Destinazione raggiunta!
Anni e anni investiti in qualcosa che non mi gratificava, che non mi rendeva orgogliosa, che mi faceva chiudere gli occhi pensando: “Un altro giorno perso!”.
Dopo molto tempo, esattamente 10 anni, una serie di conoscenze, relazioni e curiosità mi portano in via Masaccio 105. Da GOLD.
Pieno agosto, fa caldissimo, arrivo in agenzia per fare due chiacchiere con Omar, tizio che conosco di fama da sempre.
Salgo le scale e dentro di me la solita vocina: “Speriamo sia la volta buona…!!!” Spingo una porta di vetro che lascia passare la luce da vetrate grandissime; la vocina esclama: “E’ qui che voglio lavorare!”
Mi rendo conto che sto sorridendo quando non c’è nulla da sorridere, è una sorta di colloquio cazzo, un po’ di serietà! Ma è più forte di me, non ce la faccio….si respira un’energia che mi travolge trapassando il mio corpo regalandomi una scossa elettrica.
Stimoli ovunque: libri, toys, origami, riviste, musica, progetti! In un minuto mi è tutto chiaro: sono arrivata a destinazione.
La destinazione per me non è mai un punto di arrivo ma un punto di partenza assoluto, è come aver studiato, fatto ricerca ed esserti finalmente resa conto che hai trovato il posto giusto in cui sviluppare e dar vita a tutto quello che hai raccolto nella tua testa per anni…sei pronta, sono pronta!
Mi accolgono con gran sorrisi, qui sono tutti giovani e questa è una figata pazzesca; il confronto è reale e cammina parallelamente alle tue idee, scontrandosi con esse può solo dar vita a nuove cose.
Entro nell’ ufficio dove Omar è circondato da toys e aggeggini lego degni di un signor nerd, mi basta qualche sguardo qua e la per rendermi conto di dove mi trovo: un nido colmo di voglia di sperimentare e crescere.
Inizio a raccontarmi: da dove vengo, qual è il mio background, quali sono le mie skills sparando paroloni cosmopoliti che mi danno delle arie… ma alla fine qui dentro non ce n’è bisogno: mi spoglio del mood da colloquio e mi rilasso, feel like a home.
Mi rilasso a tal punto che non riesco nemmeno a trattenere la mia cadenza molisana, pensate un po’!
C’è ancora mezza estate da vivere quindi, rimandando tutto a settembre, decidiamo di iniziare a conoscerci meglio e a collaborare insieme. Omar, insomma, mi dà il benvenuto nella Gold Family.
Non amo l’estate ma questa, in particolar modo, non vedevo l’ora finisse, mi sentivo e mi sento tutt’ora un pò….vediamo, che esempio posso fare per rendere l’idea? Cel’ho! Avete presente una bottiglia di coca cola agitata per mezz’ora? Eccomi vi presento Ika, pronta ad esplodere!
A casa ho collezionato agende nuove, consapevole che un giorno ognuna di esse, avrebbe avuto un ruolo fondamentale nella mia vita: scrivere, ricordare, realizzare.
Ho scelto la mia preferita, quella customizzata da Stelle Confuse, uno sticker artist e caro amico. Ho iniziato a scrivere i miei primi passi, quelli più importanti.
Ci siamo, i primi giorni di settembre hanno una nuova luce per me e non vedo l’ora di tornare in quel nido giallo e nero! Con lo stesso sorriso ebete che delineava le mie labbra al primo incontro, esco di casa con il mio zainetto carica a pallettoni, era tantissimo che non provavo questa gioia, questa enfasi.
Arrivo alla fermata del bus “Corridoni – Pisacane” una manciata di minuti e arriva il 20; salgo e si parte.
Fermata “Vasari”, 7 minuti a piedi e ci sono…mentre cammino mi guardo intorno come avrete capito mio solito fare e realizzo che quando ti senti felice e centrata in quello che stai facendo davvero è tutto più bello, perfino il semaforo rosso che rallenta il tuo percorso.
Citofono, mi aprono, salgo. Ad accogliermi gli stessi sorrisi, stessa energia, dentro di me, stessa voglia di fare.
Sto scrivendo questo racconto esattamente alle 18:23 del giorno 26 settembre, sono trascorse poco più di due settimane e ho scritto articoli, ho fatto un’intervista, sono stata tre giorni ad Imola ad un festival Urban street, sto organizzando un evento e sono solo all’inizio ma attendo intrepida di mettermi alla prova ancora e ancora.
Per aspera ad astra: ci son voluti non pochi anni, non poche cadute, non poche lacrime, ma ora sono qui e il mio “ad astra” infuocherà il cielo.
18:44 play: “The fragile” album – Nine inch nails. Sistemo le mie cose, prendo il mio zainetto, fermata “Vasari” bus 20, torno a casa. Medesimo sorriso ebete.