“Da ragazzino focalizzo che intorno a me ci sono problemi. Avevo bisogno di sfogarmi. Capisci no?”
Eccome.
Come molti altri prima di lui, El Boro, classe ’83, da Campi Bisenzio, si avvicina al rap in cerca di una valvola di sfogo.
“Dell’hip hop mi è sempre piaciuto la storytelling, i rapper che ti raccontan storie strane… per me c’era il gioco, la voglia di provare. Inizialmente la cosa era così personale che avevo poca qualità e pochi pezzi. Forse la cosa era anche troppo personale…non avendo agganci con la scena il mio rap era una cosa che finiva lì. Questo dieci anni fa.”
Sempre come molti altri prima di lui, El Boro è inizialmente folgorato dalla scena dei writers, la tag diventa un alter ego irrinunciabile.
“La cosa mi interessava e così mi ci sono cimentato. Taggavo “Boro” e, molto semplicemente, è così che è andata.”
El Boro prosegue il viaggio di scoperta nel mondo dell’hip hop, i mezzi tecnici migliorano, la camera da letto diventa un piccolo home studio.
“Il primo pezzo che mi ha colpito è stato “Dear Mama” di 2Pac. Mi fece render conto che non ci sono solo le pistole nel rap. Capisci che è uno stile di vita, un modo di vivere a 360 gradi, è una mentalità, è come ti svegli la mattina. Tu fai parte di questo mondo e questo mondo fa parte di te. Sempre di più. Cerco sempre di tenere la cosa abbastanza “originale“… oggi tutti han fatto tutto. Fare qualcosa di nuovo è ridicolo. Ci si può attenere ad un genere, ma creare un proprio stile? Mica facile.”
Il genere di cui sopra, nel caso del Boro, è il g-funk.
“Da un paio d’anni faccio parte dell’Italian G-funk, movimento di nicchia ma esteso su scala nazionale. Siamo tutti in contatto, ci spingiamo a vicenda grazie ad una passione che ci accomuna. Chiaramente all’interno del g-funk ci sono diverse sfumature: io mi muovo molto sull’hardcore, roba più pesante, più movimentata, anche qualcosa più dirty e veloce. Difficile però che arrivi al crunk. Quello che ci piace è il g-funk. A questo proposito vorrei salutare qualcuno dei miei colleghi del movimento come Sisma X, J Locc, Vinnie G, El Don e Rom Loco.”
Il movimento, come già detto di nicchia in Italia, ottiene invece una bella visibilità all’estero anche grazie all’utilizzo dei social network.
“Questa cosa del movimento italiano del g-funk è bella e positiva. Abbiamo decisamente più visibilità all’estero che in Italia, pensa che sono stato contattato da una casa discografica giapponese (Kizara Records) che mi ha cercato per avere una copia del mio disco. Impensabile. In Cile addirittura mi hanno messo su un sito internet! E la cosa buffa è che io non ho idea di chi siano questi ragazzi che mi ascoltano e che mi han messo sul sito. Io nemmeno lo sapevo, casualmente un giorno ho cercato il mio nome su google e ho trovato questa cosa. Il sito in questione è rapdevio.blogspot.com. Non so quanto io ci possa incastrare col resto degli artisti ma ovviamente è una cosa che mi ha fatto molto piacere. Appaga.”
Le sirene cilene e quelle nipponiche tuttavia non hanno cambiato l’atteggiamento del Boro. Fa g-funk ma è un presobene.
“Mi accontento di poco, ho poche pretese, anche nel rap. Se la gente mi ascolta mi fa piacere, certo ci fosse anche un profitto non è che lo butterei via, ma non è quello che cerco. Quello a cui sono interessato sono spazio e visibilità. Anche perchè io la faccia finta non riesco a fartela: preferisco mettere la mia roba online piùttosto che accettare compromessi o ritrovarmi a dover far lo stronzo con la gente.”
MIX el Boro -Street Album- by Katana Studio by el Boro
La necessità di esporsi online è anche dovuta alla mancanza di opportunità del suo circondario.
“A Campi non c’è niente. Fondamentalmente qui la gente ci viene per registrare, questo fortunatamente crea un po’ di aggregazione che altrimenti è pari a zero. Joker, un mc delle mie parti, spesso mi da una mano nei live. Le serate le ho sempre fatte fuori. Qui produco qualcosa, il mio street album è uscito pochi mesi fa ed è disponibile in free download. Nel disco ci sono un paio di collaborazioni con Nandoman dall’Honduras e con Big01 che è di S. Domingo. Mi piacciono i feat con i latini, in qualche pezzo rappo in spagnolo. La roba prima di questo disco invece è un po’ “vaga”, un po’ “persa”, al momento sto già lavorando sul disco nuovo, che si chiamerà “Firme” e che vedrà la presenza di diverse personaggi dell’italian G-funk oltre ad un ragazzo messicano che si chiama Flendo.”
Nonostante l’appartenenza al movimento italiano g-funk a El Boro non piacciono le etichette.
“Vorrei che la gente cercasse di ascoltare il messaggio, non solo cercare di appiccicarmi un’etichetta addosso. La realtà delle cose del resto è questa, è bene che la gente apra gli occhi: se poi qualcuno non la vuol vedere, pazienza. Del resto qualcuno, forse, ha mal interpretato il mio messaggio: io vado avanti per la mia strada. Senza pretese. Di fondo la mia idea era quella di mettersi in gioco, volevo dire “ci sono anch’io”
Per maggiori informazioni su El Boro potete seguire il suo speis oppure sul suo canale youtube.
Sul faccialibro lo trovate come El Boro mentre la mail per scrivergli è la seguente: boro.monaco@virgilio.it.
Questo invece è il forum del movimento italian G-funk
questo invece il sito per scaricare lo street album di El Boro
Top 5 di El Boro in nessun ordine di preferenza:
- 2Pac
- Dr Dre
- Nate Dogg
- Mr Criminal
- Lil Cuete
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