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VR

Facebook e il supersampling assistito



Facebook ha sviluppato un metodo assistito dall’IA per il supersampling, ovvero il sovracampionamento di contenuti renderizzati in tempo reale. Una roba che potrebbe andare ad integrare i giochi in arrivo nelle generazioni future di visori VR ad alta risoluzione.

Supersampling assistito da IA

La mia opinione da tech-spettatrice è che a casa Facebook stiano veramente frustando i cavalli. Sembra una vera propria corsa agli armamenti tra tecnologia di visualizzazione e GPU, e l’aggiunta di VR nel mix sottolinea solo quanto sia ancora lontana da una qualsiasi integrazione.

La differenza aggiunto il supersampling Fonte: mixed.de

Non si tratta tanto di inserire display ad alta risoluzione nei visori VR, quella tecnologia c’è, ma c’è anche un motivo per cui molti produttori non la stanno ancora inserendo nei visori. Il punto è di trovare l’equilibrio efficace tra la risoluzione del display e la capacità dell’utente finale di fruire quel contenuto VR e vederlo bene.

Supersampling assistito

Ecco perché Facebook sta studiando il supersampling assistito dall’IA e ce lo spiega in un articolo recentemente pubblicato, dal titolo “Neural Supersampling for Real-time Rendering“.  In pratica utilizzando le reti neurali, i ricercatori di Facebook hanno sviluppato un sistema in grado di immettere immagini a bassa risoluzione e ottenere output ad alta risoluzione adatti per il rendering in tempo reale. Questo, dicono, ripristina dettagli nitidi risparmiando al contempo spese generali computazionali.

Mark Zuckerberg is on fire

Soltanto la settimana scorsa Facebook, nei panni del team Oculus, ci ha fatto dire addio a Oculus Go. Dopo solo pochi giorni sono usciti con una notizia che ci ha fatto cadere la mascella: gli occhiali con lenti orografiche per la VR.

Stavolta Facebook parla attraverso Facebook Reality Labs, ovvero la compagnia dedicata alla Divisione VR/AR di Ricerca e Sviluppo. Lo studio pubblicato riguarda un approccio che combina due caratteristiche chiave: la “piegatura” ottica basata sulla polarizzazione e le lenti olografiche.

VR glasses con piegatura ottica e lenti olografiche

Come funziona?

Nel lavoro, i ricercatori Andrew Maimone e Junren Wang affermano di aver usato la tecnica per creare un display e un obiettivo VR funzionali che insieme hanno uno spessore di soli 9 mm. Il risultato è un visore VR che potrebbe davvero essere chiamato “occhiali VR”.

Occhiali VR Facebook

Non sto a scendere nei dettagli, ma quello che mi arriva molto chiaramente è che Zuckerberg sta veramente facendo pressione su un settore che, comunque andrebbe avanti, ma non a questa velocità.
Aziende come Facebook, e come Google -che ha appena comprato North per tornare a bomba sugli smart glass- non si accontentano del ritmo in cui VR e AR si stanno sviluppando e stanno veramente tirando fuori la frusta.

L’obiettivo di Zuckerberg 1 miliardo di persone nella VR

Sembra proprio che ci stiano facendo intravedere adesso quella che è la loro visione, che diventerebbe realtà forse tra 10 anni.
E 10 anni per questa gente è inaccettabile.

Fonte: Road to VR