Abraham Clet, è un artista Bretone che opera a Firenze ormai da molti anni.
Grande conoscitore di pittura e scultura si fa rapidamente apprezzare per le sue particolari installazioni sparse per la città. A colpire è la sua “rivisitazione” dei cartelli stradali effettuata con degli adesivi sempre rispettosi della leggibilità del segnale.
Il vicolo cieco viene così trasformato in un Cristo crocifisso, l’obbligo di svolta diventa Pinocchio, il divieto di accesso viene mangiato da PacMan.
Una delle sue opere più celebri è senza dubbio quella posta su uno degli speroni di Ponte alle Grazie a Firenze: un uomo scuro stilizzato con un piede attaccato allo sperone e l’altro sospeso nel vuoto. Venne installata sul ponte lo stesso giorno in cui a Firenze fu esposto il ‘Teschio di Diamanti’ di Daniel Hirst: un’opera d’arte contemporanea del valore di 100 milioni di Euro.
Clet voleva regalare ai cittadini un’installazione che fosse visibile a tutti e più vicina alla natura dell’uomo .
L’uomo nero protagonista dell’opera è L’UOMO COMUNE: un uomo che cerca di liberarsi dai divieti e per farlo si assume un rischio. Il passo in avanti verso il vuoto è infatti un atto coraggioso che vuole essere d’ispirazione.
L’ Uomo comune è stato realizzato in metallo e vetroresina e apparve in una notte fiorentina del 2014 per poi essere rimosso, dopo circa un mese, dai vigili urbani in quanto opera non autorizzata.
Qualche mese dopo Clet lo ripropose nello stesso punto e nel giugno 2016 i vigili intervennero per rimuoverla.
A causa della vicenda, Clet venne condannato a pagare una multa da diecimila euro. Clet si disse dispiaciuto e sorpreso della decisione del giudice, ma comunque pronto a riprovarci: “E’ una cosa che piace alla gente. Se non avessi il sostegno delle persone mi fermerei”.
” Io non propongo una lotta aggressiva, ma una lotta propositiva”