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FRANCAMENTE ME NE INFISCHIO
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PITTI FROM INSIDE:



femalepittimage

The Great Circus

Come ogni sei mesi giunge puntuale l’appuntamento con la 4 giorni di Pitti Immagine Uomo, l’Evento che riesce a movimentare la città con l’arrivo dei fantomatici personaggi del mondo della moda.

Ma a questo giro non sono rimasta a fare la spettatrice annoiata che dopo mezz’ora passata a girare per gli stand si è già rotta e non vede l’ora di tornare a casa. Questa volta lo spettacolo me lo sono visto (e rivisto) dall’interno, grazie al mio nuovo impiego per il marchio Last Love (recensito in questa sede non molto tempo fa).

Quattro giorni di duro lavoro, quattro giorni che hanno messo a dura prova la mia pazienza…ma partiamo dal giorno più bello: quello che precede l’apertura.
Ovvero il martedì dei VERI “addetti ai lavori”, non quelli fighi che fanno finta di sapere tutto della moda, ma quelli fighissimi che montano e allestiscono tutta la fiera con le loro manine ed il loro sudore. Un insolito caos umano che non avevo mai visto: camion che si aggirano per la fortezza, omini che fanno avanti e indietro con legno, mobili, secchi di pittura e, vi dirò la verità, sono più discreti questi personaggi un po’ polverosi e con la t-shirt bianca macchiata, di quelli rileccati e con il paletto nella schiena che si vedono nei giorni a seguire.

E’ incredibile con quale impegno e rapidità fino alle 18 del giorno prima c’era ancora una confusione notevole, mentre alle 9 della mattina successiva tutto era perfettamente al proprio posto…magia!!!
Un po’ meno magico era il caldo infernale che si è dovuto sopportare in quei giorni: non solo le temperature caraibiche che sono cominciate a salire, ma la quantità immane di faretti riscaldanti che erano presenti nello stand…per non parlare dei cubi illuminati con il neon (fighissimi) che non consentivano l’appoggio per più di 2 minuti consecutivi.

Ma sono prove che temprano lo spirito e fortificano il corpo (se riesci a non svenire passi al livello successivo)!
Come sono prove di resistenza quelle di essere carina e sorridere per tutto il giorno senza farti venire una paralisi facciale; è vero che sorridere è una fantastica ginnastica per la giovinezza della pelle del volto, ma è anche vero che a certi personaggi daresti volentieri una testata in mezzo alla fronte lasciandoli sdraiati in mezzo al corridoio a farsi calpestare dai propri simili…
Ma ho superato egregiamente anche la prova simpatia!

Altro inquietante attentato alla pazienza è la situazione musicale del padiglione: sarebbe troppo intelligente fornire ogni padiglione di una radio/dj/cd/grammofono che passa una musica uguale per tutti…NO!

Ognuno la sua, ognuno il suo volume, ognuna il suo genere. Con l’allegro risultato di essere completamente rimbambita e stonata dopo la prima ora; il che rende parecchio più difficile relazionarsi in maniera civile ed educata con i clienti di turno (che diventa difficilissimo se si tratta di stranieri con cui devi comunicare in un’altra lingua)!

Per il resto ci sono anche situazioni positive: il socializzare con quei 3/4 vicini di stand che non se la tirano, condividere le “disgrazie” con chi ti sta difronte, conoscere e colloquiare con personaggi interessanti, fare i “cappottini” ai passanti con il tuo capo, commentare i look di personaggi allucinanti ma folkloristici, vedere delle belle signorine e dei ragazzucci niente male che per lo meno riempiono la vista ed allietano alcuni istanti di queste lunghe, lunghissime giornate.

Trattasi comunque di esperienza positiva, quella di vivere questa fiera dall’interno, che arricchisce e illumina su questo fantastico fashion world di cui facciamo parte.
In fondo Pitti è sempre grande circo… Se preso con la giusta dose di ironia può anche essere divertente!

Qualcosa di cool: