Regia Robert Luketic
Produzione Usa 2008
Durata 125’
Il protagonista di questo film è uno sfigatello medio borghese, dalle pretese alte come i suoi voti scolastici. Il classico secchione a cui rubereste volentieri la merendina. Il ragazzo vuole andare ad Harvard ma nessuno gli ha mai spiegato che per iscriversi ad una scuola del genere ci vuole un pacco di soldi che lui, evidentemente, non possiede.
Che fare?
L’amico di cui sopra, studente brillante col pallino della matematica, viene subito notato dal suo professore (il solito grandissimo Kevin Spacey) che presto lo introduce nel suo giro di studentelli “Vip”. Spacey ha infatti tirato su una gang di studenti particolarmente dotati per il calcolo statistico con la quale, ogni week end, saccheggia i casinò di Las Vegas al tavolo del blackjack. Da qui il titolo del film, ventuno, che rappresenta anche l’età del protagonista. All’inizio il ragazzo è contrario ma quando si accorge che nella gang c’è la ragazza dei suoi sogni farà presto a cambiare idea…
Nemesi di questa banda di rampanti futuri manager è Laurence Fishburne (il Morpheus di Matrix) che impersona un burbero responsabile della sicurezza dei casinò la cui figura professionale sta per essere rimpiazzata da un nuovo software di riconoscimento delle persone. L’amichevole responsabile della sicurezza è un personaggio tutto azione e poche chiacchiere: se sbagli ti lega ad una sedia e ti randella di cazzotti, se sbagli e gli stai antipatico ti lega ad una sedia, si riempie le mani di anelli e ti randella di cazzotti un’altra volta.
Il film non è granchè, dura molto ma non succede quasi mai niente ed è tenuto in piedi dalla bravura di Spacey e Fishburne, mentre la gang di studentelli è facilmente dimenticabile.
Morale della favola: tira più un pelo di f**a che un carro di buoi.
Mediocre.