Un viaggio iniziato con “VIII/XII” to be continued.“Ci sentiamo poi”
L’8 dicembre 1983 è nata una stella, una di quelle anime così modeste da stentare a credere nella propria potenza. A questo giro di giostra ho il piacere di presentarvi un’Artista che porto nel cuore e che considero un Maestro speciale.
Ho avuto l’onore di ascoltare in anteprima l’album “Ci sentiamo poi“ in uscita il 3 marzo 2020 per la Glory Hole. Con molto piacere posso quindi accompagnarvi alla scoperta del nuovo lavoro di Moder e Duna. Ma come tutte le cose belle davvero, vanno osservate e analizzate nel loro processo evolutivo.
Partiamo quindi non proprio dagli inizi, poichè Moder è più di vent’anni che scrive e calca palchi, ma dagli esordi come solista. Il primo lavoro come solista, per l’etichetta discografica Glory Hole Records ci ha portati a toccare con mano una profondità di sentimento indimenticabile. Con VIII/XII Moder ci ha guidati come un naufrago e un sopravvissuto, alla scoperta di uno scenario sconvolto dall’ira funesta del fato.
La sincerità spiazzante di questo primo lavoro ha dato forma ad un’autobiografia toccante. Capace di farci sentire lì vicini ad abbracciare un cuore a pezzi. L’impeto viscerale e drammatico di Moder ha incanalato tutto il fiato rimasto in un canto selvaggio e dirompente, celebrando la Resistenza di un’anima in bilico. La sua poetica fin dall’inizio si è articolata in fermi immagine crudi al punto giusto, da renderci partecipi di un vero e proprio banchetto. L’atmosfera di festa non ha fatto da sfondo all’evento, ma è rimasta fuori dalla sala da pranzo, in attesa di tempi migliori.
Moder per l’occasione ci ha offerto tutto quello che aveva in dispensa. Abbiamo sentito l’amaro in bocca ed il sale sulle labbra ferite dal vento. Il dolciastro di un dessert avariato ed il profumo lontano di un ventaglio di sogni infranti. Eppure quanti di noi si sono perdutamente invaghiti di quel pasto? Cosa realmente ci ha conquistati così tanto da chiederne ancora e ancora fino a non sentirsi mai sazi?
Personalmente ho trovato in Moder un poeta capace di servire la cruda realtà trascritta attraverso un sentire così profondo da far vibrare fino all’ultimo pelo. Il suo mettersi a nudo con estremo coraggio. L’infinita dolcezza mischiata alla rabbia, sputata sul fuoco come benzina. La caparbietà di stare in piedi nonostante la terra sotto crollasse. Sono questi alcuni ingredienti fondamentali che dosati con prudenza e sagacia hanno reso indimenticabile questo lavoro.
Ed è così che il viaggio continua. Ma ora che abbiamo vuotato la dispensa, Moder ci chiede di avere coraggio e d’intraprendere un viaggio in mare aperto. Là dove le parole mettono le ali e i mattoni non servono più. C’è un Capitano che guida l’equipaggio dei sopravvissuti alle bufere del vivere, un Artista che ci offre tutto sé stesso.
E’ un uomo che in questi tre anni è andato alla ricerca dei suoi frammenti d’anima. Recuperati con pazienza da un vaso di cristallo caduto tempo fa’ e andato in mille pezzi. La poetica che soffia con costanza nelle vele non è mutata nella sua essenza, ma ha trovato una forza nuova. La consapevolezza che la ruota gira e l’importante non è trovarsi sopra o sotto, ma avere il coraggio di farla girare di nuovo.
Ci imbarchiamo allora su di un vascello segnato dal tempo e dalle bufere, che non imbarca una sola goccia d’acqua. La direzione non la decide solo il vento. Questa volta il Capitano, un Panchinaro fuoriclasse, si è studiato bene tutti i dettagli e prende velocità sfruttando un intuito speciale.
Una saggezza che lo ha reso un uomo dalle spalle larghe, un vero lupo di mare. Questa volta mira ad una Terra promessa, non da Dio o dagli uomini, ma da Lei. L’unica magia che lo ha tenuto in vita e gli ha dato l’ossigeno quando il fato voleva toglierlo. Moder in questo viaggio consacra il suo vissuto e la sua esistenza ad una missione grandissima. Continuare a correre tra le braccia della Musa ispiratrice e fare l’amore con lei. Intrecciandosi sulle note giorno dopo giorno, per ringraziarla di averlo salvato e ispirato.
