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La mia vita, in generale, è pari alla Nazionale del 1994.
Ovviamente molto più interessante di quella del 2006 che te po’ fa solo scrivere na canzone come quella de Paradiso.
Certo, ci sta la sorpresina: ce sta’ sempre un Roberto Baggio che ti ha fatto sognare che te sbaglia il rigore quando se doveva segnà pe’ forza.
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Cosa è la nostra vita ora? Oggi? Stiamo aspettando tutti l’inizio del campionato.
E come nel campionato vero e proprio, tutti noi stiamo vivendo un’attesa personale: c’è chi ancora deve essere convocato: ha ancora qualche problema fisico e psichico; c’è chi lo è stato ma si trova in panchina. C’è chi sta iniziando il riscaldamento, ma siamo uniti tutti noi da una voglia comune: quella di ricominciare.
Non per tutti sarà uguale, non per tutti inizierà nei tempi desiderati. Qualcuno sentirà l’esigenza di mollare prima che inizi.
Ma: “non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”.
Come Nino abbiamo tutti dodici anni, e stiamo imparando nuovamente a camminare.
Come Roberto Baggio nessuno può offuscare la meraviglia che è: nemmeno un rigore sbagliato.
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Io, in questo momento, mi sento ancora non in “rosa”. Ma sono qui, sono presente e sono pronta a ripartire. Sto ad aspettà ancora la convocazione: so’come Del Piero del 2006, però c’ho Biscardi che lotta per me e Maurizio Mosca, col pendolo, che dice che sarò convocata e che andrà tutto bene.

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Il resto è storia.
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Auguro a me, auguro a voi di essere un po’ come tutti Nino, pronti a giocare con la maglia numero 7. Io sono Juventina e ho CR7 in campo, ma questo è un altro discorso: non mi odiate.
Mi auguro / vi auguro, al di là della vostra fede o non fede calcistica di giocare un campionato a parte, ognuno con le proprie esigenze, con i propri tempi, con i propri crolli emotivi e i piccoli grandi passi, ma che ci permetta di essere uniti in primo luogo con e per le persone che amiamo e che ci amano, che sono al nostro fianco sempre e “nonostante”.
Pronti di conseguenza ad esultare insieme come solo nella vittoria di un mondiale naturalmente e magicamente avviene.
Questo articolo è un incipit, un’introduzione a qualcosa, una sorta di prefazione: non posso continuarlo, non posso andare avanti, non avrebbe senso: tutto quello che sarà, dovrà essere scritto da noi.
Non mollate, non molliamo.