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MUSIC

Kappa-O vs l’universo – Profondità Sonore



Il 21 Gennaio, come eredità e significato assoluto della perseveranza del male, direttamente da una galassia lontana lontana…… È uscito “Kappa-O vs l’universo”.
Nuovo album del rapper e producer, membro dell’Hard Squat Crew di Bologna. L’ho ascoltato qualche giorno prima, per farmi una passeggiata nell’atmosfera asfissiante, disillusa e sprezzante della realtà che ha voluto proiettare nel suo lavoro più recente. Ho avuto modo di preparare un po’ di riferimenti, per chi volesse essere accompagnato ad una riduzione progressiva della propria sanità mentale.

Fin dalla tracklist, che mi ha colpito particolarmente, si capisce che l’album ha una struttura precisa e ben definita: otto delle dodici tracce di cui è composto portano il nome della malvagità pura, direttamente estrapolata da personaggi di culto. Se anche non li conosceste proprio tutti, qualcuno di loro vi susciterà sicuramente qualcosa. Ne sono certo.



“Mi odiano ovunque perché non sopporto la gente. Sono per la violenza sempre, ho l’umorismo di GTA cinque. Contro di me non venire all’avventura, pigli più coltellate del figlio di Simona Ventura.
Me le fotto tutte come James Dean in Born To Kill, un osso troppo duro come Terence Hill. Sti qui vogliono il Creep Show, io glielo dò. Fanculo ai live di Calcutta, vieni ai live dell’Hardsquat.
Sì lo so, sono il peggio e col tempo mi sto inacidendo come Paolo Villaggio. Giro con l’ansia a passeggio è pazzesco; Siamo soli come disse quel cocainomane di Vasco.
Cazzo ridi ci’ che c’hai un disagio addosso sembri E.T in LSD”

Kappa-o cita film cult come E.T. o Arancia Meccanica e li mescola a figure italiane come il figlio di Simona Ventura oppure Calcutta. Il risultato è un concentrato di distorsione della realtà e dissacrazione.
Lo scontro contro tutto l’universo è un conflitto accolto da entrambe le parti.

“Kappa-O, Terrore nello spazio come Mario Bava. T’invito a cena sul lato oscuro della luna. Vorrei esplodesse questo corpo celeste. Ti darei uno schiaffo così forte da spostare l’asse terrestre. Semino il male, aspetto un ricco raccolto. Vi vorrò sterminare finché sarò morto e sepolto. Sono il mostro finale sempre pronto allo scontro. Il classico villano arrogante con la faccia da stronzo”.

Ci sono un paio di barre fondamentali che rievocano la cara, vecchia “ultraviolenza”. In “Hai toppatoVirux consiglia: “Sparati in bocca e poi scusate per il sangue come Dead Mayhem”.

Dead era il vocalist dei Mayhem, una band black-metal norvegese. Decise di suicidarsi in un modo piuttosto singolare. Si è tagliato le vene, ha lasciato un biglietto con su scritto “Scusate per il sangue” e si è sparato in bocca con un fucile. Il bello viene dopo: i suoi compagni, al rientro in casa, pensarono bene di scattargli alcune foto. La maggior parte di esse venne sequestrata dalla polizia. Ne conservarono una che diventò la copertina di un loro album. Divisero persino il suo cranio, per consegnarne le parti ai massimi esponenti del death-metal norvegese.

In ogni caso c’è una storia che riguarda una barra in particolare del disco. In “L’uomo della Sabbia” la seconda strofa la apre con “Domo i problemi ai polmoni, torno come gli eroi Byroniani”.
Kappa-o aveva postato su Facebook una foto in cui annunciava di essere praticamente quasi morto, con tanto di maschera per la respirazione, ma che presto sarebbe tornato. Gli eroi Byroniani invece sono figure letterarie, prendono direttamente il nome omonimo da uno dei massimi esponenti della poesia britannica di sempre. La difficoltà nel trovare un posto nell’universo e l’estremizzazione della società del mondo in cui si vive, viene paragonata all’infinita ostinazione dei supercattivi. Falliscono ripetutamente e ne prendono sempre ma ci riprovano continuamente e ritornano nonostante la rottura di coglioni.
“Siamo come i cattivi dei cartoni di una volta. Anche se perdiamo sempre non la diamo mai vinta”



Shredder, la nemesi delle Ninja Turtles.