Ci sentiamo poi – Moder feat. Duna
In questo nuovo album: “Ci sentiamo poi” Moder ci racconta la storia di una vita. Attraversando tutti gli scenari che hanno dato o tolto colore alla sua esistenza. E’ una storia intima che narra e racchiude in un caleidoscopio qualcosa di molto più vasto. La Nazione, la società, il mercato dell’Arte, il lavoro, l’idealismo avariato della Musa insolente e molto altro ancora. Come un cantastorie Moder racconta di uomini sacrificati, famiglie in bilico, Bambini sperduti, Piccole iene, Bolle di sapone, Notti di catrame, Assassini e molto altro ancora.
Tutto viene osservato partendo da dentro, da quel baricentro che ha saputo mantenere l’equilibrio sul filo del rasoio. Quello stesso filo intrama un viaggio complesso e variegato a livelli industriali. Ad ogni traccia Moder si spoglia della corazza mostrandoci pezzo dopo pezzo la sua nudità, fiero di essere ciò che è stato.
“Intanto conto gli schiaffi inpiedi senza schivarli, scegli: diventare adulti o essere grandi e intanto conto gli anni inpiedi senza schivarli scegli: diventare adulti o essere grandi”
“Piccola iena” Album Ci sentiamo poi
Come un ghiacciaio al disgelo, si lascia andare allo scorrere di immagini istantanee. Che ci restituiscono una serie infinita di messaggi di altissimo valore morale e spirituale. In sottofondo ad avvolgere tutto sotto lo stesso mantello c’è sempre Lei, la Musica. Musa ispiratrice pronta a raccogliere le debolezze per trasformarle in forza, creando un varco nelle nebbie basse che oscurano la visione. Il tappeto sonoro di questo nuovo album è dirompente e carico di creatività innovativa.
Moder e Duna (b-boy della storica crew Break The Funk ed ingegnere del suono) ci offrono un viaggio che attraversa tutti gli scenari possibili. Si passa dall’acustico al Reggae, dal Rap ipnotico al Blues, al suono classico del pianoforte intrecciato ad un sound elettronico originalissimo. E’ indubbio che Duna e Moder abbiano creato nel tempo una sintonia perfetta che consente ad entrambi di esprimere al meglio il proprio potenziale artistico.
Per impreziosire la Grande Opera e renderla indimenticabile…eterna , Moder si è avvalso della collaborazione di alcuni grandi amici e fratelli. Nei featuring troverete Murubutu, Claver Gold, Stephkill e Dj 5L e rimarrete basiti. Per descrivere il loro contributo artistico in questo progetto, ci vorrebbe un altro articolo.
“La dignità è perduta ed è rimasta sola, la verità stà in bagno con due dita in gola. Conosci il sacrificio, bene allora ingoia, non dire una parola, non dire una parola, non dire una parola.“
“Preferirei di no“ Album Ci sentiamo poi
Ogni volta che il tappeto sonoro ci offre un nuovo scenario la voce di Moder è in grado di modificarsi e lasciarsi trascinare nell’interpretazione. Fino a sposarsi perfettamente con quella nota, con quel crescendo o con quel battito penetrante. Arrivati alla sedicesima traccia vi accorgerete che “Ci sentiamo poi” conclude in bellezza l’arazzo di una vita vissuta profondamente. Assaporando tutto ciò che ha dato e tutto ciò che ha tolto in un continuo crescendo dove esiste ancora speranza.
“Vorrei i suoi occhi per dire che il mondo è bellissimo, esisto solo quando il sangue e l’inchiostro si mischiano.”
“Zanne d’Avorio” Album 8 Dicembre
<<In questo disco c’è tutto ciò che potevo dare, ogni goccia di sudore che ho versato. Ora tocca ricominciare da capo…Ci sentiamo poi.>>
Lanfranco Vicari
Con immensa gratitudine, auguro a Moder di salire su palchi grandi, ma grandi davvero. Per poter fare l’amore con la Musica e raccogliere i frutti di tutti i semi che ha sparso con estrema coerenza, sensibilità e maestria.