“Calo e poi cresco splendo dovunque, Mistero sepolto nascosto dai raggi, gemme di luce per cani randagi. Il seme del dubbio germoglio d’inganni, sdraiato sul fondo dormirò per anni.”
Luna XVIII Album ABRACA
Perché Abraca?
Abraca più che una parola è una radice utilizzata fin dall’alba dei tempi. Dall’aramaico antico proviene “Avrah KaDabra”, tradotto poi in tutto il mondo con la conosciutissima e spesso denigrata formula magica “Abra Cadabra”. La traduzione letterale nasconde in sé un qualcosa che di questi tempi dovrebbe farci riflettere molto. “Creo quel che dico” è il suo autentico significato. Direi che nel mondo della musica ha la sua monumentale importanza comprenderne il senso profondo. Per farlo, oggi ci affidiamo a due viaggiatori pellegrini del mondo che incastrano Parole su metriche e note. Alz Greygoat e Feris XV originari della Brianza si sono incontrati per “caso”, come spesso avviene per quegli incontri che lasciano il segno.
Concept dell’album.
Insieme hanno costruito e architettato un album che appare come un faro di luce in mezzo al mare scuro. Abraca nasce per dare una svolta allo squallido scenario che ci vede pedine inermi sulla scacchiera della luce e dell’ombra. Il suo intento è quello di fornirci uno strumento d’interpretazione della realtà che ci consenta di splendere nella notte e di riemergere dal fondale, più forti di prima.
“Mi specchio nel mondo, specchio che assecondo. Sono la sciamana e lo fecondo. Nel mio ventre c’è la culla del sepolcro. Desidero che si mischia col ricordo, dal fondo alla superficie, il corvo nella notte ha deposto una fenice”
Stella XVII Album ABRACA
Quest’album è un inno al misticismo più antico, quello arcaico e interpretativo della dimensione misteriosa e creativa attraverso il simbolismo. Alz Greygoat e Feris XV ci accompagnano come due guardiani del faro a scrutare lontano, per comprendere il senso invisibile e sommerso di ogni esperienza vissuta. Per poterlo fare non si mettono in cattedra a fare filosofia da strizza cervelli, ma utilizzano un modo molto più accattivante e complesso, che appartiene alla nostra storia intima, popolare e magica.
“Batte più forte ‘sto sole che brucia la terra, teste mozzate han giocato alla guerra. Un corvo che beve da pozze di sperma. L’ombra mi porta nella vita Eterna, uccido tutti i miei scheletri, resterò vivo so crederci, cammino su corpi fetidi. La mia falce ti toglie e ridona la vita. Numero tredici.
Arcano senza nome XIII Album Abraca
Le sette tappe di Abraca.
Abraca è un viaggio lungo sette santelle, 7 tappe che ci portano a meditare su qualcosa di molto vasto che tende a vedere nel finito una goccia d’infinito e viceversa. Qualcosa che nel rintocco del tempo statuario tende a percepire una scia di Eternità. Ogni tappa del viaggio è una carta dei Tarocchi di Marsiglia che sono una descrizione direi eccezionale del percorso di elevazione dello spirito umano. L’elevazione di cui trattano i tarocchi e questo album speciale è quella dell’uomo comune che vive nel trambusto degli inciampi e delle cadute. Dal fango della pura materia lo spirito umano ha la possibilità di mirare le stelle e liberare la sua energia creativa. Ogni carta racchiude una serie di simboli che offrono una chiave di lettura evolutiva per qualsiasi step della vita.
Alchimia di Abraca.
Dal Bagatto al Matto si sviluppa il percorso alchemico che l’uomo è chiamato a fare per sopravvivere spiritualmente ed entrare in contatto con il potere trasformativo dell’intento, della parola e dell’azione consapevole. Abraca traduce in canto e preghiera evocativa la lettura di sette carte scelte, di sette archetipi da integrare nel proprio cammino se si vuole mirare alla realizzazione del Sè. Non è tanto il trovare una Via, quanto il lasciare una scia del nostro passaggio. La cosa davvero importante è esprimere al meglio il nostro potenziale creativo.
Qualcuno potrebbe pensare che le carte scelte non sono proprio le migliori tra gli Arcani maggiori. Ma in una divinazione che va oltre la superstizione tutto prende un’altra forma. Alz Greygoat e Feris XV sono come tutti noi bersagli di prove che possono terminare in rovinose sconfitte o in surreali trionfi. In questo viaggio reinterpretano il vissuto che li ha costruiti in chiave simbolica e trasformativa, realizzando una profonda guarigione che smaterializza i pesi e li trasforma in piume.
