Due diverse tipologie di realtà virtuale
La realtà virtuale “Non Interactive” e “Computer Generated” ci isolano dal contesto reale, trasportandoci in un “nuovo reale”.
Quando si indossa il visore e delle cuffie, sono coinvolti i sensi di vista e udito, allontanandoci dalla nostra realtà, ritrovandoci quindi in un’altra dimensione. La realtà virtuale permette di fare esperienza in altri luoghi e dimensioni, di parlare altri linguaggi, di accrescere la voglia di scoprire ed apprendere.
La VR trasporta quindi l’utente all’interno di un’esperienza o di un contenuto.
“Non Interactive” e “Computer Generated”
Per poter “realizzare” un’esperienza con la realtà virtuale deve essere creato un ambiente in computer grafica, o attraverso un video girato con delle telecamere apposite, tecnicamente definite “NI”, ovvero “Non Interactive”.
La VR “CG”, ovvero realizzata attraverso una ricostruzione in digitale, prevede la realizzazione di luoghi e oggetti che possono non esistere e che quindi vengono creati da zero, oppure possono essere veri e quindi materializzati come oggetti prendendo spunto da immagini e fotografie.
La potenzialità della VR CG è data “dalle riproduzioni perfette delle persone; la rappresentazione del viso di un individuo sono oggi totalmente realistiche, dalle rughe alle espressioni; dalla resa dei movimenti, come degli ambienti che li ospitano, in scala millimetrica. In qualunque direzione ci spostiamo, anche il più piccolo movimento di un dito viene riconosciuto e riportato nel mondo digitale, che a questo punto cambia in base anche a questa piccola azione.”
Lorenzo Montagna
La VR denominata invece “NI”, “Non Interactive“, è realizzata su fotografie scattate in modalità a 360 gradi in alta definizione, o su video in 4K sempre a 360 gradi.
Il limite della VR “NI” è dato dal fatto che il fruitore si troverà nella stessa posizione di partenza. Queste foto o video sono scattate o girati in soggettiva. Sebbene questa scelta sia molto impattante sul fruitore, a quest’ultimo non sarà concesso di avere la libertà che ha nella realtà.
“Non sono previste molte azioni in questo tipo di esperienze: le interazioni sono tipicamente gestite dalla semplice visione e dal soffermarsi con gli occhi su specifiche aree di interesse. (…) La VR correlata a video e foto a 360 gradi dona grandi emozioni senza una interazione fisica.”
Lorenzo Montagna
Fonti: “Realtà virtuale e realtà aumentata. Nuovi media per nuovi scenari di business” di Lorenzo Montagna