum n bass odierna! (ride). Credo che siamo riusciti ad ottenere un buon suono eclettico e crossover, che unisce la drum n bass e la musica da ascolto.

DeivOltre alle vostre produzioni siete molto famosi per i vostri remix. Come scegliete gli artisti con cui collaborare? C’è un remix di cui andate particolarmente fieri?

ThijsComincio dalla fine. Sicuramente quello dei Prodigy. Loro sono stati una forte ispirazione per noi , quindi siamo stati onorati quando hanno richiesto la nostra collaborazione per un remix. Sapevamo che doveva essere perfetto. Per quanto riguarda la prima parte della domanda.. non ci sono regole o paletti.. ascoltiamo il pezzo e se ci piace, e rientra nel nostro sound, allora magari ci lavoriamo sopra.

DeivE’ da qui che nascono i vostri diversi alter ego?

ThijsSi da questa esigenza, di differenziarci rimanendo noi stessi. Quello che facciamo per noi ovviamente esce a nome Noisia, altrimenti usiamo diversi nomi. Uno che stiamo utilizzando ultimamente, ad esempio, è “Nightwatch” dal nome di un quadro di Rembrandt.

DeivDa qui immagino si spieghi la voglia di auproduzione.. su 3 differenti etichette.. tutte vostre.

ThijsSi spiega in 3 parole: denaro, indipendenza e organizzazione. In autoproduzione tutto quello che guadagni è tuo, puoi fare quel che ti pare basta che tu ti sappia organizzare. Fondamentalmente è così. Se un’artista ha l’opportunità di andare in autoproduzione sono dell’idea che dovrebbe farlo. E’ la musica che fa la differenza, non l’etichetta con la quale la pubblichi. Quellla fa un altro tipo di differenza. Certo che se stai su una major certe cose son più semplici, c’è più denaro per la promozione e magari ti capita di lavorare su un mega remix.. però noi ormai sappiamo bene come promuovere le nostre cose: quello è lo scopo. Per quanto riguarda le nostre tre etichette (Vision, Division e Invisible) le abbiamo lanciate per muoverci su mercati diversi. Non era una cosa necessaria, ma ci piaceva l’idea di farlo.

DeivQuali erano le vostre influenze quando avete mosso i primi passi da produttori?

ThijsSicuramente i Prodigy, come già detto, certa tekno, la drum n bass degli anni ’90 e poi tanto big beat come Fatboy Slim: quello era, all’epoca, il genere di elettronica popolare più fico che ci fosse.

DeivCosa pensi invece della drum n bass nel 2010?

ThijsE’ un genere che cambia sempre, c’è sempre del progresso. Gli ultimi 5 anni in particolare sono stati un vero e proprio passo avanti, soprattutto dal punto di vista della tecnologia. Che ovviamente va ad incidere sul modo di produrre un pezzo. Sono stati settati nuovi standard: fino a qualche anno fa invece l’unico scopo era suonare più forte di tutti gli altri. Siamo tornati alle basi del songwriting. Mi viene da pensare agli anni ’50 e ’60 quando le prime chitarre elettriche arrivarono sul mercato.. fu una rivoluzione. Pensa al pedale dell’overdirve.. che voleva simulare il voler suonare troppo forte con l’ampli per mandarlo in distorsione.. nessun aveva previsto che i musicisti avrebbero voluto suonare distorti.. che idea era? E invece guarda cosa ha combinato Jimi Hendrix. Peccato che da Jimi Hendrix in poi non ci siano state più evoluzioni tecnologiche. Pensa a cosa hanno fatto i campionatori negli anni ’90.. hanno trasformato il tuo hobby in una produzione professionale. Oltre ovviamente ai software dei computer. Adesso fortunatamente tutti hanno la possibilità di fare musica ed il bacino di utenza si è allargato.. c’è tanta roba buona a giro, ma anche tanta merda.

DeivChe ruolo credi che abbia avuto internet nella vostra carriera?

ThijsNon saprei. Anche perchè non riesco a pensare al nostro percorso senza internet. Quindi sicuramente rilevante. Abbiamo cominciato mettendo le nostre prime produzioni online in free download.. vivevamo nelle chat dove si incontravano tutti i producer.. insomma sicuramente un ruolo importante. Per non parlare del software! All’inizio lo abbiamo rubato tutto! Adesso ce lo possiamo permettere ma prima.. (ride)

DeivOk. Puoi anticipare qualcosa sul vostro show fiorentino?

ThijsSarà un bel dj set, non mancheranno le sorprese. Ci sarà da divertirsi.

DeivBene grazie.

ThijsGrazie a voi.