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Il Generale



Il Generale

Da pochi giorni è uscito “Veterano Vibrante” ultimo lavoro in ordine di tempo per Stefano Bettini aka Il Generale. Personaggio storico della scena reggae italiana, Il Generale incide, nel lontano 1989, “Non è un miraggio Roberto Baggio” considerato il primo disco di raggamuffin in italiano. L’idea del toaster gigliato è quindi questa, la coniugazione della sua innegabile fiorentinità con gli schemi e gli stilemi della tradizione musicale giamaicana.

Veterano Vibrante è un disco in cui Gold ha creduto molto, realizzando la grafica di copertina (disegnata dalle manine paciose di Lorenzo Masini) ed inserendo nelle note di copertina il suo bel logone giallo.

Insomma, nel nostro piccolo, c’abbiamo messo la faccia.

La presentazione del disco è prevista per il prossimo mercoledì 16 marzo presso il Logic (via de Macci 79r) alle ore 19.

Questa è l’intervista col Generale.

Buona lettura.

Deiv Cominciamo parlando del tuo ultimo lavoro, “Veterano Vibrante”.

Generale Questo disco è venuto fuori piano piano. E’ stato un work in progress perchè all’inizio non c’era l’intenzione di fare un album, poi piano piano si è accumulata una serie di materiali ed è iniziata a maturare l’idea di farci un disco. Poi come un rubinetto aperto mi son messo a fare pezzi, tantissimi nel giro di pochi mesi, che poi ho deciso di raccogliere perchè in numero sufficiente da reggere un album. Ne avevo tantissimi, ho fatto una selezione lasciandone fuori tutta una serie ad opera di un altro produttore, Dj Afghan, non presente su “Veterano Vibrante” e che usciranno su un altro disco entro la fine dell’anno. Questo disco vedrà la presenza mia e di Marc One dei Bombabomba. Il 2010 è stato un anno intenso, ho registrato moltissime cose, la maggior parte delle quali si trova su Veterano Vibrante. Con l’eccezione di un pezzo, le voci son tutte registrate allo studio Boomker Sound di Prince Vibe e Fede K9, cosa che ha dato una forte omogeneità a questo disco e che invece mancava in “Mille Modi” (il precedente lavoro del Generale) a sua volta caratterizzato dalla scelta di lavorare con persone e modi, appunto, molto diversi fra loro. Qui c’è questa omogeneità che dona solidità al disco anche perchè devo dire che il lavoro fatto da Prince Vibe in particolare è stato molto positivo, ha fatto un gran lavoro sulle voci e ci siamo trovati molto bene. Mi sono poi applicato a fare altre cose perchè c’era un lato troppo intimista che emergeva da questo disco e quindi mi sono spostato su brani diversi come in “-Caffè+marijuana” o in “Quando cominciai”, per dare quel lato più allegro che va a completare la parte più intimista ma forse anche più pesante. E così è nato l’album.

Deiv Che effetto ti fa essere “il nonno del reagge italiano” come tu stesso ti definisci su “Spacco tutto”?

Generale Chiaramente la cosa è ironica, però è anche vero che spesso ai concerti mi trovo a dire “Io sono il nonno, guarda quanti bei nipotini” perchè il reggae è cresciuto tantissimo. Diciamo che io c’ero dentro, bene o male, all’inizio, ma indirettamente perchè ascoltavo il reggae ma facevo punk. Però stando dentro a certe esperienze vidi nascere tante realtà, in particolare a Bari, a Roma, e quindi ho seguito fin dall’inizio la gestazione del reggae in Italia. Poi, dopo qualche anno, ti parlo dell’ 84-’85, notai che mancava l’italiano in questa cultura, perchè tutti bene o male erano innamorati di questa cultura ma si limitavano ad imitare i giamaicani. Che è un po’ il limite che c’è ancora ora, da nonno lo devo dire. Secondo me, la mia ricerca, come Generale, fin dall’inizio, è stata quella di immettere l’italiano, inteso sia come lingua che come cultura, dentro questa metodologia, questa struttura di ritmo che viene dalla Giamaica. Credo che questa mia ricerca sia stata portata avanti ai massimi livelli su Veterano Vibrante. Io mi sento ricercatore del reggae ormai da quasi 30 anni per cui, in questo senso, penso di potermi chiamare nonno.