In vari pezzi troviamo parte di storia fondamentale del rap italiano, come Sangue Misto. Dichiara di abbaiare sul palco come i DMX ma di essere il figlio di Isola Posse (Bologna), dei Cammelli (conosciuti come Camelz Finezza Click) e di Neo Ex (album di Kaos e Gopher D.) di essere gente genuina come Louiggi (Lou X) e di vivere in Bolognina come Dj Lugi. Mischia il vecchio col nuovo perché non vuole un fan che non sappia chi sia  Joe Cassano, campionato in “Hai toppato”.
In “Lex Luthor” viene citato invece Conway, la sua risata e la sua faccia paralizzata. È un rapper di Buffalo facente parte di Griselda Records che si è beccato un proiettile sulla nuca, finendo seriamente nella condizione citata. Un uomo in guerra contro l’universo ha bisogno di ascoltare una soundtrack potente. “Ho rime laser e viaggio su basi spaziali, Darth Fener! ho il respiro pesante e barre stellari”.

 


Dove molti sono impegnati a farcire i social e, di conseguenza, la propria immagine di quell’alone dorato di candida purezza, per fortuna rimane ancora chi non se ne preoccupa e dice direttamente le cose che pensa. “Di me direte solo che ero un pezzo di merda, metteti in coda per venire a sputare sulla mia tomba”. Fra l’altro senza preoccuparsi di troppe conseguenze etiche e morali Fanculo ste luride, ho il cuore in titanio Iron Man”.

“Ho l’universo contro uomo, ho imparato a cavarmela solo a suon di schiaffi alla Cannavacciuolo. Ora convivo col mio pessimismo leopardiano,  faccio boxin’ stylo con il mio socio Cosentino”

Le produzioni sono quasi tutte di Kappa-O ad eccezione di “Dart Fener XX” e “Skeletor” prodotte da Sunday dei Dsa Commando. Alcune sono davvero chirurgiche e fondamentali. È stato fatto davvero un bel lavoro e penso si possa evincere dalla qualità di “Intermezzo” che è utilizzato per spezzare in mezzo il disco. Per le prime quattro tracce l’utilizzo dei synth è abbastanza contenuto. Dopo l’interludio i synth iniziano a farsi più marcati e distorti quasi come dalla terra si passasse all’intero universo e quasi come se il nome delle tracce contribuisse alla sua conquista. Sembra anche che ormai la terra sia un punto lontano, osservabile dallo spazio profondo.

Gli umani si odiano fra di loro ma adorano gli dèi. Ok. È una forma di vita poco intelligente direi”

Galactus infatti è un’entità né buona né malvagia, si ciba letteralmente di pianeti girovagando per l’intero universo. L’unica cosa che lo infastidisce è la fame per non averne divorati. Il suo araldo è Silver Surfer, un individuo che si è posto ai suoi servigi per far risparmiare il suo pianeta. Da quel giorno, sonda le galassie in cerca di mondi per il suo padrone.
“Dart Fener” invece è il punto cardine del Lato Oscuro dell’Impero in Star Wars. Celebre è la Morte Nera al suo comando, arma di distruzione di massa in grado di disintegrare pianeti. Una volta era considerato dal consiglio jedi l’eletto del lato buono della forza, venne corrotto e plagiato da un Sith per diventare il puro detentore del Lato Oscuro.

Detto questo, se quello che cercate in questo disco è il concetto di pace e amore, probabilmente vi converrà concentrarvi su qualcos’altro. Per quanto mi riguarda è il periodo adatto. Questo disco è perfetto per chiunque si senta in lotta contro l’universo, non senta di trovare il proprio posto nella società o sulla terra e va avanti a bestemmie. Non si è disposti a rinunciare a sé stessi neanche di fronte alla morte o all’idea di morire come uno stronzo.
“Sono il bullo che ti sputa nel pranzo”. Se nel rap essere diretti lo considero importantissimo, lo è sicuramente altrettanto nella vita di tutti i giorni, specie nell’avvento di nuovi mondi come Instagram.
Questo, è Kappa-o vs l’universo.