Innanzitutto mettiamo su un po’ di musica: fate ctrl-click su questo link e lasciatevi trasportare nel magico mondo del checazzonesò.
A parte che aprendo quel link uno si aspetta di trovare del jazz, ma in questo momento sento solo musica da piano bar che, a causa di un’ottima cultura personale, nella mia testa la può suonare solo Jerry Calà.
Vi è mai venuto in mente che per fare una cosa ordinaria magari ci sia un altro modo? Un modo migliore, magari non più semplice, ma che vi permetta di sporcare meno, o di usare meno attrezzatura, ma che per un motivo o per l’altro avete sempre fatto nella stessa maniera. Quasi sicuramente per cultura, perchè ce l’hanno insegnato così e quindi si fa così.
Altrimenti come cazzo ti viene in mente di mangiare il riso con le bacchette? Com’è possibile che più di 2 miliardi di persone preferiscano le bacchette al cucchiaio o alla forchetta? E’ cultura ed ha una sua logica.
Spesso mi sono imbattuto in semplici soluzioni ad annosi dilemmi ed ogni volta è stata come un’illuminazione…Come quella volta che mi trovavo all’estero da un cliente ed usufruii del bagno per farmi una bella cagata e al termine dell’operazione scoprii che non c’era lo scopino del cesso.
In tutti i cessi di quella nazione NON c’era lo scopino del cesso.
Quale cultura può spingere una nazione intera a non utilizzare lo scopino del cesso? Possibile che in questa nazione non lascino sgommate? Potrebbe essere possibile dato il tipo di alimentazione e data la forma del cesso stesso, ma a sto punto vorrei vedere la statistica per cui si è deciso che “NO, NOI NON LASCIAMO LA SGOMMATA QUANDO CAGHIAMO, OK?”
Ora mi chiedo se siate più curiosi di sapere come si tolgono le macchie ostinate o quale sia il nome di questa nazione di selvaggi.
Vi faccio votare con un sistema più affidabile di Russeau:
http://www.easypolls.net/poll.html?p=5c859020e4b070a0255bfb7a
I vincitori avranno la risposta nel prossimo articolo.
Poi ci sono delle soluzioni che in realtà non sono migliori, ma lo sembrano. Ad esempio, quando cambiate il sacchetto della spazzatura come fate? Visualizzate nella vostra testa il procedimento: siete lì, anzi, siamo lì, davanti a noi il cestino della spazzatura, in mano il sacchetto nuovo pronto per essere inserito. Ed ecco l’azione più normale del mondo: infiliamo il sacchetto dentro al cestino e quindi ne sormontiamo le estremità con i bordi. Easy peasy. Cosa c’è che non va? Cosa ti vuoi inventare?
Siete pronti?
Il risultato è lo stesso, e con un cestino non bucato secondo me non ci si riesce, ma non vi sembra molto più figo come procedimento?
Nel frattempo potete spegnere la musica, perchè ha rotto il cazzo, ed ascoltarvi il miglior album del 2019.
Una volta un tizio mi disse “il jazz è come le scoregge: piace solo a chi lo fa”, il che è grammaticalmente scorretto, ma ha una sua logica, come la storia del riso e delle bacchette.
“Sì Spleen, ma perchè il titolo parla di ananas e tu mi scrivi di riso, sgommate di merda e sacchetti della spazzatura?”
Intanto stai calmo, resisti alla tentazione di arrivare in fondo e regalati questi 5 minuti di pura cultura street.
Omar mi paga 0,001 centesimi di euro per ogni parola che scrivo ed io ho dei vizi abbastanza costosi, quindi ecco il perchè della mia verbosità.
Vedete? 45 parole per dire “Non rompere i coglioni”.
Ora state verificando che le parole siano davvero 45.
Lo sapevate che mangiamo le banane nel modo “sbagliato”?
Si prende la banana, si tira il “gambo” nella direzione opposta alla sua inclinazione e la si mangia. Alla fine rimane un pezzettino di banana, vicino all’attaccatura, che non si mangia mai perchè “è velenoso” oppure “è il nido degli insetti” o anche “non è buono quel pezzo” e tante altre puttanate che ci hanno detto da piccoli.
