Regia Tomas Alfredson
Svezia 2008
Uno dei personaggi dell’immaginario horror che preferisco è da sempre il vampiro. Molto probabilmente questa mia scelta nasce dallo stile che la letteratura e il cinema (e ultimamente anche la televisione) hanno donato a questa creatura. I vampiri sono belli, giovani ed eleganti e spesso e volentieri ci viene quasi naturale schierarci dalla loro parte.
Spesso però, senza fare di tutta l’erba un fascio, i film sui vampiri diventano beceri e, al contrario di ciò che rappresentano i loro protagonisti, quasi mai stilosi. Non è assolutamente il caso di “Fammi entrare”, film svedese del 2008, che riesce a raccontare una storia horror in un modo così elegante che lascia lo spettatore quasi spiazzato per la pochezza di scene violente o horror appunto.
È la storia di Oskar, un ragazzino di dodici anni che vive in un sobborgo periferico di Stoccolma, vittima del bullismo dei suoi compagni e che fa amicizia con Eli, una vampira apparentemente coetanea, che per sopravvivere è costretta ad uccidere gli abitanti della suddetta cittadina.
Una delle caratteristiche che colpisce di più è il contrasto tra i paesaggi bianchi innevati e l’oscurità che avvolge la figura del vampiro, così come il contrasto tra l’innocenza del bambino e il male che comunque è costretta a fare la perennemente giovane vampira.
Bianco, nero e rosso sono i colori chiave di questo pluripremiato film.
Stilosissimo!
Premi
Kansas City Film Critics Circle Awards 2009: miglior film straniero
BIFFF 2009: Corvo d’Oro per il miglior film
Scream Awards 2009: miglior film straniero
British Independent Film Awards 2009: miglior film straniero
Fantastic’Arts 2009: Grand Prix per il miglior film e Premio della critica
Méliès d’oro 2008