Ricostruzione dei luoghi andati perduti
Gli stranieri hanno sempre amato l’Italia per il suo patrimonio artistico. Purtroppo, infinite ragioni, dall’incedere del tempo alle calamità naturali, hanno completamente cancellato parte del nostro patrimonio artistico-storico.
Il 29 Settembre, presso SpazioF, a Modena, è stato presentato un progetto di realtà aumentata, a cura dell’ingegnere Francesco Gherardini e lo storico dell’arte Simone Sirocchi, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, in cui viene mostrata, tramite un’apposita app la ricostruzione della statua di Sant’Agostino in virtuale. In questo caso, non le calamità, ma i moti rivoluzionari distrussero la statua.
Qual è il ruolo della realtà virtuale in ambito culturale?
Se si riuscissero ad avere delle documentazioni fotografiche dei luoghi andati persi, si potrebbero ricostruire tramite appositi programmi di modellazione 3D. Si potrebbe, quindi, poi inserire il progetto all’interno del visore permettendo così al turista di poter rivivere quei luoghi.
Ovviamente non è un’idea nuova, in quella che è stata l’ultima su presentazione pubblica per il il keynote di iPad2 nel 2011, Steve Jobs ha presentato la APP Roma Virtual History, realizzata da Carraro LAB per Mondadori.
Una app che ha vinto premi, ha introdotto innovazioni alla base dei successivi sviluppi della realtà virtuale ed è stata -parliamo del 2011- nella top Ten delle app più vendute negli USA: impressionante per un titolo di Archeologia, le altre 9 erano tutte videogame.
Sono moltissimi gli spazi che la realtà virtuale e aumentata si stanno ricavando in ambito culturale: dalla VR in televisione, di cui Alberto Angela (? ) fa largo uso, alle installazioni immersive e Oculus Room, fino alla visione aumentata degli stessi siti archeologici dove attraverso la telecamera di uno smartphone o di appositi occhiali AR, dei contenuti virtuali sovrapposti alla realtà circostante. Per non parlare dell’editoria specializzata…
I limiti, imposti dalla natura, dal tempo, dalla definizione di storia come qualcosa avvenuto nel passato, stanno già sfumando da tempo.
Fonti: Il resto del carlino, CarraroLAB