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Rap

Sbend EmigratesKlan | Globetrotter



Andrea Perna in arte Sbend nasce in Brianza nel ’89, ma le sue radici famigliari affondano in un terreno che non ha nulla a che vedere con le nebbie della pianura padana. Sbend ha il sangue del caldo meridione. Proprio per questo si definisce con ironia un Meticcio. In questo articolo vi racconterò una tappa importante del suo viaggio artistico.

“Non è la meta ma il tragitto che ci rende saggi, se ci pensi è di noi stessi che poi siamo ostaggi. Meglio non farsi troppi viaggi, è meglio fare i fatti in un deserto di emozioni i sogni son miraggi.”

Brano “Maschere” ft Dari Mc- Album Globetrotter

L’album uscito il 10 febbraio 2020 sancisce un nuovo inizio che raccoglie il meglio delle esperienze passate e si lascia alle spalle le difficoltà. Globetrotter è un giro di boa o meglio è il giro di un mondo rimpicciolito da un’obbiettività che lo rende a portata di mano. Ma come sempre ogni cosa matura a suo tempo, e per comprenderne il senso bisogna partire dagli albori.

Globetrotter Cover
SbendGlobetrotter Cover

Andrea si appassiona al Rap a sedici anni e a diciassette entra a far parte della crew Emigrates Klan fondata da Sbend, Dari MC e Ciliman che vede poi aggiungersi, Naiz, Paskaman, Dj Pole aka Polezsky, Jam MC (ora Mezzosangue) e Rima Jack Flow. Dopo una gavetta di Freestyle non indifferente, gli EmigratesKlan producono nel 2011 Stretta Parentela e nel 2012 l’EP SemprEPeggio. Questi due lavori mettono in risalto il talento e la carica individuale di ognuno dei componenti di questa Crew di spessore. Subito dopo Sbend raccoglie in un progetto solista: Meticcio, altri quattro brani.

“ma una cadente sa che ha poco tempo per brillare
inversamente al tempo in cui si fa aspettare
diversamente il sole continua a scaldare
intensamente anche se c’è il temporale
e se la prima goccia cade al suolo
la seconda cerco di prenderla al volo
manco stessero piovendo pepite d’oro
ma “c’è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo”

Brano “Globetrotter” Album Globetrotter

In questi anni di crescita collettiva, sia dal punto di vista artistico che umano, Sbend si appassiona sempre di più al Rap. La scrittura diventa un irrinunciabile momento di gloria che si intreccia con il sudore e la fatica della vita di tutti i giorni. Dal primo progetto solista sono passati otto anni in cui Sbend ha fatto uscire una serie di singoli, Ep e video molto interessanti, che mettono in risalto una ricerca profonda sia per quanto riguarda le sonorità che per la poetica. Andrea Perna è un ragazzo dal cuore grande, una di quelle persone che sanno ascoltare prima di aprire la bocca. Soprattutto è un ragazzo senza maschere ed effetti speciali.

“ormai è da un pezzo che non ci sentiamo
è vero sono sparito da un po’
vivo in equilibrio precario
ma stai tranquillo che mi rialzerò
questa roba per me non ha tempo
e sarà dura che la lascerò
una voce lacera il cervello
ho puntato su me stesso”

Brano “Ho puntato su me stesso” Album Globetrotter

La sua spontaneità riesce a riportare freschezza e rinnovamento là dove l’aria si fa stagnante. La sua lirica ricorda quella di un saggio contadino che ti spiega l’evolversi della vita osservando una piantina crescere. Ed è così che attraverso una serie infinita di metafore quotidiane, semplici, dirette e istantanee, di quelle che non hanno bisogno di sforzi quantistici per essere comprese, Sbend ci accompagna a visitare il suo Mondo. Globetrotter è un piccolo mondo nato dall’intreccio di aneddoti ed esperienze concrete, alternate a profonde meditazioni intime e trasognanti. E’ un mondo che si è costruito pezzo dopo pezzo attorno al suo protagonista. Andrea è arrivato ora, in questo momento storico, alla soglia dei trent’anni a trovare la dimensione giusta per non avere più paura delle difficoltà.

