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Her Royal Highness, Virtual Reality



Allora.
Non ci occupiamo di gossip. 
Volutamente non ci interessiamo delle vicenducole da rotocalchi rosa.

Non ci siamo chiesti finora:

“Ma perché una si sposa un Principe e poi gli chiede di rinunciare al titolo?”
“Ma perché un Principe le dice di sì?”
“Davvero M., depressione?”
“Harry ha litigato col fratello??!”
“Niente più fab four?”
“Cosa vuol dire lasciano gli impegni ufficiali?”
“Cosa intende dire la Regina con Okay ma vi mantenete da soli?”
“Partono e non tornano più??”

E con quella suspense li avevamo lasciati partire per il Canada. Dove lei aveva passato anni a girare la serie Suits e dove Harry avrebbe trovato un’occupazione da definire in seguito. 

Ovviamente i meme si sono sprecati.

Ma, noi, che non seguiamo i profili IG della Royal Family, non sapevamo che la festa del Commonwealth era in arrivo. E non sapevamo nemmeno che la vecchia e arzilla Betty aveva messo come condizione sine-qua-non la presenza di Harry e family per le celebrazioni in questione.

Ed è qui che Meghan torna col botto. E siccome non è mai saggio mettersi contro la Regina, a chi poteva fare lo sgambetto? 

A Camilla, la suocera.

Ora. Io un po’ la capisco. Un po’ e basta. Perché c’era il divieto ufficiale di uscire con foto di presenze ad altri eventi per far risaltare l’evento a cui partecipava Camilla – appunto- e ora Meghan si è un po’ smarcata da tutte queste restrizioni.

Tuttavia Camilla era impegnata al Women of the World Festival, e teneva un discorso contro la violenza domestica. E non si fa. Non si può essere ambasciatrici per le donne solo quando ci interessa Meghan. Questo è un colpo basso.

E cosa è andata a fare Meghan di così importante da giustificare questo parapiglia? Meghan è andata al National Theatre per visitare la sezione di realtà virtuale.
Le immagini sono state postate sul profilo IG dei Sussex e, niente. Ha vinto.

“Ieri, la Duchessa del Sussex, patrona Reale del National Theatre, ha visitato l’Immersive Storytelling Studio di Londra, dove tecnologie emergenti come la realtà virtuale vengono utilizzate per sviluppare nuove forme di narrazione emotiva.

Di recente, il Duca e la Duchessa del Sussex hanno anche visitato la Stanford University, dove parte del loro percorso di apprendimento comprendeva una presentazione di realtà virtuale che consente all’utente di sperimentare la vita attraverso il punto di vista di un’altra persona.

L’obiettivo di questo metodo di realtà virtuale è di consentirci di connetterci e entrare in sintonia meglio tra di noi come persone, indipendentemente dalla razza, dall’età o dalla nazionalità.

La duchessa è raffigurata qui con Nubiya Brandon e il suo ologramma, presenti nella mostra nazionale “All Kinds of Limbo”, che viene attualmente presentata alla Tate Modern.”

Davvero Meghan? L’obiettivo di questo metodo di realtà virtuale è di consentirci di connetterci e entrare in sintonia meglio tra di noi come persone, indipendentemente dalla razza, dall’età o dalla nazionalità.

Cioè, non fraintenderci, noi ci crediamo seriamente. E tu?

Fonte: Vanity Fair, Baby George ti disprezza