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VR

Educazione finanziaria per bambini: sì con la VR!



La chiave per insegnare l’educazione finanziaria ai bambini è un videogame VR, per farli crescere adulti consapevoli e soprattutto donne indipendenti. 

Ambizioso? Forse. Forzato? No, per nulla. Necessario? Assolutamente.

Fonti autorevoli come le recenti indagini PISAProgramme for International Student Assessment – parlano chiaro: l’adulto italiano possiede un livello di consapevolezza inferiore rispetto alla media dei Paesi OCSE. Ed esiste una chiara differenza di genere in cui le donne risultano meno performanti e preparate in materia.

Educazione-finanziaria-per-i bambini in vr
Grafiche in 3d dal video game vr

Ovviamente chi ha scritto l’articolo non conosce la mia amica K. che, non è solamente attenta e consapevole, ma cerca anche di applicare questa consapevolezza nelle scelte giornaliere e nella pianificazione di attività future. Ecco, ma io ci rientro a pieno.
Poco importa la preparazione superiore in business studies, né la laurea in Economia (del Turismo, eh) per me resta sempre un’area fumosa alla quale mi approccio con timore e reverenza.
Da piccola mi mandavano a comprare il pane da sola, e dovevo controllare il resto. Fino a lì, tutto bene. Poi è successo qualcosa, forse non ho continuato a ricercare questa consapevolezza, non ho alimentato la mia educazione finanziaria e ho iniziato a delegare: così ho solo aumentato il timore di non capire bene.

La ricerca

Fortunatamente su tutta la questione riflettono persone come Rosella Castellano, professoressa di Metodi Matematici dell’Economia e delle Scienze Attuariali e Finanziarie del Dipartimento di Scienze Giuridiche ed Economiche dell’Università Telematica Unitelma Sapienza, nonché consigliera d’amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena. Ecco, la professoressa Castellano, insieme al dott. Marco Mancinelli e ai ricercatori Gaetano Tieri e Giorgia Ponsi hanno condotto ricerche diverse che li hanno portati inevitabilmente alla necessità di lavorare sull’educazione finanziaria per i bambini, con la vr già in tenerissima età, proprio dalla scuola primaria.

Il videogame

Il team dell’Università Unitelma Sapienza composto dalla dottoressa Azzurra Rinaldi, Ricercatrice di Economia Politica e il dottor Gaetano Tieri  hanno creato un video game in VR pensa per bambini e bambine dai 6 ai 10 anni. Il dott. Tieri ha curato programmazione e modellazione grafica del video game in qualità di Psicologo e Ricercatore in Neuroscienze Cognitive e Sociali della Sapienza e del Laboratorio di Realtà Virtuale Immersiva e ha risposto alle milioni di domande di cui le classi entusiaste li hanno sommersi.

Bambini sperimentano il videogame vr per imparare l'educazione finanziaria
Bambino che sperimenta videogame vr

La sperimentazione

Dalla I alla V elementare, la sperimentazione ha coinvolto le classi dell’Istituto Scolastico Comprensivo Via Volsinio, al centro di Roma, e si è poi interrotta a causa della pandemia.

Sperimentazione del video game vr per insegnare l'educazione finanziaria ai bambini
Sperimentazione del video game vr

I bambini indossano il visore, la maggior parte di loro sperimentandolo per la prima volta, e giocano ad un video game immersivo. Già questo approccio abbatte con entusiasmo le barriere di un argomento ostico e abbraccia la didattica. Inoltre la lezione, formata da una parte teorica insieme al gioco che dura circa 20 minuti si può inserire facilmente all’interno della tipica lezione frontale in presenza.

Grafiche accattivanti per tabù infranti

video game vr per educare i bambini ai concetti dell'educazione finanziaria
Il videogame usa concetti di natura finanziaria

Il videogame in VR si presenta con grafiche accattivanti realizzate su misura per i più piccoli con modelli 3d “stile Cartoon”. L’ interfaccia intuitiva e semplice è perfetta da utilizzare sia per i più piccoli che per i più grandi. L’ambiente immersivo è stimolante per insegnare ai bambini i concetti dell’educazione finanziaria come il guadagno che nasce dal lavoro – il giocatore raccoglie frutti dagli alberi che si tramutano in monete. In seguito dovrà decidere se investire, per avere altri frutti grazie gli interessi o consumare e mangiarsi il guadagno -letteralmente- in caramelle. Scelte economiche rischiose, con cui è bene iniziare a fare i conti subito.

Unica app del suo genere?

Quasi. Girando un po’ il web ho trovato un’altra applicazione, un po’ più attempata -nasce nel 2013 e poi diventa un progetto Kickstarter– non immersiva e molto pratica che viene dalla Danimarca: Ernit.

La app in questione fa dialogare le applicazioni dei genitori e dei figli così come le carte di credito di entrambi, di cui si fa largo uso fin da giovanissimi nei paesi nordici. I genitori affidano dei task di vita quotidiana ai figli come rifare il letto, oppure mettere in ordine la spesa. Se i figli portano a termine il compito guadagna punti che poi diventano soldi reali con cui mamma e papà ricaricano la carta di credito dei pargoli.

Non so. Occhio e croce preferisco l’app in VR che mira ad educare e a superare pregiudizi di etnia e di genere applicati alla gestione delle finanze. Magari la carta di credito la tiriamo in ballo tra qualche anno.

Fonte: VanityFair, Istituto Volsino, Sole24ore