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Storia ragionata dell’Hip Hop italiano



E’ uscito a ridosso delle festività natalizie questo bel libro scritto da Damir Ivic, giornalista per “Il Mucchio” e collaboratore per Mtv ed altre realtà.

E’ un libro molto interessante, ricco di spunti da cui far partire altrettante riflessioni (se si ha la capacità e voglia di metter in gioco sé stessi e le proprie idee) ed è proprio questo che mi è piaciuto di questo libro: non ci sono verità assolute, non ci sono barricate, ci sono idee pro e non contro qualcuno o qualcosa. Non è un libro scritto, come direbbe il suo autore, da un “talebano” dell’hip hop.

Ma il buon Damir è uno che nella scena si è mosso parecchio, lo si capisce dal modo trasparente ed onesto con cui propone le sue idee spesso supportate da belle interviste, interviste in grado di fotografare, in poche frasi, questo o quel particolare periodo storico.

Da notare, è questo è un altro segno di quanto Ivic abbia chiare le contraddizioni della scena italiana, l’introduzione al libro in cui lo scrittore “mette le mani avanti”: questa non è una catalogazione, non c’è tutto, non è opera per completisti.

Nelle 320 pagine circa del libro si ritrovano i primi vagiti della scena (ancora in inglese, prima che in italiano), il grande equivoco delle posse, le numerose, numerosissime contraddizioni della scena (che fa di tutto per essere e rimanere underground, fino al punto di diventare dogmatica, salvo poi domandarsi dove siano finiti il successo ed il grande pubblico..), i vuoti ed i pieni di un mercato musicale instabile, il fallimento delle etichette indipendenti, la storia di Aelle, l’arrivo di Mtv, il successo di Fabri Fibra e Club Dogo.

Il tutto, come già detto, condito da belle e numerose interviste a tantissimi personaggi, da Paola Zukar (una volta caporedattrice di Aelle, oggi manager di Fibra e Marra) a dj Skizo, da Inoki che racconta la Bologna post Sangue misto a Dargen D’amico, da Deda a Frankie Hi-NRG, da NextOne a Militant A.

Non manca una ricognizione geografica del belpaese, suddivisa in capitoli. Inutile dire come la Toscana sia assente (e qui datevi le risposte che preferite): gli unici personaggi citati nel libro che rappresentano la nostra regione sono il Generale, il Jaka e Dj Blade.

Il volume si completa con una raccolta dei 20 dischi fondamentali da avere per capire il rap italiano oltre ad alcune belle pagine a colori che ne raccolgono le migliori copertine.

Volume assolutamente consigliato.

Arcana editrice, 320 pp, 19,50 euro.