Signor D non è di sicuro un nome nuovo, già noto nella scena con il precedente lavoro “Storie Sociali e Private di un Essere Superiore“, edito nel 2016. Dopo quest’ultimo come tanti artisti ha avuto un periodo di break, tornando al microfono dopo circa 2 anni. Pausa spiegata nella prima strofa di “Not For Sale“. Le disilluse speranze racchiuse nel precedente lavoro concluso, la gente che lo pressava a smettere alla sua età, tutto ciò ha fatto si che il suo rap finisse in cantina. Ma una volta che la incontri, questa non è una cosa che puoi accantonare, tornerà puntando all’attico e occupandolo. Non a caso questo brano è stato il primo episodio di “Crisalide“. Nella mente di Signor D c’è stato fin da subito un’idea ben precisa su questo progetto.
“Crisalide” è un ep composto da 5 brani usciti tra il 2018 e i primi mesi del 2019, in ordine di uscita sono “Not For Sale“, “Freedom“, “Come Potts“, “Il Tuo Volere” e a chiudere il tutto il brano che da il titolo al progetto “Crisalide“. In questo percorso di maturazione Signor D è stato accompagnato da Fabio Musta alle produzioni e mixing.
Fabio e Dario sono riusciti a creare un prodotto particolare per quanto classico, con cori gospel e ritornelli R’n’B.
In “Crisalide” si trovano diversi punti di spunto.
Inizia con un esame di coscienza sulla propria carriera di artista per passare alle critiche di una società troppo multimediale nella quale l’artista non si riconosce. Non poteva mancare una dedica alla sua amata, la musica, che se pur con un amore non corrisposto non lascerà mai. “Crisalide Il Film” racchiuderà tutti i brani dell’omonimo ep. In uscita il 12 Dicembre in esclusiva per noi la copertina del progetto e una bella chiacchierata con Dario.
Raccontaci qualche curiosità sui brani che compongono “Crisalide”?
Ci tengo innanzitutto a ringraziare Gold per quest’intervista. I brani del mio ultimo lavoro sono tutti fatti realmente accaduti, probabilmente questa è forse la cosa più curiosa. Mi piace scrivere di me stesso e di quelle che sono le emozioni di un ragazzo della mia età, quindi perché inventare nonostante, nella scena, un rapper deve apparire sempre come un king, un boss ed uno che se la passa benissimo. Io non sono questo, sono un ragazzo che nonostante faccia apparire di essere molto sicuro di se stesso, nasconde molte debolezze, e queste le riesco ad esprimere solo con la musica.
Ti racconto un aneddoto, ero al bar con la mia ragazza e allo stesso bar c’erano altre 3 coppie, giovani molto giovani, ed ad un certo punto io dico alla mia ragazza che mi stava parlando ‘ferma, ferma, vedi tutti gli altri, non si parlano stanno con la testa abbassata a fissare il telefono senza darsi una carezza, senza darsi un bacio, farsi una risata‘. Dopo questa considerazione ho contato i secondi da quel momento a quando il primo avesse detto una parola all’altro, ti giuro è passato 1 minuto e più. Invito a farlo anche a voi, così da lì la strofa di “Freedom” dove scrivo “potrei contare i minuti che state insieme ma restate muti…”. Ecco quindi in quest’epoca dell’apparire e spesso dell’apparire ciò che non si è penso sia questa la cosa più curiosa dei miei brani, la verità.
Quanto hai lavorato dietro a “Crisalide Il Film”? Hai avuto qualcuno che ti ha affiancato a progettare il video, oppure tutte tue idee?
Ho contattato Hanzo a metà febbraio, gli ho spiegato le mie intenzioni, lui ha ascoltato l’album e dopo circa due settimane mi ha inviato lo script delle sue idee, e devo dire la verità è stato davvero un genio e penso che lo sia nel suo lavoro. Hanzo non è stato come i precedenti videomaker che ha avuto fretta di chiudere il progetto, ha sempre aspettato le condizioni climatiche perfette, mi ha rimproverato più e più volte affinché dessi sempre il 100% nelle riprese e se non fatte a regola d’arte me le faceva ripetere allo sfinimento, insomma un vero professionista. Ovviamente poi in corso d’opera venivano idee anche a me e così stiamo andando un po’ lunghi coi tempi, ma l’importante è che esca tutto alla perfezione.
