Noam Chomsky (Philadelphia,1928) è un filosofo e teorico della comunicazione statunitense.
Dopo aver offerto un contributo fondamentale, da molti salutato come il più rilevante del XX secolo, alla teoria linguistica contemporanea attraverso la sua grammatica generativo-trasformazionale, Chomsky ha iniziato una meticolosa raccolta di dati volti a smascherare una dittatura dell’informazione da parte delle potenti lobby economiche mondiali.
Grazie ad una struttura prioritaria delle notizie fissata da un certo numero di mezzi d’informazione, si riesce a creare quello che il filosofo statunitense ha definito “fabbrica del consenso”, ossia un sistema di propaganda per dirigere nella direzione desiderata l’opinione pubblica.
L’informazione, pietra miliare di una vera democrazia, viene trattata come qualsiasi altro prodotto di massa. Da notare che il caso Berlusconi sia stato preso ad esempio come una delle maggiori degenerazioni in tal senso.
“Per ragioni di stato”, principalmente, riesamina i resoconti del Pentagono sulla guerra del Vietnam, che a giudizio dell’autore “forniscono le prove documentarie di una cospirazione mirante a usare la forza negli affari internazionali in aperta violazione della legge”.
La storia è sempre la stessa: l’America giudica il bene e il male, cosa sia lecito e cosa non lo sia, quali ideologie siano faste e quali nefaste, sempre ponendosi super partes, combattendo i nemici con le armi dei nemici, combattendo la dittatura instaurando dittature ed ergendosi a garante di una democrazia mondiale senza essere stata democraticamente eletta da nessuno a tal fine.
Non firmano i protocolli internazionali a favore dell’ambiente, del disarmo, dell’abolizione della pena di morte; consumano in proporzione più del resto del mondo, inquinano più del resto del mondo (anche se adesso con India e Cina la battaglia si fa sempre più dura), impongono dittature da anni in tutto il pianeta, vendono armi a coloro che poi combatteranno in nome della pace, però difendono la democrazia. E il tutto con la sottile arte della retorica e della demagogia, rette da un monopolio dittatoriale dell’informazione, oltre che da una cinica ed inumana sperimentazione delle peggiori armi di morte, attuata con obiettività scientifica da uomini privi di qualsiasi umanità.
Ecco come commenta un pilota americano il nuovo napalm a disposizione dell’esercito: “Ci congratuliamo veramente con gli esperti della Dow. Il prodotto originale non bruciava a questa maniera: se i gialli (gooks, i vietnamiti, n.d.a.) erano svelti se lo potevano togliere di dosso. Così i ragazzi hanno provato a metterci del polistirene: adesso attacca come la merda sulle coperte. Però, se i gialli si tuffano nell’acqua smette di bruciare; allora hanno provato a metterci del Willie Peter (fosforo bianco) per farlo bruciare meglio. Adesso brucia perfino sott’acqua. E ne basta una goccia perché continui a bruciare dentro fino alle ossa, sicché muoiono comunque avvelenati dal fosforo”.
Gli Stati Uniti, per aver vinto il nazismo durante la Seconda guerra mondiale non motivati da genuina bontà, ovviamente, ma in quanto attaccati a Pearl Harbor, hanno chiesto in cambio il dominio incontrastato su tutto il mondo, dividendolo in due parti nette: con loro (il Bene) o contro di loro (il Male).
God Save the Good!
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