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L’Oceano di Plastica | Ergobeat



Gabriele in arte Ergobeat Classe 1987, nasce musicalmente nel 2004 come Emcee e Beatmaker.
Militante nel gruppo Volti Estranei dal 2004 fino al 2016 con il quale
pubblica 3 Ep (“Noi & il Resto nel 2006”, “Sangue nei miei Pensieri” nel 2015 e “Unreleased Ep” nel 2016 come Emcee e produttore);
Nel corso degli anni produce e collabora con Parte della scena underground Sarda & italiana (Stranos Elementos, Wall Dot, En?gma, Rapcore, Dealpacino, Sace, Albe Ok per citarne alcuni).
Nel 2016 Collabora con I Neodema, Gruppo rock Sardo, curando la parte
elettronica dell’ep “Eterno Presente” e l’anno dopo, viene contattato dai Grog, gruppo metal che accompagna le liriche dello storico cantante degli Elefante biancoJoe Perrino”, anche li ne cura la parte elettronica, facendo anche un “cameo” rap nella traccia “La mia piccola Hiroshima”.
Come Emcee: “Reale EP” nel 2009, “Zero Vincoli” nel 2014, “Il Guardiano dell’equilibrio” primo disco vero e proprio uscito nel 2017.

L’Oceano di Plastica Cover

Ciao Gabriele come prima cosa raccontaci chi è Ergobeat? Quando e come ti sei avvicinato alla cultura HipHop e più in particolare al beatmaking?

Ergobeat è un ragazzo che all’eta di 16 anni, ha trovato nella Rap music uno sfogo e una via di fuga dalla monotonia provinciale che offre il posto in cui vive.
A quasi 32 anni (ride) posso dirti con certezza che oltre ad essere uno sfogo, la musica ha aiutato me e parte dei miei amici a non far parte di alcune tristi statistiche della vita adolescenziale.
Tutti facciamo o abbiamo fatto parte di gruppi più o meno numerosi di amici, si sa comunque, che non tutti possono o riescono a dire no alle tentazioni o agli abusi di droga o alcool; sicuramente se sono quello di oggi, lo devo alla mia famiglia, sempre presente.

Come nasce un tuo beat? Hai un metodo tuo oppure ogni volta è diverso?

15 anni ho prodotto in qualsiasi modo, con software, con apparecchiature analogiche, con musicisti o con tutti e tre i metodi insieme; il metodo che preferisco di più è sicuramente quello di produrre in maniera analogica, attualmente uso un Akai Mpc 2000 XL e mi diverto come un bambino!
Solitamente parto dalla ricerca di un sample che mi trasmetta qualcosa, ci gioco un po, lo rendo mio se possibile e poi ci costruisco una parte ritmica sopra; basso, synth, strings se servono, sono un tipo abbastanza minimale, non amo le strumentali da “40 tracce”.

Oltre a produrre, scrivi e canti, ti senti più beatmaker oppure mc?

Diciamo che vado a periodi. Attualmente mi sento mc (ride sempre), ho un “difetto” se cosi si può definire; non creo mai le cose perché le devo fare, pensi perché mi sento di farle.
Nel corso degli anni ho provato a scrivere o produrre in maniera
“forzata” e i risultati sono stati catastrofici o pressoché nulli,
quindi perché forzare la mano? Sono più per la genuinità delle cose.

Il tuo nuovo EP, che uscirà nei prossimi giorni su tutti i digital store, si intitola L’Oceano di Plastica.
Metafora del mondo in cui viviamo? Ci racconti com’è nato questo EP e il perché di questo titolo?

La plastica, qualcosa senza un anima, l’oceano di plastica non è altro che la “musica di plastica” dicendo questo non faccio riferimento alla
trap ma a una visione più generica della musica; Se noti, gli artisti di fama nazionale e internazionale (e non solo) che vivono di musica devono costantemente far uscire 1/2 dischi all’anno per tenere l’attenzione alta. Ritengo che sia impensabile far uscire 25/30 canzoni tutte con la stessa qualità e tutte con contenuti di alto livello.
Era impensabile quando un artista faceva uscire 2 dischi in 5 anni, figuriamoci ora! Comunque concepire questo progetto è venuto naturale;
In più ci troverete due persone che rispetto e ammiro moltissimo!
Wall Dot (classe 2000!), presente con i suoi graffi in “hardcore”, calza a pennello con l’atmosfera anni ’90 che ho dato al pezzo, qualcosa di ricercato, un tributo al passato!