E se vi dicessi che il “gambo” è da usare come supporto per mangiare la banana e quindi va sbucciata dall’altra parte?
In questa maniera non si corre nemmeno il rischio di sporcarcisi le mani, ed è un’ottima occasione per scoprire che in realtà anche il pezzettino di banana di cui sopra è buono come il resto.
Generazioni di scimmie non possono sbagliarsi.
Ma veniamo all’ananas.
Come si sbuccia un’ananas? Come si mangia un’ananas? Lo sapevate che “ananas” è un sostantivo maschile? Io non lo sapevo, ecco perchè poco fa ci ho messo davanti due begli apostrofi da 0,0006 centesimi di euro cadauno (Omar è un uomo generoso e mi paga a parte anche la punteggiatura.) Non lo correggo così posso dilungarmi ulteriormente e così con questo articolo forse riuscirò a pagarmi il pieno dell’Audi.
Io ricordo che sia nella prima casa in cui sono cresciuto, che nella seconda, nello scaffale sopra al frigo c’era (e c’è ancora, nella sua confezione in cartone anni ’80) questo aggeggio:
I miei mi dissero che questo sbuccia ananas gli fu donato come regalo di nozze da alcuni amici.
Si tagliavano le estremità dell’ananas, si inseriva l’aggeggio e, ruotandolo si otteneva il frutto privato di torsolo (che, come da tradizione, se lo mangi ti fa dimagire tantissimo) e buccia.
Questo gingillo ha un problema: se l’ananas è troppo acerbo quel coso non ruoterà mai. Un giorno abbiamo fatto un esperimento e a quanto pare nemmeno bestemmiando tantissimo si riesce ad ottenere una rotazione.
Nel caso l’ananas fosse invece maturo al punto giusto preparatevi ad un’inondazione di succo talmente abnorme che a confronto la sezione squirting di pornhub è una raccolta di documentari sul deserto di Atacama.
In ogni caso me li ricordo tutti gli ananas che abbiamo sbucciato con quel coso nell’arco di 36 anni.
Tutti e 3.
Sì perchè alla fine vai in un negozio qualsiasi, ti prendi il tuo bel barattolo di latta con l’ananas già affettato ed affogato nell’acqua e zucchero e tanti saluti.
Ah, a proposito, lo sapevate che abbiamo sempre usato l’apriscatole nel modo sbagliato?
Prego, non c’è di che.
Dicevamo…Ah sì, lo sbuccia ananas è una merda, le lattine sono così comode ecc.
Ma poi ho visto questo:
E questo.
Booooom.
All’improvviso mi sono sentito smarrito come un grillino senza Wikipedia.
Ma come cazzo ho vissuto fino ad ora? La mia vita improvvisamente non aveva più senso…
E’ da quando mi rivelarono che se ripiego la carta igienica su se stessa il rischio di sporcarmi le dita di merda cala vertiginosamente che non avevo un’illuminazione simile.
Ovviamente sono subito andato ad acquistare un ananas (senza apostrofo, stavolta) ed ho convocato un summit di menti superiori per testare questo metodo innovativo per gustare l’esotico frutto.
Ecco i risultati:
Secondo il Dott. Gingie il metodo è attuabile soltanto previa segmentazione dell’ananas tramite lama affilata.
Però lui ha un fetish per i coltelli, quindi il test non è attendibilissimo.
Ora è la volta di due scienziate donne:
Ed ecco il parere di altri due luminari:
E niente, dopo attenti test di laboratorio il verdetto è che nei video iniziali venga utilizzata una qualità di ananas diversa e con quella importata comunemente dai distributori della grande distribuzione non è possibile separare gli “spicchi”.
Un altra corrente di pensiero sostiene che la maturazione dell’ananas non fosse l’ideale e che questo da noi testato non fosse abbastanza maturo.
Ad ogni modo non mi sono perso d’animo e, forte della mia street credibility, credo di aver trovato un modo ancora più cool di mangiare sto cazzo di ananas:
Grazie a tutti per l’attenzione, spero di riincontrarvi presto su questo canale di intrattenimento scientifico per nuove, fantastiche scoperte.