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La leva calcistica del 2020



La mia vita, in generale, è pari alla Nazionale del 1994.

Ovviamente molto più interessante di quella del 2006 che te po’ fa solo scrivere na canzone come quella de Paradiso.

ThegiornalistiQuesta nostra stupida canzone d’amore

Certo, ci sta la sorpresina: ce sta’ sempre un Roberto Baggio che ti ha fatto sognare che te sbaglia il rigore quando se doveva segnà pe’ forza.

La leva calcistica: Roberto Baggio - USA 1994
Roberto Baggio USA 1994

Cosa è la nostra vita ora? Oggi? Stiamo aspettando tutti l’inizio del campionato.

E come nel campionato vero e proprio, tutti noi stiamo vivendo un’attesa personale: c’è chi ancora deve essere convocato: ha ancora qualche problema fisico e psichico; c’è chi lo è stato ma si trova in panchina. C’è chi sta iniziando il riscaldamento, ma siamo uniti tutti noi da una voglia comune: quella di ricominciare.

Non per tutti sarà uguale, non per tutti inizierà nei tempi desiderati. Qualcuno sentirà l’esigenza di mollare prima che inizi.

Ma: non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore.

Francesco De Gregori La leva calcistica della classe ’68

Come Nino abbiamo tutti dodici anni, e stiamo imparando nuovamente a camminare.

Come Roberto Baggio nessuno può offuscare la meraviglia che è: nemmeno un rigore sbagliato.

La leva Calcistica: Roberto Baggio
Roberto Baggio

Io, in questo momento, mi sento ancora non in “rosa”. Ma sono qui, sono presente e sono pronta a ripartire. Sto ad aspettà ancora la convocazione: so’come Del Piero del 2006, però c’ho Biscardi che lotta per me e Maurizio Mosca, col pendolo, che dice che sarò convocata e che andrà tutto bene.

Aldo Biscardi
Aldo Biscardi
Maurizio Mosca
Maurizio Mosca
La leva Calcistica: Alessandro Del Piero
Alessandro Del Piero

Il resto è storia.

La leva calcistica: Nazionale Italia - Germania 2006
Nazionale ItalianaGermania 2006: Campioni del Mondo

Auguro a me, auguro a voi di essere un po’ come tutti Nino, pronti a giocare con la maglia numero 7. Io sono Juventina e ho CR7 in campo, ma questo è un altro discorso: non mi odiate.

Mi auguro / vi auguro, al di là della vostra fede o non fede calcistica di giocare un campionato a parte, ognuno con le proprie esigenze, con i propri tempi, con i propri crolli emotivi e i piccoli grandi passi, ma che ci permetta di essere uniti in primo luogo con e per le persone che amiamo e che ci amano, che sono al nostro fianco sempre e “nonostante”.

Pronti di conseguenza ad esultare insieme come solo nella vittoria di un mondiale naturalmente e magicamente avviene. 

Questo articolo è un incipit, un’introduzione a qualcosa, una sorta di prefazione: non posso continuarlo, non posso andare avanti, non avrebbe senso: tutto quello che sarà, dovrà essere scritto da noi. 

Non mollate, non molliamo.