Deiv Dove trovi la forza per continuare a fare dischi? Perchè qui non si parla del dischino fatto in casa che tutti ormai si possono fare, si parla di un disco fisico, stampato.

Generale La passione è il super potere del Veterano Vibrante. Confesso che questa volta per tanto tempo ho avuto dei dubbi sul fare un cd o meno, non sapevo se stamparlo o meno visto come vanno le cose. Addirittura, anche in Giamaica ormai non si fanno più dischi se non appunto i file su internet, addirittura non si fanno più i 45 giri se non per il mercato europeo. Quindi il mercato, purtroppo, sta morendo. Quando ho visto che avevo materiale, secondo me, valido e d’impatto, ho deciso di farlo uscire perchè secondo me ne valeva la pena. Credo che alla fine il risultato mi abbia dato ragione. Chiaramente il mercato è quello che è, ne sono consapevole, però secondo quella che è la mia filosofia, io voglio che questa cosa giri, poi con quali mezzi giri a me va bene tutto, e chi vuol leggere fra le righe lo legga. Ma credo che questo disco sia come un documento, e credo sia ancora importante che qualcuno lo faccia. E’ una cosa che ti da una certa autorevolezza il fatto che esca ufficialmente ed il motivo è semplicissimo: cioè che su internet escono milioni di cose tutti i giorni ed il rischio è che una cosa valida rimanga inosservata. Farlo così è un’implicita richiesta ad essere considerato e questo era l’obiettivo. Ho fatto una certa cosa, gli ho dato un certo peso, dateglielo anche voi.

Il Generale

Deiv Perfetto. Vorrei tornare sul metodo di finanziamento del disco, che poi hai mutuato da “Mille Modi” (il precedente lavoro in studio del Generale).

Generale Su Mille Modi c’era un pezzo in cui mi definivo “precario a tempo indeterminato”, era un po la situazione in cui mi trovavo allora e in cui mi trovo ora, perchè il periodo per tutti è quello che è, di soldi ne girano pochi ecc ecc. Non volevo affidarmi a qualcuno che non mi rappresentasse al meglio, volevo autoprodurmi per gestirmi ma anche per finanziarmi e così ho lanciato un’idea. L’idea era questa: trovare 100 amici che ti danno 10 euro in anticipo così da pagare il disco, pagandolo sulla fiducia, sapendo che poi, una volta completato il disco, io glielo avrei fatto avere. Con quel budget potevo permettermi di coprire le spese come Siae e cose così. Poi qualcuno dei miei amici ha avuto l’idea di metterlo su internet e così mi sono arrivate adesioni anche da fuori, cioè da persone che potevo conoscere ma che non mi aspettavo potessero aderire al progetto. E questa cosa, devo dirlo, ha avuto un grande successo rispetto alle mie previsioni iniziali. Avendo creato una rete, ho rirpoposto la cosa anche questa volta e questa volta il numero delle persone che hanno aderito è raddoppiato, tant è che ad un certo punto mi son potuto fermare perchè tanto i soldi bastavano. Così ho coperto tutte le spese riuscendo a stampre il disco, a pagarci la Siae, ringraziando tutti i finanziatori che compaiono, col loro nome, in veste di produttori. Chi ne ha prese più copie ha visto il suo logo nel mio cd, e questa cosa non è impegnativa per nessuno dato che le cifre di cui si parla sono molto basse.

Deiv Per rimanere in tema: quali sono i tuoi pensieri sull’industria musicale al giorno d’oggi?

Generale Questa è una cosa un po’ complessa. Io parto da un concetto molto semplice: che l’industria musicale sia in crisi tutti lo sappiamo, ma che l’industria musicale non possa non essere in crisi è un fatto evidente, soprattutto nel momento in cui un disco in un negozio costa più di 20 euro e considerando le alternative che ci sono a disposizione. E’ inutile dire che sono illegali, di fronte alla spesa di 24 euro a cd sono scelte quasi obbligate. Credo che l’industria si sia tirata la zappa sui piedi da sola, tenendo da subito i prezzi così alti o mantenendo figure professionali che guadagnavano facendo niente, essendo loro, diciamolo pure, dei parassiti. Ad oggi la situazione mi pare abbastanza irreversibile e devo dire che mi dispiace perchè in Italia si era creato un circuito indipendente abbastanza importante che però chiaramente, in questo tipo di situazione, è stato il primo a rimetterci. Il brutto di questa situazione è questo: che con la crisi le etichette indipendenti sono state le prime a naufragare. Il bello di questa situazione, invece, è il fatto che per fare un disco o per distribuirlo non è più necessario passare dalla major. Il problema, come dicevo prima, è che si rischia però di finire in un calderone dove non si sa cosa c’è di buono e cosa c’è di cattivo perchè tutto viene messo sullo stesso piano.

