Come potresti avere percezione di te se non esistesse null’altro che tu?
E’ quello che si è trovato ad affrontare colui che in molte religioni viene chiamato Dio e quello che io chiamo il Macrorganismo: organismo perché tende spontaneamente alla vita, macro perché è la somma di tutto ciò che esiste, nella sua forma esplicita, nella realtà che percepiamo.
Per prendere piena coscienza di se e ovviare il problema, questo pensiero primo si è scisso generando nella realtà fisica una moltitudine – o pluralismo – di forme animate e inanimate, ed in un numero tendente all’infinito di pensieri, emozioni, desideri, situazioni.
Il tutto posizionato tra due polarità che sono gli estremi opposti di una qualsiasi entità fisica o spirituale presa in oggetto (bene/male, amore/odio, liscio/ruvido ecc..)
Sostanzialmente quello che ci anima è un frammento di quest’unico grande pensiero e tramite le nostre esperienze immagazziniamo una versione unica di ciò che viene chiamato vita.
Tramite noi il macroorganismo accresce la propria coscienza di se, su un percorso che può durare all’infinito: se raggiungesse la completa percezione di se tutto quello che noi riteniamo esista scomparirebbe.
Questa è la situazione di partenza in cui noi, frammenti di Dio, ci ritroviamo. Probabilmente è per condizionamenti sociali che sviluppiamo il concetto di ego, se ci venisse insegnato (e reso percepibile) dalla nascita che siamo parte di un solo organismo, con le piante e i sassi, se non ci venisse dato un nome che ci identificasse come qualcosa di diverso dal resto del mondo, se non ci venisse insegnato un linguaggio che imposta il nostro pensiero sulla divisione, forse l’ego non si svilupperebbe, un po’ come accade con le api.
Ad ogni modo, consci di trovarci in queste condizioni in questo gioco chiamato vita, sappiamo che esiste un modo per sperimentare qualsiasi tipo di vita si voglia, poiché per il macroorganismo qualsiasi esperienza che non sia mai avvenuta fa parte del bagaglio per raggiungere la completa conoscenza di se.
Quindi una persona che ha raggiunto un certo livello di comprensione di se può, con alcune regole, agire sul piano implicito della realtà (in cui tutto è potenziale) e trovarlo manifestato nella realtà fisica, il mondo esplicito.
Occorre capire quali sono realmente i propri desideri, dopodiché viverli con un intensità tale da emozionarsi e sentire i brividi lungo la schiena.
Occorre essere completamente certi che, con le giuste tempistiche, il proprio intento sta per compiersi.
Occorre visualizzare e nel farlo emozionarsi. Prima di addormentarsi immaginare con gioia e certezza la situazione in cui il desiderio sarà reso realtà.
Occorre impegnarsi, con volontà, passione, determinazione e pazienza.
Occorre saper interpretare i segnali della vita, le opportunità, gli incontri e le cosiddette coincidenze.
Occorre essere consci dell’inganno del tempo, sapendo in particolar modo che passato e futuro cambiano continuamente in relazione a quello che sperimentiamo nel presente.
Occorre meravigliarsi per i risultati raggiunti, ma ovviamente non potrebbe essere altrimenti visto che sta prendendo vita un sogno.
Occorre, in linea di massima, non parlare del proprio desiderio con nessuno. Condividendolo daresti istantaneamente il potere di influenzare il risultato ad un altra persona, perciò se lo farai devi essere assolutamente certo che questa persona abbia una coscienza tale da saper utilizzare consciamente la sua energia mentale per aiutarti nel tuo compimento.
In questi modi si utilizza l’energia mentale, di cui ogni essere animato (ed in un certo senso anche inanimato) è possessore.
La maggior parte delle persone non è conscia di utilizzare l’energia mentale, ma è proprio lei che istante dopo istante fa collassare la nostra vita in una serie di situazioni e condizioni. Agisce sempre e per lo più senza un controllo da parte dell’essere a cui “appartiene”, in base ad emozioni ed istinti. Ad un livello basico, è identificabile col magnetismo: persino i componenti degli atomi sono attratti in base a forze di attrazione (desiderio) e repulsione.
Noi, esseri dotati di ragione, possiamo prenderne controllo e utilizzarla per ottenere quello che riteniamo opportuno. Le persone che soffrono profondamente hanno probabilmente in realtà scelto di vivere quell’emozione per i più svariati motivi: c’è chi vuole essere compatito e c’è chi vuole inconsciamente sperimentare la sofferenza perché in qualche modo lo nobilita. Nel momento in cui si renderebbe conto di questa affermazione, e scegliendo di desiderare qualcos’altro, la sua vita cambierebbe istantaneamente.
Oltre la nostra energia mentale è possibile sfruttare l’energia mentale delle persone che ci stanno vicino ( e non solo), indirizzandola verso la situazione/condizione che vogliamo raggiungere. E’ quello che fanno le pubblicità, è quello che fanno i capi di stato, come i personaggi dello spettacolo. Occorre quindi anche suggestionare, e ancor più autosuggersionarsi: vedere e credere in qualcosa nonostante questa cosa non sia ancora manifesta
L’energia mentale di tutto ciò che esiste ha dato luogo ad una realtà materiale condivisa, in cui ognuno però è il centro di un suo mondo, in cui tutto è soggettivo ed è vero ciò che si crede.
Non ho ancora ben chiaro quanto le seguenti due affermazioni siano influenti, ma credo che vivere un senso di gratitudine nel vedere prendere forma i propri desideri giochi un certo ruolo nella realizzazione dei desideri stessi. Credo inoltre che agire nel bene sia un requisito fondamentale: la strada della conoscenza di se porta inequivocabilmente al bene, rivolto a tutto ciò che esiste.
Questa è solo una introduzione alla Magia.
Dedicando la propria vita alla comprensione, all’approfondimento e alla padronanza di questi principi si raggiungono facoltà che definiremmo paranormali: la possibilità di agire sul piano implicito dell’esistente ottenendo nel piano di realtà manifesto risultati oltre le leggi della fisica.