In equilibrio sul filo
Il filo conduttore dall’inizio alla fine del viaggio è una sorta di ricerca del punto di equilibrio spirituale. Per poterlo fare ci propongono di andare oltre qualsiasi cosa certa, oltre la stasi della convinzione preconfezionata, oltre la separazione degli opposti. Abraca sembra allora il perfetto proseguo dell’album precedente di Alz Greygoat: LAZARUS. Nel brano “Funambolo” l’equilibrio è un’abilità che prevede di utilizzare tutto ciò che ci circonda senza scartare nulla, senza separare. L’abilità del funambolo è portare tutto nel suo centro e proseguire.
“Sono in un mondo di bianchi, in un mondo di neri, in un mondo di matti, in un mondo di seri, in un mondo di falsi, in un mondo di veri. In un mondo di fatti, fatti di pareri. Se senti qualcuno che dice qualcosa che non ti va bene, trova il tuo Tao, male nel bene. Entra nel caos fondili insieme.”
Funambolo Album LAZARUS
Il punto di svolta.
Ma Abraca fa un passo oltre e nel rispetto della formula magica per eccellenza “creo ciò che dico” utilizza il potere evolutivo degli incastri di parole che valgono, parole che contano davvero molto. Si narra di demoni e diavoli, di morte e di ombre, di angeli e trombe. Di luci riflesse e di raggi di sole. Tutto è svelato attraverso una chiave di lettura audace e costruttiva che nella morte vede quell’eterno vuoto pronto ad accogliere un nuovo proposito, una nuova possibilità.
Il nulla non spaventa, ma rende fertile la mente, il perdere qualcosa non fa soffrire come prima, ma ci rende liberi da un peso. Tutto viene letto attraverso un approcio saggio e perfetto che trova nel peggio il meglio, così come nell’ombra la luce più forte. Alla fine del viaggio dopo non a caso 7 gradini importanti arriverete all’ultimo arcano. Il Matto che evoca per eccellenza la libertà estrema dalle cose materiali e dagli eventi. Il Matto è l’artista del vivere che sperimenta oltre sé stesso, oltre il conosciuto, dove crei entrando in contatto con l’invisibile. In questo brano si ripercorre tutto il viaggio ma con un potere trasformativo concreto che diventa preghiera evocativa.
Alz Greygoat e Feris XV ci permettono di toccare con mano questa libertà per tutto il viaggio, proiettandoci in dimensioni che vanno oltre la catalogazione a cui siamo troppo spesso ancorati.
“Cammino a testa alta lungo la mia via, ho fatto pace con me stesso ho perdonato la vita. Ho visto la gioia infinita e sono ancora quaggiù. Sono un mezzo essere blu fatto di psiche ed energia pura, che vuole vivere senza censura.”
Il GiudizioXX Album ABRACA
Tappeto sonoro.
Per quanto riguarda la musica, il tappeto sonoro è di un’originalità che ne impedisce una descrizione precisa. Feris alla chitarra riesce a creare melodie suggestive che ci riportano indietro nel tempo ricordando le atmosfere medievali. Queste atmosfere antiche si intrecciano a sonorità che proiettano in dimensioni surreali e astratte, dove si percepisce il potere onirico e fantastico del piano immaginale. In alcuni momenti le scale armoniche di Feris XV spingono Alz Greygoat al canto di ampio respiro, leggero e meditativo. Non mancano però ritmi penetranti legati alla terra, dove Alz viene guidato a prendere il passo cadenzato in una determinazione che lascia la sua impronta viscerale. Tutto si gioca in un equilibrio perfetto tra il cielo e la terra come a voler sottolineare la metafora per eccellenza. Ovvero la liberazione dello spirito dalla materia.
Per concludere questo viaggio che incanta, vi lascio qualche info rispetto alla discografia e alle collaborazioni. Per quanto riguarda Feris XV dopo diverse esperienze all’interno di band, ha trovato in questo progetto la dimensione giusta per far fiorire la sua creatività e il suo senso artistico. Abraca è il suo primo progetto discografico realizzato e il suo contributo è anche come autore poeta oltre che musicista.
Alz Greygoat è membro della crew OLYO!bollente dal 2009. Rapper Mc dal 2007 è un cantante poliedrico che sa adattarsi con originalità a basi di diverso genere mettendoci l’anima sempre. Oltre ad una corposa discografia da solista, ha collaborato con diversi artisti e compagni di viaggio come Tenpo, Stoma, Ape, Mister Senz e molti altri che portano in alto l’Hip Hop e la creatività musicale in Lombardia. Alz Greygoat scrive, registra e mixa presso il proprio Home studio Alzstadium. Abraca è stato prodotto con l’aiuto dello studio JDREAM.
Discografia da solista:
Album Nudo e crudo (prod.100X100Raw) anno 2018
Album Lazarus (prod. Attarus) anno 2019
G Zen (prod. Defe Olyobollente) 2019
Marabù (prod. Dapes) anno 2019
Anni che finiscono ( prod. Cherischio) anno 2020
Album Abraca (prod. JDREAMS) anno 2020
Porci Blu (prod. Cherischio) anno 2020