Deiv In un brano del tuo disco tu parli esplicitamente di auto-produzione.

Generale Si, io ne parlo esplicitamente perchè è una strada che ho intrapreso e nella quale credo. Perchè non ci sono più le alternative.

Deiv C’è un filo conduttore in Veterano Vibrante?

Generale Si. Ed è un po’ quello che dicevo prima, cioè il fare una canzone d’autore all’italiana all’interno però di quelli che sono il ritmo e la cultura musicale giamaicana. Un discorso già iniziato in Mille Modi e che proseguo qua.

Deiv Quindi mi par di capire che sei più soddisfatto di questo disco che non del precedente.

Generale Son due cose diverse. L’altro disco puntava all’eterogeneità, questo invece vuol esser più rappresentativo del Generale e infatti, se ci fai caso, ci sono molte meno collaborazioni. Sono due concezioni differenti.

Deiv Chiedo a te una cosa che ho chiesto anche al Jaka. Perchè in Toscana la scena reggae si è così tanto evoluto e dispetto di quella rap che invece è rimasta una nicchia? E questo considerando che la scena rap ha avuto negli anni molta più esposizione mediatica rispetto a quella reggae.

Generale Credo ci sia un problema di fondo. E’ vero che la scena, come tu dici, è ampia, più che evoluta. E’ evoluta in Puglia perchè lì ci son state generazioni di persone che hanno fatto le cose, quindi c’è stato un ricambio egenerazionale. Invece in Toscana ci sono gruppi di individui separati che fanno le cose. Qui manca il collante. Quello che non c’è mai stato è l’idea di aver dato un immagine comune del reggae toscano. Questa cosa si riflette anche sulla scena rap. Probabilmente lì anche in misura maggiore data la rivalità di fondo presente nel genere. Da una parte è positivo perchè da più originalità ai protagonisti, da una parte è un limite perchè così ci siam persi la continuità generazionale. Quindi le dinamiche sono similari, ma nel rap la cosa si aggrava perchè si tende a stare chiusi, spesso c’è paura di esporsi quasi non si voglia condividere le cose con gli altri o magari per paura che le idee vengano copiate. E questo è sbagliatissimo, secondo me, perchè le idee vanno fatte circolare.

Deiv C’è un testo in particolare che sceglieresti per descrivere Veterano Vibrante?

Generale Ci sono testi differenti, tipo “Spacco tutto” è il manifesto di come sono io all’interno del reggae italiano, poi ci sono testi come “Veterano Vibrante” o “Quando cominciai” che parlano della scena reggae, poi altri testi dove parlo di determinate situazioni tramite metafore come in “Sull’abisso” (legata alla morte di Stefano Cucchi ed alla sensazione di impotenza che ne deriva) e “Sangue sulla camicia verde“.

Deiv Benissimo, chiudiamo con una cosa seria: la Fiorentina arriverà in coppa Uefa oppure no?

Generale Quest’anno non credo. Credo che il serbo andrebbe messo alla porta e, d’altra parte, non mi è mai garbato né come persona e tanto meno ora come allenatore. Ma il problema è di fondo: bisognerebbe che invece che al Colosseo qualcuno pensasse a qualcos’altro.

Deiv Qualcosa da aggiungere?

Generale Si, vorrei aggiungere questa cosa che mi pare doverosa. Vorrei fare un plauso a Lorenzo Masini aka LoSnooze dei De’Canters che ha disegnato un’ottima copertina per il mio disco e che mi riporta anche alle origini, al mio rapporto con i fumetti che aveva contrassegnato anche il mio primo album “Stupefacente” o l’EP con Jaka “Della parola armati“. Quindi un ritorno alle origini nel segno del Veterano Vibrante. Confido che il progetto continui perchè in cantiere c’è l’idea di farci un fumetto, spero che la cosa vada in porto perchè sarebbe molto ganza.

Deiv Ok, grazie.

Generale Grazie a voi.

L’appuntamento col Generale è mercoledì 16 marzo ore 19 presso il Logic (via de Macci 79r).