L’evento per questo venerdì è presto fatto: Pinch, supportato dagli Ether, all’Ex3. Gratis.
Ether di cui lo stesso Pinch, come emerge anche dall’intervista, ha remixato un pezzo.
Il buon Pinch non è un grande amante del wobble a tutti i costi e già questo me lo fa risultare simpatico. Se non sapete chi è o cosa fa il consiglio è di andare a sentirvi l’imperdibile “Underwater dancehall” uscito ormai 4 anni fa. E’ un disco che dice tutto nel titolo, e che esemplifica bene il sound di questo produttore di Bristol (terra natia del Trip Hop, non dimentichiamocelo.)
Suoni liquidi, bassi subacquei, niente violenza sui vostri padiglioni auricolari. La fase di immersione nel mondo di Pinch è piacevole, un viaggio nell’abisso che termina con un sorrisone sul vostro volto che illuminerà questo mondo buio.
Un po’ come un palombaro sotto trip nella fosse delle Marianne.
A questo proposito, attenzione in fase di risalita: l’abbandono di questo afterhour Atlantideo di bassi che vi cullano può avere forti ripercussioni sul vostro umore.
Risalite piano piano, prendetevi del tempo: la pressione potrebbe schiacciarvi.
Ciao Pinch, cosa stai facendo in questi giorni? Sei in tour, in studio o che altro?
Sono appena tornato da un tour di 3 settmane in Asia. Gli show sono molto numerosi in questo periodo, ed ovviamente è una cosa buona. Credo che passerò al mia estate a lavorare su nuove tracce: nel frattempo ci sono alcuni remix sui quali ho lavorato ed altre uscite su Deep Medi e Swamp 81.
Cosa ti ha spinto a diventare un dj?
Ho sempre amato la musica e già da ragazzino mi divertivo a fare cassette compilation con le mie tracce preferite. Immagino che tutto sia nato perchè volevo sempre “controllare” la musica ai party, per sentire quella che mi piaceva di più.
Quali sono oggi i suoni di Bristol? Che influenza ha avuto la città sulle tue produzioni?
A Bristol ci sono diversi gruppi di produttori che sono operativi sul territorio. E’ un luogo creativo e la cosa bella è che, bene o male, ognuno qui ha il suo proprio suono distintivo. Ognuno col suo stile. Per quanto riguarda l’influenza di Bristol sulla mia musica, direi che è derivata principalmente dalla precedente generazione di produttori, gente come Smith&Mighty, Full Circle Crew, Massive Attack e Portishead. Quei nomi lì.
Cosa usi per produrre?
Mac, Logic, Dynaudio BM12 e le spie.
Cosa puoi dirci della tua collaborazione col duo italiano Ether?
È stato bello remixare la loro traccia. Ci siamo conosciuti lo scorso anno in una data a Bologna, che dire? E’ sempre bello lavorare con persone positive.
Avresti mai creduto che il movimento dubstep sarebbe diventato così grosso? Cosa credi che succederà nei prossimi 5 anni? E tu? Dove sarai fra cinque anni?
No, non mi sarei mai aspettato che la Dubstep potesse diventare così grande, è stato un vero piacere vedere la scena crescere e passare da serate con 50 persone al grosso seguito di oggi. Odio provare ad indovinare il futuro, per cui, per quanto riguarda i prossimi 5 anni mi limito a dire stiamo a vedere. Per quanto invece riguarda me, voglio arrivare a nuovi tempi (si riferisce ai BPM) e sperimentare nuovi suoni e nuovi ritmi. Se tutto va bene troverò qualcosa che mi piace e che suona assolutamente diverso e lo riporterò anche nella dubstep.
Cosa ne pensi del wobble? Credi che sia il suono che contraddistingue la dubstep o credi che ne sia il suo limite?
Per me la dubstep ha sempre significato sperimentare nuove cose. Il Wobble ha avuto un forte impatto sul genere ma se le cose continueranno a suonare come adesso anche per i prossimi anni alora credo che questa musica verrà svuotato di significato. Questa è la mia opinione.
Grazie
Pinch + Ether venerdì 24 aprile, Ex3 (vle Giannotti 81, 83, 85) ore 23. Ingresso GRATUITO.
E ci state anche a pensare!?!?
Prendete le pinne!