Sbend
Sbend

“Vorrei andare purché sia lontano
lasciatemi scappare, non ho più nulla in mano
Cotugno ad oggi inciderebbe un altro brano
non urlerebbe ai 4 venti d’essere italiano
anche Peppeniello, vuole fuggire da Ercolano
raggiungere il paesano alla ricerca di un posto più sano
ma tutto il mondo è paese e ogni paese
è il ritratto palese delle debolezze del genere umano
questione di sopravvivenza
mandare giù merda e avere pazienza
chissà quando passerà sta crisi, d’astinenza
di un domani riusciremo a starne senza?”

Brano “Andare” Album Globetrotter

Nonostante la concretezza del vivere lo porti faccia faccia col delirio e lo spegnimento della coscienza, Sbend affronta a testa alta la sfida. Non spreca tempo ed energia ad incazzarsi con qualcosa o qualcuno ma punta il dito verso un obbiettivo. Realizzare passo dopo passo il suo sogno personale senza l’ombra di un castello di aspettative, ma con la saggezza di chi costruisce dal basso, mattone dopo mattone. Sbend inaugura il suo nuovo viaggio artistico con una serenità invidiabile.

Sbend – Sospeso (Prod. Sheezah)

Non c’è una traccia in cui potete percepire conflitti interiori, pesi indigesti o perdita totale della speranza. Sbend affronta in realtà i crucci che lo hanno fatto crescere e si toglie giustamente qualche sasso dalle scarpe, ma è il mood che fa la differenza. Non c’è il grido rabbioso di chi pensa di aver subito un torto, o il canto doloroso di chi non trova rimedio alla sua condizione. Sbend non delega ad altri la responsabilità del suo vissuto, ma si guarda indietro con reverenza. Incassando fiero i colpi presi e raddrizzandosi con la sua stessa forza per ripartire e guardare avanti.

Globetrotter è il momento della vita in cui arrivati al crocevia delle scelte più importanti si è deciso come proseguire, in quale direzione e con quali carte da giocare sul ring. E allora Sbend tira un bel sospiro si rimbocca le maniche e dopo essersi guardato per bene allo specchio ci presenta sé stesso. Ogni brano è un racconto spontaneo e colorito che si intreccia ad una riflessione profonda e sincera. Si attraversano gli ambienti che hanno costruito, segnato e scalfito il ragazzo, l’uomo, l’artista, il compagno, l’amico e l’amante. Sbend dipinge a pennellate calde e decise il quadro che lo ha reso unico e forte. Capace di superare i momenti bui ma anche la monotonia grigia del lavoro di tutti i giorni.

“mi sento come sotto vuoto
sotto troppo vuoto
così vuoto che se avvicino l’orecchio sento il mare
manco fosse una conchiglia
tenere l’equilibrio per non finire in poltiglia

per la fobia del nulla non esiste una pastiglia
sto ponte mi culla ma cazzo è lungo mille miglia”

Brano “Sospeso” Album Globetrotter

Figlio di emigrati, non rinuncia alle sue origini, ma riesce a creare una pozione potente utilizzando l’energia delle sue radici solari e legate alla condivisione. Il tappeto sonoro mette in risalto il ritmo incalzante di un tempo che scorre più veloce rispetto al passato e si alterna a suoni melodici che creano pause di respiro ampio e meditativo. Come a voler incorniciare e trattenere un tempo sospeso in cui trarre ispirazione per il passo successivo. La vocalità che si intreccia allo sfondo sonoro è calda, avvolgente, dolce e rassicurante. Ma non manca di tirare fuori un basso penetrante che sa incidere nero su bianco la determinazione di chi ha già piazzato bene i mattoni del suo equilibrio di base.

Sbend conserverà sempre la spinta al sogno che appartiene all’età del fanciullo. Allo stesso tempo è riuscito in quest’ album a consacrare una visione adulta e obbiettiva che è capace di lasciare un segno concreto dietro di sé. Consapevole che le occasioni prima di essere colte vanno nutrite partendo dal bonificare il terreno e trovare i semi giusti da coltivare.

Sbend
Sbend

Sbend ha tutte le possibilità per creare bellezza e in questo album si lascia andare con la consapevolezza che il suo percorso mira solo e unicamente a quello. Volete fare un viaggio che affronta le difficoltà con un sano spirito di sopravvivenza capace di sdrammatizzare là dove serve? Allora mettetevi le cuffie e fatevi un giro in compagnia di un cantastorie adorabile su Globetrotter (Prod. by Promo L’inverso, Spizoul Sheezah, Stoma e Mors) (Link Spotify)