Ehi, voi, di là dallo schermo! Ve li ricordate i Grooverz? Ora si parla di Drawn!!
Oggi come oggi se si parla di rap c’è il rischio di non parlare di hip hop. Se fino ai primi anni 2000 c’erano giusto due o tre nomi famosi che facevano rap senza il background culturale che presuppone l’appartenenza al movimento, oggi il rap è ovunque come la sua ultima figlia, la trap, mescolando le carte in tavola. Troppi rapper non sanno cosa sia l’hip hop, alcuni se lo sono dimenticato.
Occorre quindi mettere un punto e ricordare che fra le varie nozioni insite nell’hip hop knowledge c’è la funzione educativa del rap, la trasmissione del messaggio, senza la quale potremmo stare tutti sul palco a fare le gare di scioglilingua, sarebbe pressappoco la stessa identica cosa.
A riportarci coi piedi su una base solida ci pensa proprio Drawn, 1/3 dei Grooverz insieme a Majin e Dj Lato, che stavolta si presenta in compagnia di Mimmo Cavallo, noto cantautore che ha fatto della sua meridionalità la propria bandiera. È la bandiera che sventola non è il tricolore.
Un Mercenario, questo il titolo del brano, ci racconta avvenimenti che non troviamo sui libri di storia, descrivendo l’avanzata dei mille di Garibaldi alla conquista del Sud vista con gli occhi di chi quel Sud lo viveva. Una unità d’Italia subìta, sangue versato e la scelta di disobbedire dandosi alla macchia, con la nascita del brigantaggio. Il testo ed il video che accompagna il brano evidenziano anche come a volte i briganti fossero al soldo del nuovo re, mercenari appunto, per poi subirne la repressione fino all’arresto ed all’uccisione. Particolarmente cruda la storia del brigante Papa Giro, mercenario tradito datosi poi al brigantaggio, giustiziato dalla stessa mano che lo pagava, la cui testa mozzata è rimasta esposta in piazza a Grottaglie per vendetta.
Oh, io queste cose non le sapevo, le dice tutte Drawn. Questo è l’hip hop.
Guardatevi il video, ascoltate il brano, aprite la mente e riconoscete il vero.