Molto importante nel rap sono le performance live, cosa ne pensi? Com’è stata l’esperienza fatta al teatro a Bologna?
Penso che il live per qualsiasi artista sia la cosa più importante, io ne ho davvero bisogno in questo momento, purtroppo non ho potuto accettare le diverse proposte che ho avuto nel periodo post album perché ho dovuto concentrare le mie giornate libere su un evento molto importante, che doveva essere molto speciale, per me e la mia ragazza, insomma penso che avete capito.
Il live al teatro di Bologna è stato per me un sogno che si è realizzato. Ho sempre voluto fare un live in teatro, però ancora non è un sogno realizzato al 100%, perché sono riuscito solo ad andare sul palco e cantare, ma il mio obiettivo è costruire proprio un’intera scenografia sul teatro, raccontare a pieno tutto, la cosa che a me piace è riuscire ad entrare in empatia col pubblico e penso appunto che il teatro sia il mezzo perfetto per far capire ancora di più le mie canzoni.
In realtà lo stadio di crisalide non è lo stadio finale, ma il precedente alla stadio di farfalla adulta. Come pensi possa continuare la tua evoluzione?
L’album si intitola così proprio perché non è la fine, se ci pensi un album una volta uscito è sempre il vecchio album di un artista, ed io adesso ho preso coscienza che la musica non posso lasciarla e soprattutto che con questo album ho avuto di nuovo ottimi consensi, quindi è questa la mia strada ed è questo quello che voglio e che devo fare. Non ho idea di come possa continuare, ho sempre la speranza di passare allo stadio successivo, spiccare il volo, essere davvero libero, ma libero da quelle che sono le catene della mia vita, quelle che vivo ogni giorno, il mio lavoro, la mia città, che amo e che reputo bellissima, ma sento stretta, troppo piccola per un sognatore come me. Tutte queste manette però non fermeranno le mie mani, prenderò sempre il microfono in mano e sputerò sempre altre rime.
Progetti futuri che puoi dirci? Come ti vedi fra qualche anno nel tuo privato e nel lato artistico?
Ho due progetti in cantiere, ma posso parlarvi solo di uno di questi, ovvero “B.O.S.S. (Back to Old School Sound)“. È un progetto che posso dire di aver conquistato proprio grazie all’ultimo album perché è arrivato alle orecchie anche di alcuni dei miei miti con cui collaborerò e cioè Moder, Vanis e Kento, insomma artisti di un certo calibro che hanno fatto e continuano a fare oggi il Rap quello vero, quello che amo, poi ci sarà anche la collaborazione di uno dei rapper che più mi ha impressionato e che ho conosciuto grazie ad Instagram e cioè Nocivo Regaz, un artista che ha una capacità di scrivere ed un flow davvero pazzeschi. L’obiettivo è di creare un album che sia un classico dell’hip hop italiano, parole abbastanza pesanti, ma l’obiettivo è sempre quello di vedere al di là dell’impossibile.
Dell’altro progetto posso solo dire che mi è arrivata una proposta, chiedendomi di sperimentare, non staccarmi mai da quelle che sono le origini dell’hip hop, ma creare un suono particolare, nuovo, fresco ed ho accettato. Ho carta bianca su featuring e testi, quindi aspettatevi, anche qui, collaborazioni strane ma importanti.
Nel privato, se avete capito, ho già compiuto un passo importante, non resta che far nascere un nuovo MC.
Sul lato artistico sono quasi 10 anni che mi vedo su un palco con tantissime persone che cantano le mie canzoni, e continuo a vedermi così, perché ero, sono e sarò sempre un sognatore.