Ci tengo anche a sottolineare che Wall, si è aggiudicato da pochissimo l’IDA italiano! e sfiderà i migliori DJ del mondo nella finale mondiale il 30 novembre a Cracovia! (Auguri da parte mia e della redazione di Gold).
La seconda persona presente nel disco è Ako emcee Oristanese, nella traccia “Cambiamenti”; io e Fede siamo amici di vecchia data e si può dire che siamo cresciuti nello stesso periodo musicale! Questa featuring ce l’abbiamo sempre promessa ed è uscita fuori solo dopo ben 15 anni!
Sono veramente contento che lui sia presente nell’ep;
Faccio una menzione particolare a Franco Macis, che si è occupato interamente di Registrare, Mixare e Masterizzare l’ep, Presso il “No limits Studio” di Porto Torres, mi ha seguito passo passo, e considero il risultato finale di ottima fattura.

Il video ufficiale in anteprima per Gold: Sopravvivo

In Sopravvivo parli di un mandato assegnato, a cosa ti riferisci?

Il mandato assegnato è una metafora che esprime chiaramente il mio concetto di musica; La farò sempre a modo mio, anche se non mi porterà da nessuna parte, finché mi farà stare bene, finché avrò qualcosa da dire. È questo che intendo infondo, l’hip hop mi ha dato qualcosa e mi sento in debito con questa cultura.

Ti ho detto più volte in privato che questo Ep mi è piaciuto moltissimo (Gabriele me lo ha inviato da un paio di settimane). I testi sono significativi e musicalmente è molto curato.
Lo trovi un vantaggio quello di prodursi i beat da solo?

Ti ringrazio per il feedback 😀
ti dirò, non lo trovo per niente un vantaggio per il semplice fatto che sono molto esigente con me stesso.
Nel processo di creazione di un mio brano ci sono casi dove il beat cambia anche 5-6 volte. Nel corso degli anni ho cancellato Ep interi praticamente. Penso che il rapporto con il beat, dev’essere un “amore a prima vista”; comunque per la prima volta in 15 anni, nella creazione di questo Ep non ho trovato nessun tipo di intoppo, è stato bello per quello, qualcosa di viscerale concepita in estate.

Molti tuoi colleghi Isolani scelgono di scrivere e cantare una parte o tutti i loro brani, in Sardo.
Su tutti mi vengono in mente i bravissimi Stranos Elementos, con cui hai collaborato molte volte, i Menhir e molti altri. Pensi che una scelta simile possa essere un ostacolo per l’ascoltatore che non capisce pienamente i testi?

Ti rispondo con “NI”. Ti faccio un esempio, Il rap Sardo non ha lo stesso slang o ritmica che può avere il rap Napoletano, quest’ultimo infatti lo associo con molta più facilità a quello americano e francese a livello di ascolto. Penso invece che il rap sardo come impatto nel live e nei contenuti sia tra i più forti e genuini in italia, ma questo rimane sempre un mio parere.

Per finire la più scontata delle domande: progetti futuri?

Varcare nuovamente il mare e portare il mio live nel resto d’Italia, suonare i miei pezzi con una band vera e propria e creare musica nuova
con loro (questa cosa della band la rinvio ogni anno ma si stanno riunendo i Rage Against The Machine quindi tutto è possibile!)

L’Oceano di Plastica – Tracklist

Io ti ringrazio per la tua disponibilità ma prima di concludere ti chiedo di lasciare ai lettori di Gold un saluto speciale.

Un abbraccio a tutti quelli che supportano le piccole valide realtà, e un grazie di cuore a te e a tutta la redazione di Gold!

Io non posso far altro che consigliarvi di ascoltare questo Ep e di vedere il bellissimo video (riportato sopra), che Ergobeat ci ha concesso in anteprima.

Il video è stato girato da Alessandro Mirai & Marco Piras presso il Modigliani Tattoo Parlour di Michele Rum a Porto Torres.
Il disco è stato Registrato, mixato, Masterizzato Presso il “No Limits Studio”
di Franco Macis.
Le foto sono state eseguite da Alessandro Mirai.