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Situazioni da Hip Hop Kemp



A mo’ di simpatica storiella, il nostro amico Malosmokies di Reggio Emilia ci racconta un divertente aneddoto accadutogli al festival Hip Hop Kemp qualche anno fa, il tutto arricchito da una bella illustrazione curata da SketchThisOut.

Hradec Kralove, Agosto 2006

Posso affermare, e posso anche trovare conferma nelle voci di chi era con me, che durante il Kemp 2006, ho salvato il culo a Planet Asia

Magari detta così, può sembrare un’affermazione molto molto “gangsta“, ma quello che è successo in quella mattinata di agosto al sottoscritto, a Paolo , organizzatore number one del Kemp per l’Italia, e una foltita parte della crew SPNS. non è una cosa che nella vita di un Bboy passa inosservata.

Erano circa le dieci della prima mattina del nostro mega evento, quando io e per l’appunto gli altri quattro regaz italiani, avevamo deciso di recarci nel centro del paese per fare rifornimento di un bel po’ di scorte alimentari.

Giunti all’entrata del Kemp, di unanime decisione, pensammo bene che una stukkevole pausa all’ombra di un albero, ci avrebbe sicuramente giovato prima di un kilometro a piedi, e così facemmo. Seduti con in faccia la brezza mattutina che ci schiaffeggiava svegliandoci, stavamo facendo volare il tempo a colpi di green, quando notai arrivare una berlina nera a tutta birra, che si accostò alla reception del Kemp proprio di fronte a noi.

Osservando la macchina, vidi un afroamericano dalle fattezze a me familiari, e chiesi agli amici al mio fianco se non avessero anche loro già visto una faccia del genere, e se fossero a conoscenza di chi si celava dietro quel misterioso nigga, e dietro quei due loschi personaggi che lo seguivano.

Ma è Planet Asia!..” disse Crazy Joint , ed era veramente lui, insieme a suo fratellone Rasco ed il loro manager.

Cose dell’altro mondo, no… semplicemente situazioni da Hip Hop Kemp, ed è questo il motivo per il quale credo che i racconti di aneddoti e di situazioni che si vivono in quel paradisiaco aeroporto abbandonato, abbiano molta più valenza e potenza di convinzione di qualsiasi line up strafolta di nomi colossali, come del resto lo sono quelle del Kemp.

Ma torniamo a noi. Planet e Rasco erano alla reception del festival, e dato che avrebbero performato il giorno successivo, si muovevano tra gli ammiratori e gli organizzatori con tutta tranquillità, tra autografi, foto, saluti ecc.ecc. Noi dal canto nostro eravamo scioccati, vuoi un pò dall’incontro inaspettato in prima mattinata, vuoi dalla grande quantità di sativa che già dalle prime luci dell’alba scorreva nel nostro sangue, vuoi per un mix di entrambe… ma eravamo scioccati.

Non sapevamo cosa fare, non sapevamo cosa dire, non sapevamo se dovevamo dirlo, ma sapevamo che qualcosa doveva succedere….

In quel momento compresi il potere dell’erba, una folata di candido vento lesionante raggiunse la narice di P.A. facendolo voltare verso il nostro gruppo, e come una calamita attrae il metallo, il nostro amico di Fresno veniva attratto dalla nube tossica, giungendo fino a noi.

Adesso era seduto con noi, che assaporava greenery e attendeva il termine di un’ ennesima opera fumaria in suo onore …

Nel frattempo ci raccontava il più e il meno sulla vita di una cazzo di star dell’hip hop, di come fosse difficile viaggiare con del verde, di quanti figli aveva sparso per il mondo durante i suoi tour, e di tutti quei progetti che erano in fase finale o in fase di realizzazione.

hhkemp_gold_planeta

Poi il domandone da parte sua, chiaramente in inglese, ma che io vi racconto in italico per necessità di scena: “Accettate i dollari americani ?” Era chiaramente riferito al fatto della sua volontà di acquistare presso di noi, gli STUKERS, una quantità indefinita di pianta della felicità.

Ma non era possibile, il nostro livello di scorte era sceso sotto il livello di guardia, e il rientro alla civiltà e alla rispettiva coltivazione diretta, ancora troppo lontano per non pensarci. Comunque, guardandolo negli occhi, mi sfilai la busta di quel giorno, dove erano contenute all’incirca quattro ricariche di gioia, e gliela regalai dicendo le seguenti parole:

Non abbiamo da venderla uomo, ma tu sei Planet Asia, e io ti regalo la mia… ti sono debitore, per tutte le emozioni che ci hai regalato con la tua “Music”.

Vidi nei suoi occhi la felicità, misto tra la commozione e l’incredulità di quello che era appena successo, ripeteva stordito:

Davvero?? Davvero?? Sono per me??.. Solo perché sono io?? Davvero ??“.

Annuendo gli diedi il cinque, e presi il joint che lui aveva acceso in modo da spipettare.

Giunti a quel punto dal retro si sentiva una voce roca brontolare, e chiamare il nostro nuovo amicone… era Rasco, che stanco dal lungo viaggio e dagli sbattimenti voleva andare in hotel e mettersi comodo.

È tempo di saluti, dopo un’ennesima stretta di mano e un abbraccio, quello che sembrava fino a ieri un sogno impossibile si dissolse nell’aria nello stesso modo, in cui aveva fatto la sua comparsa, inaspettatamente, lasciandoci increduli e sbalorditi.

Questo racconto, che è verità e nient’altro che verità, può far capire a chi avesse nel cervello una minima idea di vedere almeno una volta nella vita il Kemp, che è una situazione incredibile, ben oltre al di là di quanto si possa immaginare, e si possa aver visto negli eventi in Italia.

Ma quello regaz è un festival, e probabilmente ad oggi il festival hip hop più peso del mondo… del fottuto mondo compris?

Di questa esperienza che rimarrà sempre nei nostri cuori e nella nostra mente ricordata con emozione, purtroppo abbiamo solo una registrazione audio della conversazione, che farà parte sotto forma di skit del nuovo lavoro dell’etichetta S.P.N.S. R.E.CORDS, tra l’altro folto gruppo che partecipa al Kemp da più anni, in uscita prevista, a breve.

Un abbraccione a tutti. Malosmokies.”