Nel suo primo anno di vita il Maxxi non solo ha lanciato il Premio Italia Arte Contemporanea ma mette in palio uno spazio espositivo per l’ opera vincitrice all’ interno della sua collezione permanente.
Non è questo l’ unico premio, infatti, al vincitore verrà dedicato un catalogo monografico distribuito a livello internazionale.
Tutti i concorrenti hanno partecipato con opere create apposta per l’ evento e fra tutti sono stati selezionati i quattro finalisti che parteciperanno alla premiazione 03/12/2010.
Ecco i nomi dei finalisti:
- Rosa Barba, Agrigento 1972; vive e lavora a Berlino
- Rossella Biscotti, Molfetta, 1978; vive a lavora a Amsterdam
- Gianluca e Massimiliano De Serio, Torino 1978
- Piero Golia, Napoli, 1974, dal 2002 vive e lavora a Los Angeles.
La giuria Internazionale che li ha selezionati è composta da membri Italiani come il Presidente Palazzo Strozzi di Firenze Lorenzo Bini Smaghi e chiaramente il Direttore Maxxi arte Anna Mattirolo, ma anche internazionali come il Direttore della Kunsthalle Adam Szymczyk e Iwona Blazwick, Direttore della Whitechapel Art Gallery.
Sembrerebbe un’ iniziativa lodevole in tutti i suoi punti, un modo per promuovere l’arte italiana sia a livello nazionale che internazionale, sfruttando un museo nuovo creato apposta per l’ arte Contemporanea.
E’ indubbio che fa piacere sentire che ogni tanto le cose si muovono in una direzione giusta, che qualcuno si ricorda di regalare boccate d’ ossigeno anche al mondo dell’ Arte, ma nel leggere il bando dell’ iniziativa chi scrive si è reso conto che c’ è un punto cruciale seriamente discutibile.
La partecipazione al Premio Italia Arte Contemporanea non è stata aperta tutti, ma, per poter accedere alla selezione della giuria internazionale bisognava essere proposti da uno dei nove Direttori delle maggiori istituzioni di Arte Contemporanea in Italia rispettivamente: Massimo Barbero, MACRO – Roma; Cristiana Collu, MAN – Nuoro; Paolo Falcone, Fondazione Sambuca -Palermo; Massimiliano Gioni, Fondazione Trussardi – Milano; Beatrice Merz, Castello di Rivoli – Torino ; Ludovico Pratesi, Centro Arti Visive Pescheria – Pesaro; Letizia Ragaglia, Museion – Bolzano; Annie Ratti, Fondazione Ratti – Como; Andrea Viliani, Fondazione Galleria Civica – Trento.
A questo punto sorge spontanea una domanda: è giusto che per concorrere ad un premio come questo bisogna già piacere a “qualcuno”?
Non sarebbe più giusto dare la possibilità a tutti coloro che hanno qualcosa da “dire” di esprimersi e di tentare?
Sarei molto curioso di sapere cosa ne pensano i lettori di Goldworld in quanto artisti ognuno nel proprio campo.
Pagina del concorso sul sito del Maxxi
John Verga